AUGURI DA PECHINO (Gennaio 2023)

 

       Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della città di Cuneo,
       Intanto, Ti mando con un po' di ritardo gli auguri per un Santo Natale, anche se lo faccio per tradizione terrena, non essendo Tu più interessato dal tempo. Questa è una bella scusa per chiederti, se puoi, una parola di conforto per la lettera di auguri natalizi (sottotrascritta) che il figlio “cinese”, sacerdote a Pechino mascherato con altra attività, ogni anno manda agli amici.
       Io trovo in essa alquanto pessimismo, ma è così. Con molta discrezione mi informa della situazione, che Tu ben conosci.
       Malgrado i tentativi del Papa in questi ultimi due anni, la condizione dei cristiani in Cina si è aggravata; don Michele dice che gli accordi col Vaticano vanno interpretati secondo il pensiero cinese, non secondo linee di semplice correttezza (pacta servanda sunt). Porta ad esempio la recente ordinanza del Presidente Xi Jinping, con cui si comunica che i cristiani possono liberamente celebrare i riti per le loro festività, ovviamente SECONDO LE DIRETTIVE SPECIFICHE DEL GOVERNO. Il quale “consiglia” (brutto termine per dire ordina) di non fare presepi, né alberi natalizi, né canti natalizi, eccetera, in aggiunta ai divieti che già traspaiono dalla sua lettera.
       Tu sai dirmi fino a quando continuerà ad essere accettato in Cina? Ciò perché si infittiscono le interviste dei vari organi di stampa (emissari governativi), vertenti sempre sulla stessa domanda: che cosa pensi della Cina? Don Michele si è sempre barcamenato con se, ma, insomma, eh…, ma ora ha cambiato. Agli ultimi intervistatori ha detto: io faccio il mio lavoro all’Università, del mio pensiero rispondo, su questa terra, solo a me stesso. Il che non è piaciuto.
       Ancor meno alla domanda: come vedi il governo cinese? A cui rispose: è sulla buona strada per essere come quello della Corea del Nord. Irritazione degli intervistatori.
       Caro Beato, Tu sai che io tremo un po’, perché non so come andrà a finire. Ma spero sempre nella Provvidenza, perché vive in un Paese in cui, ad ogni domanda sul "come ti trovi", non si può che sibillinamente rispondere "non mi posso lamentare".
       Caro Beato, guarda solo che la Provvidenza non si distragga…

       Ecco la lettera integrale

Pechino, Natale 2021

C’è una potenza nel Natale che le potenze di questo mondo non conoscono

       Cari amici di tutto il mondo,
qui a Pechino, nel 2022, si vive nella paura.
Non è un segreto. E’ un successo. Significa che il controllo funziona bene.
La gente ha il terrore degli uomini in tuta bianca. Gli studenti hanno paura dei professori. I professori hanno paura di essere denunciati dagli studenti. Le autorità in università hanno paura di non essere abbastanza spietati, perché i dirigenti sopra di loro hanno la stessa paura. Le autorità hanno paura di perdere il controllo delle notizie.

La misericordia è un peccato. La dolcezza un crimine. Il dialogo un abominio.
E’ scritto nei documenti ufficiali che gli ufficiali da promuovere sono quelli che non dimostrano pietà.
E non basta obbedire ciecamente senza domande e senza obiezioni.
Bisogna anche ringraziare, perché “potrebbe essere peggio.”
“Grazie padrone che mi bastoni solo due volte al giorno invece di tre”.
Quelli scaltri, furbi, senza scrupoli si adattano bene.
Non esiste vero o falso. Non esiste giusto o sbagliato. Non esiste buono o cattivo:
Finalmente il frutto della decisione del bene e del male è di nuovo nelle mani umane.

Ma il Natale è diverso, anche qui a Pechino.
Il bambinello è così fragile.
La madre così gentile e servizievole.
C’è una potenza nel Natale che le potenze di questo mondo non conoscono.

Anche qui a Pechino.
I pastori si avvicinarono al bambino, come si avvicinano tanti Cristiani cinesi con una fede solida come la roccia.
Insegno anche in seminario (controllato dal governo): vedo quanto pregano.
Seguo alcuni gruppi di studio della Bibbia: vedo quanto vogliono ascoltare la Parola.
I Magi si inginocchiarono, ma senza dirlo a Erode, come alcuni studenti che conosco.
Anche qui, in un altro lockdown, i misericordiosi trovano misericordia, i miti possiedono la terra, coloro che piangono trovano un senso, e c’è chi usa i propri talenti per creare pace.

Anche qui a Pechino, come dappertutto dove Gesù nasce, c’è una schiera infinita di angeli invisibili.
Non cantano solo “Gloria”. Aprono anche le porte a un Regno che non è di questo mondo. Dove ognuno può entrare.
E dove si parla anche Cinese.
Buon Natale a tutti
Pechino, Dicembre 2022

              Don Michele Ferrero

       Caro Beato, aiuta quegli eroici cristiani cogli occhi a mandorla che,per voler rimanere tali, si sottopongono a prove che noi occidentali ignoriamo.

      Con devozione, il Tuo fedelissimo

Giovannino del Maestro

 

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