SCIENZA E SAPIENZA (Aprile 2023)

 

      Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,

      Che cosa ne dici della maturità civica degli studenti cuneesi? Mi sono posto questa domanda partendo da una banale constatazione. Spesso, prendo l’autobus urbano o dalla Stazione Ferroviaria o da Piazza Galimberti (di fronte al bar Arione). L’ora è sempre la stessa: fra le 15,30 e le 17,30. Ora, in quel lasso di tempo, ci sono sempre gruppetti di studenti che, usciti dalla scuola, attendono il bus per le frazioni di Cuneo e soprattutto per i paesi circonvicini.
      Caro Beato, ci crederesti se ti dicessi che i due gruppi sono diversi? Mi spiego.
      In attesa del bus alla Stazione sono sempre ragazze e ragazzi ordinati, educati, senza sigaretta, saggiamente vestiti, senza trucco, senza eccessivi ciondoli, senza tatuaggi.
      In attesa del bus in Piazza Galimberti ci sono anche sempre parecchi studenti (e studentesse), ma alcuni (solo alcuni) sono un po’ diversi: si agitano, si spingono, sono volgari in certe espressioni, qualcuno ha la sigaretta, chi ha i pantaloni coi buchi appositi alle ginocchia, chi il tatuaggio (se con avambraccio scoperto). Delle ragazze non parlo. Ora, Ti racconto due fatti da fermata Arione.
      Primo fatto. In attesa del bus, alcuni ragazzi, sbraitando fra di loro, graffiavano o grattavano con noncuranza, quasi involontariamente, i manifesti a cui si appoggiavano, come fosse un passatempo. Secondo fatto. Un giorno dopo la rara nevicata, mi trovai vicino ad un gruppo di studenti in attesa che cercava di passare il tempo; ridendo e scherzando, facevano palle di neve e le tiravano alle auto in transito. Facevano grossolanamente i bulli e la poca gente, vigliaccamente come me, intimorita,non osava dir loro nulla.
      Caro Beato, mi colpì la differenza fra i ragazzi della Stazione e quelli di Arione. Mi domandai: da quale scuola provengono? Per quelli della Stazione è facile: o dal Liceo Classico-Scientifico o da quello Artistico. Raramente dall’I.T.I.S., dove ci sono sempre tanti genitori coll’auto ed alcuni bus appositi. Per quelli di Piazza Galimberti, non lo so. Certamente da istituti localizzati nella città vecchia fino alla prima parte di Viale Angeli.
      Caro Beato, la differenza potrebbe dipendere dalle materie studiate? Esaminando i programmi, vedo che in certi istituti la storia è secondaria e la filosofia non compare per niente. Eppure sono le due materie che, studiate per bene, creano cultura, apertura mentale, disponibilità per qualunque lavoro dirigenziale, duttilità verso qualunque ramo della scienza e della sapienza. Caro Beato, mi dirai che in altre c’è il diritto, l’educazione civica e l’economia. Come Tu sai, le puoi studiare a memoria, perché sono scienza, ma non sempre conoscenza, anche scientifica. Mi dirai chetutti possono andare all’Università e diventare medici e magistrati eccetera. Ma sai anche che, studiando a memoria il ramo di una scienza, puoi diventarne padrone e far quattrini. Ma non avrai la conoscenza culturale secondo il concetto filosofico. La scienza basta saperla, la conoscenza bisogna capirla ed assorbirla, trattandosi di pensiero e non di azione. Poi, ogni studente fa quello che può (o vuole) o quello che i genitori gli fanno fare (o vogliono che faccia).
      E allora, perché in Italia si loda la scienza e non la sapienza?

      Con devozione, il Tuo fedelissimo

Giovannino del Maestro

 

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