PETROLIERI GONGOLANTI (Gennaio 2024)

 

      Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,

      Mentre spesso concordo coll'operato degli Amministratori Comunali di Cuneo, su alcune cose sono in disaccordo completo. Accenno, pro memoria, a quella disposizione del 1975/76 o giù di lì, per cui i condomini di via Fenoglio 40, 41, 42 e 43 dovevano pagare a rate il mutuo per il prestito per la casa, ma non per il terreno che era di proprietà comunale. Il mutuo è pagato ed estinto da vent'anni, ma il terreno sarà pagato in unica quota dagli eredi o dagli eredi degli eredi (questo non si sa; si sa solo che si paga e non poco). Ma chi inventò quel meccanismo? E perché? Ancora un volta, non si sa.
      Caro Beato, su questo Tu sai già tutto, perciò non vado oltre su quest'iniziativa comunale di 45/50 anni fa, di cui lascio a Te la definizione (con una parola pulita, mi raccomando). E poi, e se fosse un'invenzione del fondatore della cooperativa delle 72 (mi pare) famiglie interessate? E il Comune avesse semplicemente accettato (non aggiungo avverbi)?
      Comunque, rileggi ciò che scrissi il mese scorso.
      Oggi, mi lamento del parcheggio. Si direbbe che si vogliano aiutare quei poveri petrolieri, costringendo gli automobilisti di Cuneo a giri su giri per trovare un parcheggio, anche a pagamento, perché a Cuneo si usa così. Ma il danno è iniziato dagli anni '60: si è lasciato costruire, ingrandire, eccetera, anche su vetusti locali di proprietà pubblica, che sarebbe stato utile abbattere per destinare lo spazio a parcheggi. E mai che i sindacati grossi, su questo argomento, abbiano riempito le piazze con proteste. Perché? Ancora non si sa.
      Caro Beato, Ti è mai capitato di andare, ad esempio, ad Alba, città vivace da oltre 2000 anni, con strade che sono stradine e, per giunta, storte e strette? Eppure, il parcheggio lo trovi facilmente, spesso gratis.
      Ma noi Cuneesi siamo cuneesi; ci conoscerai per fama e tradizione. Funziona bene il servizio pubblico Grandabus, ma non basta.
      Caro Beato, non arrabbiamoci e, ringraziamo per le non poche cose buone che fanno, dimenticando che chi comanda crede in quello che fa.

      Con devozione, il Tuo fedelissimo

Giovannino del Maestro

 

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