RISPETTIAMO LE REGOLE? (Gennaio 2008)

      Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,

Non mi raccapezzo più.
      Conoscevo un regolamento dell'edilizia cittadina che imponeva che ogni nuova costruzione distasse al minimo da quella vicina almeno quanto l'altezza della più alta. Sono stato chiaro? Per Te, si, ma spero anche per gli altri. Vale a dire che, se un edificio è alto 25 metri, un costruendo edificio deve distare almeno 25 metri.
      Tu, che vedi tutto dall'alto, hai notato l'edificio che sta sorgendo in quartiere Donatello, dietro le case popolari di corso Gramsci? E' un bell'edificio, di soli tre piani, che vien su costruito a regola d'arte. Fai come me: vai a vederlo da vicino. Vedrai che non dista affatto dal palazzo di fronte quanto l'altezza del palazzo medesimo.
      Non chiederti perché, sennò Ti vengono pensieri cattivi e ad un Beato non istà bene. Cominceresti ad elucubrare: la Giunta di Cuneo è rossa; il Consorzio che fa costruire si appoggia a cooperative rosse; i mattoni a vista saranno rossi. Insomma, un trionfo del monocolore.
      Invece, non è vero niente; è tutto casuale, salva la concessione edilizia, che qualcuno ha firmato. Ma, come Tu sai, tanto il Donatello è il quartiere povero di Cuneo; perciò, non importa se chi abiterà in quel bel caseggiato di soli tre piani dovrà sempre tenere le tapparelle abbassate, per evitare che, senza malizia, dal palazzo fronteggiante e sovrastante, vedano ciò che mangia nel piatto o, sempre senza malizia, ciò che fa a letto.
      Il fatto colpisce talmente che anche Tu, caro Beato, avrai notato che, qualche settimana fa, il massimo periodico locale, ancorché filosolidale, aveva un articolo sull'argomento, per la penna del suo stesso ottimo direttore. Bah! Misteri della politica comunale...
      Però, non dare la colpa al Sindaco; lui deve accettare ciò che dice la commissione apposita.
      "Ma perchè accetta?" Ti chiederesti, se Tu già non lo sapessi. A volte, il Sindaco, pur nella sua correttezza, dà l'impressione di essere molto prodiano, cioè, aggrappato al trono.

Con devozione, il Tuo fedelissimo

Giovannino del maestro

Indietro
lettera successiva
torna all'indice
Torna a LETTERE AL BEATO ANGELO