SPINA DI PESCE (Febbraio 2008)

      Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,

Hai letto su LA STAMPA che il tunnel sotto corso Gramsci fa acqua? Non scandalizzarti: è un'opera costruita col denaro pubblico, data in appalto da un'amministrazione pubblica, eccetera. Come dire: tutto rientra nella normalità italiana. Un po' come il "mostro" (quel grosso ed alto palazzo di via Bongioanni), che cade a pezzi.
      Piuttosto, avrai saputo come i malumori siano tanti, non per il sotto, ma per il sopra.
      Il Comune ha costruito bei marciapiedi, larghi, larghissimi, ha piantato gli alberelli, simpatici e gai. Ma i piccoli commercianti che si affacciano sul corso non pare li gradiscano molto: fanno ombra e intralciano. Ma, caro Beato, dei piccoli commercianti, tutti tesi soltanto ad ingrassare il portafoglio, pare che il Comune non si preoccupi. Si direbbe che ci sia la tendenza - nei fatti - a farli chiudere: tanto ci sono i sempre più numerosi supermercati!
      Ma quelle che protestano di più sono le signore che si recano (o si recavano) in corso Gramsci a far la spesa: non riescono più a parcheggiare. Non pensare, caro Beato, che il Comune l'abbia fatto apposta per scoraggiarle: semplicemente, non ci ha pensato, anche se qualcuno glielo aveva detto, prima (ripeto: PRIMA).
      Sarebbe bastato fare i parcheggi a spina di pesce: c'era lo spazio. Si potrebbe rimediare anche adesso, ma occorrerebbero amministratori meno ostinati nel perseverare nell'errore.
      Senza contare che ogni spesa sarebbe a carico di noi contribuenti (dicendo noi, escludo Te, ovviamente). Quando ero in servizio, se commettevo un errore, pagavo io. Ora, invece, se l'Amministrazione commette un errore, pago io. Così va il mondo (a Cuneo).

Con devozione, il Tuo fedelissimo

Giovannino del maestro

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