Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,
Il periodo pasquale induce ad essere evangelici, non solo noi, ma anche gli amministratori comunali.
Hai seguito la vicenda dei sequestri dei cantieri edili? Immagino di si, visto che, dall'alto, si vedono meglio.
Ricapitoliamo, non per Te, ma per quelli con poca memoria, come me.
1) Il Comune (cioè, chi firma) concede permesso di costruzione ad alcuni impresari e a una cooperativa. Per brevità, mi riferisco solo a quest'ultima.
2) La cooperativa presenta un progetto, completo in ogni sua parte, con metri e centimetri indicati chiaramente, e chiede licenza di costruire.
3) Il Comune (cioè, chi firma) esamina il tutto e concede la licenza di costruire.
4)) La cooperativa, senza spostarsi di un millimetro dal progetto, inizia la costruzione ed arriva all'ultimo piano.
Caro Beato, Tu diresti che è finita qui. Invece no. Guarda il seguito.
5) Il Comune (cioè, chi firma) ritiene che le distanze non siano state rispettate. Che fa? Non esamina il problema, ma, forse preso dal panico (perché?), denuncia il fatto all'autorità giudiziaria, come se la licenza fosse piovuta dal cielo e non rilasciata dal Comune stesso.
6) La predetta autorità non può fare a meno, in attesa di esaminare la vicenda, di porre sotto sequestro il cantiere, con interruzione dei lavori e tanti saluti agli operai.
7) Passato l'attacco di panico, il Comune esamina il problema e si accorge che, forse, ha male interpretato un punto del regolamento edilizio e segnala il nuovo giunta-pensiero all'autorità giudiziaria. Però, siccome il regolamento lo aveva emanato il Comune stesso (per essere precisi, con amministratori sempre dello stesso colore), è come se dicesse: scusate, non ho capito ciò che ho voluto dire. Evangelicamente, non sappia la destra ciò che fa la sinistra. Anzi, nel caso nostro, si raggiunge la perfezione, l'iperevangelicità: non sappia la sinistra ciò che fa la sinistra. Siamo cuneesi, no?
8) L'autorità giudiziaria dissequestra, ma dice che l'indagine continua. Così la cooperativa non riprende i lavori immediatamente, ma tarda qualche giorno in attesa della fine della telenovela. Tanto gli operai possono aspettare. Non hai l'impressione, caro Beato, che l'autorità giudiziaria si senta anche un po' presa in giro? Non ritieni logico che sia alquanto stizzita? Sapeva di operare a Cuneo, ma non pensava a certi vertici di furbizia...
Caro Beato, pensa al Sindaco, che, forse, è il meno colpevole, essendo supportato in queste faccende da assessori, consulenti, tecnici, strutture comunali, eccetera. Però, sono sue creature.
Ad majora, caro Beato! (Per Te, è inutile tradurre...).
Con devozione, il Tuo fedelissimo
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