MORALIZZARE 2 (Gennaio 2009)

     Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,

     A proposito di allevamento di buoni cittadini, da parte dell'Amministrazione, di cui Ti parlai il mese scorso, ho imparato un'altra cosa.
     Spulciando spulciando, ho cercato di ricostruire la mappa di quanto versino i contribuenti cuneesi per mantenere l'Amministrazione. Non mi riferisco tanto all'indennità del Sindaco e degli Assessori, quanto a quella miriade di incarichi di cui, da povero ignorante, non vedo l'utilità collettiva (quella individuale, sì).
     Pensa, caro Beato, alle varie commissioni, alle compartecipazioni, agli organismi più disparati; pensa, soprattutto, ai revisorati. Per non dire delle consulenze.
     Per quanto riguarda i revisorati, - parlo in generale, non riferendomi a Cuneo in particolare - più che la loro utilità (o inutilità), colpisce la qualità delle persone. Tu sai che, per essere buoni revisori, non basta essere buoni conoscitori dei numeri; bisogna, innanzitutto, conoscere a fondo il meccanismo dell'istituzione che si deve controllare. Parlo per esperienza, perché, in oltre trent'anni di esperienza di revisorati nelle scuole d'Italia e dopo aver affrontato la materia alla Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione, ho trovato colleghi revisori contabilmente bravissimi, ma che difficilmente avrebbero scoperto un dirigente scolastico che avesse nominato un supplente solo sulla carta. Tu saprai che si dice che i revisorati servano soprattutto per dare contentini. Non ci sarebbe niente di male se non fosse il contribuente che paga.
     Peggio ancora per le consulenze. A parte quella di quel sindaco romano (sempre del centrosinistra come a Cuneo), che elargì 1.551.000 (unmilionecinquecentocinquantunomila) euro ad un'associazione sconosciuta (a noi) per uno studio sulla presentazione dei presepi, leggi l'elenco delle consulenze conferite a Cuneo e, soprattutto, dei consulenti. E non fare commenti, per favore.
     Ho sempre diffidato delle consulenze; mi mettevano moralmente a disagio. Mi ricordo 15/20 anni fa, quando un politicizzato funzionario del mio ufficio mi propose di conferire una consulenza a non so più chi e non so più per che cosa. Passai per maleducato ( o per poco furbo?), perché mi venne spontaneo rispondere subito "Io mi consulto da me". Ovviamente, prendendomene tutte le responsabilità.
     Ma di consulenze, nel mio Ufficio, non si parlò più.
     Caro Beato, non disperare: come già dissi la volta scorsa, continueranno ad andare tutti in Paradiso, perché parlano tanto di solidarietà e di socialità e sono convinti di essere buoni cattolici. Di sinistra.
     Ma cosa vuoi farci, caro Beato? Così va il mondo. Anche a Cuneo.
     Con devozione, il Tuo fedelissimo

Giovannino del Maestro

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