EDUCAZIONE ATRADALE (Aprile 2011)

EDUCAZIONE ATRADALE (Aprile 2011)

      Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,

            Non trovi bello che il bravo Sindaco si occupi del rispetto del codice della strada da parte di noi cittadini? Hai visto come i Vigili sono solerti nello spostare, addirittura col carro-attrezzi, l’auto dell’incauto che aveva parcheggiato nello spazio riservato ai disabili? Come sono solerti nel contravvenire chi non usa la cintura, chi parcheggia fuori riga, chi bara un po’ sull’ora dello scontrino? Tutto giusto, tutto lodevole, non ne convieni?

            Però, mi devi perdonare, io loderò il Sindaco quando farà una campagna – che da tempo auspico – per l’uso corretto degli indicatori di direzione (le cosiddette frecce). Come sai, anni fa scrissi su QUATTRUOTE un articolo sull’argomento, perché l’uso corretto delle frecce abitua all’attenzione, fa diminuire l’arroganza e, alla lunga, riduce gli incidenti più della cintura o del parcheggio corretto.

            Ma, fra le tante lodevoli campagne, quella sull’uso delle frecce il Sindaco non la fa. E, caro Beato, sai perché? Perché la Forza Pubblica non usa correttamente le frecce. Il Sindaco dovrebbe concordare con la Forza Pubblica – e coi Magistrati, affinchè non prosciolgano sempre tutti – una campagna del genere: multe al minimo, ma a tutti quelli che non usano correttamente le frecce. Ad, esempio, Ti sei mai messo a guardare una rotonda? La rotonda è considerata, dal codice stradale, strada principale e chi ne esce dovrebbe segnalarlo. Quanti lo fanno, compresi i mezzi pubblici e quelli preposti alla vigilanza? Lo stesso si dica per i sorpassi, specie fuori città, ma ne parleremo un’altra volta...

            Caro Beato, Tu che proteggi questa paziente città, suggerisci qualcosa in merito alla Superiorità.

 

Con devozione, il Tuo fedelissimo

Giovannino del maestro

 

P. S. – Caro Beato, Ti avevo appena scritto la letterina e subito c’è stata la controprova: ben due incidenti gravi accaduti verso Madonna dell’Olmo, in cui due persone rischiano di rimanere menomate. Causa? Qualcuno ha svoltato a sinistra non segnalando tempestivamente la svolta, cosicché chi stava legittimamente superando si è schiantato contro il (definiscilo Tu, caro Beato).   

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