LA MEDAGLIETTA (Maggio 2011)
Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,
Hai letto
i giornali il mese scorso? Berlusconi ha detto che basterebbe che ogni Comune
ospitasse un fuggitivo dall'Africa e che il lavoro per uno solo per Comune si trova sempre. Ma sa quel che si
dice? O a Cuneo siamo un'eccezione?
Io, a Cuneo,
come attività di volontariato (come sai, sono pensionato), mi sto dando da fare
da ottobre per trovare un lavoro, generico che più generico non si può, per un
detenuto che uscirà a Maggio. Tu lo conosci, ha 40 anni, è sano di mente e di
corpo, non ha problemi di droga o di alcool o di altro genere personale, è
dinamico, volenteroso ed umile, ha commesso un solo reato - non contro il
patrimonio - quasi casualmente, sta terminando i suoi due anni e rotti (difeso
d'ufficio) in modo esemplare. Ho anche sentito gli assistenti sociali del
carcere (non del Comune), che lo seguono e lo descrivono nel migliore dei modi.
E a Cuneo? A
Natale chiesi udienza al responsabile dei servizi sociali. Alla terza
richiesta, una gentilissima signora, dopo un mese e nove giorni, mi ha
pazientemente e telefonicamente dirottato verso una dipendente, che ha fatto il
possibile per dimostrarmi che fanno tutto il possibile. Ma, come Tu avrai letto
in altre parti del mio sito, io a "tutto il possibile" non credo più.
Fatto sta che ho
tentato in tutti i modi, ma Cuneo è proprio città strana. Ho bussato a tante
porte, fabbricone, fabbrichette, aziendone ed aziendine, istituzioni grosse e
piccole. Nessuna risposta, salva quella di un politico, inconcludente. Eppure
Cuneo non è città tanto piccola.
Caro Beato, ho
una rabbia in corpo che sono tentato di votare Lega, la più becera, la più
rozza, la più secessionista che ci sia, anche se sono iscritto ad un partito di
opposizione.
Secondo Te, è
giusto che veda entrare in certi stabilimenti (mi sono appostato per vedere)
gente gialla e nera e balcanica non comunitaria, ma che non ci sia posto per un
cuneese nato a Cuneo da padre e madre italiani?
Eppure a Cuneo
si fanno corsi, incontri, convegni per estendere l'assistenza ai carcerati;
com'è bello mettersi una medaglietta con la scritta "io aiuto i
carcerati"! Ma lo sanno, Autorità soprattutto, che i carcerati, finchè son
dentro, mangiano e dormono al riparo, ma, all'uscita, se non hanno casa nè
lavoro, devono incamminarsi per forza su una cattiva strada? O è ciò che si
vuole, per poter giustificare l'attività del ricupero, con altra bellissima
medaglietta per certi servizi? L’uomo di cui mi occupo è mica un cassintegrato
col salario (anche se ridotto): è sul lastrico e basta.
Sono diventato
cattivo, perché tocco con mano. Se gli ultimi Governi (non solo Berlusconi) ci
hanno portato a questi risultati, non mi rimane che sperare nel padre del Trota.
Il che, caro
Beato, non mi entusiasma.
Con devozione, il Tuo fedelissimo
Giovannino del maestro
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