NON TE LO DICO (Ottobre 2011)
Caro
Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,
Non so se Tu sia entusiasta del funzionamento di certi
servizi cuneesi; io, su alcuni, ho forti dubbi.
Conoscerai certamente la vicenda del mio amico che, spostato
per un servizio temporaneo da Cuneo ad altra città, al suo rientro a Cuneo ha
avuto amare sorprese. Doveva presentare una domanda particolare di lavoro che
prevedeva il requisito della residenza a Cuneo; egli la fece.
"Respinta! - tuonò l'Amministrazione - tu non sei
residente a Cuneo!".
Il mio amico guardò perplesso la sua carta d'identità:
c'era proprio scritto "residente a Cuneo". Allora?
Caro Beato, Tu lo sai, perché sai tutto, altrimenti
non lo immagineresti. D'ufficio, la burocrazia, sapendo del suo incarico
temporaneo altrove, gli aveva spostato colà la residenza.
Poco male, dirai Tu, gli poteva servire per
l'assistenza sanitaria. Ma se lui non voleva spostarla?
Tu saprai che, nella mia vita lavorativa, fui per mesi
a Caserta, per mesi a Vercelli, per mesi a Genova, ma non tolsi mai la
residenza da Cuneo.
Ora, sarebbe stato suo vantaggio se almeno glielo
avessero detto, ma lui non ne sapeva niente, tant'è che dichiarò sempre
(falsamente, senza saperlo...) di essere residente a Cuneo.
Ma, caro Beato, senti il seguito.
Quando, per lui, m'interessai del perché della
reiezione della sua domanda, una bravissima ed altolocata persona
dell'Amministrazione - che veramente si fece in quattro per le ricerche - mi
rispose di aver scoperto che il Sig. X Y non era più residente anagraficamente
a Cuneo dal ............... e, pertanto, visto che la domanda era permessa a
soli cittadini cuneesi, eccetera,
eccetera.
Poi, essendo persona precisa e disponibilissima, mi
consigliò: "Visto che il Sig. X di fatto vive a Cuneo non sarebbe forse il
caso, per evitare altre sorprese, che si rivolgesse al Servizio ......... per
avere la residenza? Avesse anche solo necessità di un medico a chi si potrebbe
rivolgere altrimenti?"
Caro Beato, non trovi che sono saggi consigli? Ma non
trovi strano che non siano venuti in mente a chi gli spostò la residenza
d'ufficio? Come gliela spostarono quando andò (provvisoriamente, ripeto) da Cuneo a XXX, avrebbero dovuto
spostargliela quando tornò da XXX a Cuneo.
Caro Beato, Tu sai che è una pratica comune in questo
Comune. E non solo in questo. Nel 2000 era successa una cosa del genere anche a
me; ne parlai nel mio sito, alla rubrica "BELLA ITALIA", al capitolo
L'INFORMAPOCO". Spostai io la residenza da Cuneo a Torino, ma la burocrazia
mi cancellò dal medico. Senza dirmelo, naturalmente. Cosicché, quando tornai e
rimisi la residenza a Cuneo, per un paio d’anni il medico non fu pagato.
Caro Beato,
Tu che proteggi questa possente e paziente città, proteggi sempre i Cuneesi e
chi li amministra.
Con devozione, il Tuo fedelissimo
Giovannino del Maestro
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