ORGANIZZAZIONE NON ONLUS (Novembre 2012)

     Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,

     Hai visto che, a Saluzzo, si sono dati da fare per eliminare i finti accattoni piazzati davanti a supermercati, negozi, semafori, eccetera?
     Tu già lo sapevi, ed anche noi; era così evidente che facevano parte di un'organizzazione, come quelli di Cuneo!
     A tal proposito, ti racconto un fatto. Un giorno, davanti ad un supermercato, c'era il solito extracomunitario col cappello in mano e una signora, che fece una piccola offerta, s'informò da dove venisse. Bisogna dire che le donne hanno più faccia tosta di noi maschi, perché riuscì a farlo parlare. Io stavo mettendo roba in macchina e, di proposito, andai per le lunghe per sentire. L'extracomunitario parlò tranquillamente della sua attività: faceva parte di un gruppo di Torino, che, con altri, veniva tutti i giorni in treno da Torino al posto assegnatogli dall'organizzazione; insomma, un vero e proprio lavoratore stipendiato o a provvigione. In nero, naturalmente. Non Ti stupisce la cosa?
     Ti pare possibile che le forze pubbliche di Cuneo non lo sappiano? Che non possano o non vogliano provvedere? Certo, hanno dei problemi per controllare di quanti centimetri la ruota esce dalla striscia bianca nel parcheggio e di quanti minuti si è fuori tempo nel parcheggio blu. E' il loro lavoro e Tu non pensare subito al doppio decimo d'una volta.
     Caro Beato, ti dirò che cosa faccio io da qualche tempo: evito di entrare in supermercati, negozi, bar, eccetera, dove vedo davanti, o all'angolo, l'extracomunitario lavoratore in nero (non merita la qualifica di accattone). Ho individuato i posti dove ancora non ci sono e mi servo in quelli.
     Caro Beato, non dirmi che è un farsi giustizia da soli, è semplicemente surrogare a certe difficoltà (o mancanze?) pubbliche.
     Con devozione, il Tuo fedelissimo

Giovannino del Maestro

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