MARAMALDO (Febbraio 2013)

      Caro Beato Angelo Carletti, compatrono della Città di Cuneo,

      oggi Ti racconto una piccolezza, che, però, dà l'idea della linearità di chi comanda in Comune.
       Io, con altri 39 condomini, abito in un condominio economico di proprietà privata (abbiamo terminato il mutuo da tempo). Abbiamo 40 piccoli box per l'auto (ai Tuoi tempi non c'era, ma certamente sai che cos'è), tutti interrati, dai quali si esce con una breve rampa a cielo aperto.
      Tu, dall'alto, la puoi vedere: per 5/6 metri è incassata e con altri 4/5 si porta al livello stradale. D'inverno, è un disastro: non abbiamo ancora trovato un sistema per fare in modo che, quando nevica, si possa uscire. O nevica di notte e la serpentina non è ancora accesa, o nevica di giorno e la serpentina fa i capricci, o il diavolo (scusami se lo cito) ci mette sempre la coda, fatto sta che chi va a lavorare ha grossi problemi.
      Abbiamo pensato di coprirla, come lo sono altre di condomini vicini al nostro, con una copertura discreta, quasi invisibile, come, ad esempio, quella in vetroresina, perfettamente trasparente, che la nostra Parrocchia (che Tu ben conosci) ha fatto l'anno scorso, con felice ed utilissima idea, per facilitare l'accesso in Chiesa a noi fedeli. Tu, dall'alto, constati che la nostra sarebbe ancor meno visibile. Fra l'altro, s'inquinerebbe anche di meno, evitando di far rombare il motore per un quarto d'ora nei tentativi di uscita. Ma, come si sa, la riduzione dell'inquinamento non è nel DNA comunale; basta vedere la carenza di percheggi in Cuneo centro, colla necessità di far dieci giri per trovsre un buco.
      Ebbene, sai che cosa ne è venuto fuori? Che il Comune ha detto di no, perché aumenta la superficie coperta.
      Come sai, siamo gente modesta, senza grosse armi politico-economiche per difenderci, ma soffriamo nel vedere lo scempio di costruzioni in Cuneo (5/6 piani) che, oltre a sottrarre spazio agli ormai inesistenti parcheggi, coprono spazi di superficie ben maggiori del nostro. Senza contare che, per noi, è anche una questione di risparmio (coi tempi che corrono...).
      Facciamo male a pensare a Maramaldo, quello che era forte coi deboli e debole coi forti, ma non possiamo farne a meno. Non siamo grossi e ricchi impresari, non siamo portatori di valanghe di voti, siamo solo gente onesta che ha bisogno di uscire dal garage per andare a lavorare.
      Caro Beato, non ridere, ma qualcuno pensa che, se dobbiamo solo lavorare, non c'è da preoccuparsi; l'essenziale è che paghiamo l'ILOR e l'IMU.
      Caro Beato, così va il mondo: come prima, più di prima..... (cantava Tony Dallara, Ti ricordi?).
.      Con devozione, il Tuo fedelissimo

Giovannino del Maestro

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