Quando, in seno all'UDC, si agitava il problema se far entrare Follini al Governo o meno, io gli scrissi, cercando di dissuaderlo. Gentilmente, la sua segreteria mi rispose, ma non lo dissuasi.
Il ragionamento era semplice: Forza Italia è un partito personale, che potrà durare un decennio, due decenni, tre decenni. E poi? La politica è una cosa più seria, per chi ci crede. Ora, col sistema elettorale attuale, bisogna scegliere fra destra e sinistra, anche se si fanno chiamare centrodestra e centrosinistra. Non c'è dubbio che la scelta sia per gli uomini della destra, semplicemente perché hanno più capacità e competenze economiche: il populismo della sinistra non portò mai risultati utili, in nessuna parte del mondo, anche se contiene in sè tante istanze sociali che sono proprie anche dell'animo dell'UDC. Basti pensare a quant'erano belle le utopiche teorie del comunismo, dello stalinismo, del leninismo, del trozkismo, del maoismo, del polpotismo, del fascismo fondato da un socialista, del peronismo fondato da un descamisado: milioni, decine - molte decine - di milioni di morti, che tentiamo di rimuovere dalla memoria.
Tornando a noi, l'UDC avrebbe dovuto distinguersi nettamente da Forza Italia, affinchè fosse chiaro che l'alleanza era un'alleanza di necessità e di condivisione di alcuni valori, ma solo di alcuni.
Allora, la mia proposta era: niente partecipazione al Governo (mi dispiace per qualche mio amico che al Governo c'è e degnamente), completa libertà di azione in Parlamento, ma leale sostegno esterno al Governo ogniqualvolta lo stesso ritenesse opportuno porre la questione di fiducia.
Capisco le difficoltà di un comportamento del genere, sia per l'UDC sia per il Governo, ma per l'UDC non vedo altra linea coerente. Mi conforta in tale idea il locale risultato dell'UDC alle ultime regionali: il 5% circa nella mia Provincia. Ma l'UDC non è la fusione di Democrazia Europea (DE) con CDU e CCD? Se ben ricordo, nelle politiche del 2001, dove ero candidato per DE, nella mia Provincia il 5% lo ebbe DE da sola. Allora, dov'è la crescita? Mi aspettavo un 10%, se no i conti non tornano e qualcosa politicamente non funziona. Quando, il 7 Aprile scorso, Berlusconi incontrò Follini, a questi che alzava la cresta disse: "Se sei così bravo, perché prendi pochi voti?", frase che, nella sua brutalità, colpisce abbastanza nel segno.
Oggi, sparare sui vinti è facile; per questo non mi associo al titolo dell'articolo di fondo del settimanale cattolico cuneese dell'8 Aprile 2005 "Un voto per castigare Berlusconi". Se si esaminano le leggi del Governo Berlusconi in materia economica e sociale (ma solo quelle), non sono poi tanto male, anzi. Allora? Perché castigare il Governo per le eventuali colpe di uno? Va bene che ci sono precedenti illustri, a cominciare dall'umanità castigata tutta per la mela della sola Eva; ma, suvvia, facciamo le debite proporzioni...
Ora, abbandonare il Governo può sembrare una vigliaccheria, e lo è. Ma meglio tardi che mai: se si è stati improvvidi prima, si cerchi di rimediare, anche con brutte figure personali. Non si tratta di abbandonare il Titanic che affonda, ma di difendere nel centrodestra l'onorabilità di quello che potrebbe essere il più grande partito aggregante forze di centro e forze sociali.
Si esca dal Governo, assicurando allo stesso appoggio esterno nei modi sopra esposti (libertà assoluta di voto e lealtà assoluta se è posta la fiducia), e s'imposti fin d'ora la campagna elettorale su tali basi. Soprattutto, si tenga conto di quanto scrisse Galli Della Loggia e da me riportato in TERREMOTO INCOMPLETO. Possibile che l'UDC, che si vanta erede di De Gasperi, non riesca a proporre candidati premier di livello, tipo Giuseppe De Rita, Mario Monti, Domenico Siniscalco (è un esempio: so che non sono berlusconiani) o, comunque, persone indiscutibili per capacità, cultura (si, proprio cultura...), umanità, prestigio internazionale e indipendenza di giudizio politico? Quando la smetterà di candidare politicanti anziché statisti?
Ma i pezzi grossi dell'UDC leggeranno mai queste parole inutili o vorranno lasciare le sempre ambite sedie? Bah!
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