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COSI' DICEVA LA STAMPA PIEMONTESE 70 ANNI FA (Novembre 2014)

       Continuando la lettura di IL PIEMONTE REPUBBLICANO, trisettimanale della Repubblica Sociale pubblicato a Cuneo e fattomi conoscere dal dott. Roberto Martelli della Biblioteca Civica di Cuneo, trovai la seguente piccola notizia, che rende l'idea del clima anche economico del tempo.

Da IL PIEMNOTE REPUBBLICANO del 4 novembre 1944

Zucchero ai bambini ed agli ammalati

      Tutti i possessori di carte annonarie per bambini sino a tre anni possono ritirare 500 grammi di zucchero per tagliando, dagli spacci autorizzati. Tutte le concessioni di supplementi zucchero sono annullate. I nuovi buoni supplementari saranno limitati ai soli casi di ammalati gravi, su dichiarazione del medico curante vagliata dall’ufficiale sanitario.

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      Non ho trovato notizie particolari che possano dare l'idea dei momenti che passavamo in quei giorni.
      Perciò, ne prendo una da LA STAMPA di Torino. E' la "normale" condanna di partigiani catturati.

Da LA STAMPA del 12 Novembre 1944

      Il Comando MIlitare comunica.

      Il Tribunale MIlitare di Guerra STraordinario riunitosi in Torino il giorno 2 Novembre, ha giudicato le seguenti persone:
      MATTI GIovanni, di anni 32
      SOLA Tullio, di anni 20
      BONATTO Eleonora, di anni 18
      TRIONE Irma, di anni 22
      TRIONE Franca, di anni 18
      TRIONE Luigia Maria, di anni 18
      FENOGLIO Maria, di anni 29
      MENSIO Giuseppina, di anni 19
      DALMASSO Giovanna Maria, di anni 19
      imputati di avere appartenuto a bande o di avere svolto attività diretta ad agevolare l'opera dei partigiani.
      Furono emesse le seguenti sentenze:
      MATTI Giovanni: 18 anni di reclusione
      SOLA Tullio: 20 anni di reclusione
      BONATTO Eleonora: 15 anni di reclusione
      TRIONE Irma: assolta
      TRIONE Franca: assolta
      TRIONE Luigia Maria: 8 anni di reclusione
      FENOGLIO Maria: 24 anni di reclusione
      MENSIO Giuseppina:condanna a morte
      DALMASSO Giovanna Maria: condanna a morte

      I condannati a tutti quegli anni fecero pochi mesi, perché sopravvenne la Liberazione.

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