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GIUSTIZIA DEL PASSATO (Settembre 2015)

      L’aver raccontato, l’ultima volta, i guai locali della guerra del 1940/45, mi ha fatto pensare che abbiamo sempre avuto dei problemi coi teutonici, come imparammo dal nostro conterraneo Pellico.
      Tutti noi abbiamo letto LE MIE PRIGIONI di Silvio Pellico. Chi non l’avesse fatto, provveda: sono poche pagine, chiare, di un buonismo ammirevole verso tutti, carcerieri compresi. Non dimentichiamo che Pellico era un cristiano convinto e della fraternità faceva esercizio verso tutti. Metternich, il grande uomo di stato austriaco di quel tempo, disse che LE MIE PRIGIONI danneggiarono l’Austria più di una battaglia perduta.
      Ora, non parlo del libro, ma trascrivo (eventuali errori non sono miei) integralmente la sentenza con cui fu condannato, con altri, il patriota di Saluzzo.
      La sentenza colpisce per ciò che dimostra: servilismo e giustizia asservita. La Commissione Speciale era composta soprattutto da italiani (presidente compreso) e fu di una severità inconcepibile (pena di morte), dal momento che si trattava solo di idee, senza azioni concrete, nemmeno in preparazione. Ci volle la magnanimità dell’Imperatore d’Austria per ricondurre la pena a misura comprensibile (ergastolo, ridotta poi a dieci anni). Fa male vedere un tribunale italiano che si accanisce più dell’Austria. Ognuno, su quella giustizia, può fare le supposizioni che crede.

“””REGNO LOMBARDO-VENETO

SENTENZA

      Visti, ed esaminati gli atti d’inquisizione della Commissione Speciale eretta in Venezia contro la Setta dei Carbonari costrutti contro:
1. PIETRO MARONCELLI nativo di Forlì.
2. SILVIO PELLICO di Saluzzo.
3. ANGELO del fu GIOVANNI CANOVA di Torino.
4. ADEODATO RESSI di Cervia.
5. GIACOMO ALFREDO REZIA di Bellaggio.
      Imputati i tre primi del delitto di alto tradimento; i due ultimi di correità nel delitto medesimo.
      Vista la Consultiva Sentenza della detta Commissione Speciale di prima Istanza del dì 10 Agosto 1821.
      Vista la Consultiva Sentenza di Seconda Istanza egualmente istruita contro la Setta de’ Carbonari del giorno 9 Settembre 1821.
      Il Cesareo Regio Senato Lombardo-Veneto Supremo Tribunale di Giustizia, sedente in Venezia, con sua Decisione 6 Dicembre 1821 ha dichiarato:
      Il Maroncelli, il Pellico, il Canova rei del delitto di alto tradimento, e gli ha condannati alla pena di morte.
      Ha pure dichiarato essere il Ressi , e Giacomo Alfredo Rezia correi del delitto di alto tradimento, e perciò condannati i medesimi alla pena del Carcere duro a vita; e tutti insieme al pagamento delle spese processuali, ed alimentarie, colle riserve del Art. 537 del Codice Penale.

      Subordinati gli atti colle relative Sentenze a SUA SACRA CESAREA REGIA MAESTA’ APOSTOLICA, l’altefata MAESTA’ SUA con veneratissima Sovrana Risoluzione 6 Febbraio 1822, si è clementissimamente degnata di condonare in via di grazia al Maroncelli, al Pellico, al Canova la meritata pena di morte, ed al Ressi, ed a Giacomo Alfredo Rezia quella del Carcere duro in vita, ed ha invece ordinato, che debbano subire la pena del duro Carcere il Maroncelli per 20 anni, il Pellico per quindici, il Canova, e Ressi per cinque, il Rezia per tre, tutti in una Fortezza, quelli condannati ad un Carcere più lungo, cioè Maroncelli e Pellico sullo Spielberg, e quelli condannati per un tempo minore, cioè Canova, Ressi e Rezia nel Castello di Lubiana, cessando ora in quanto ad Adeodato Ressi la disposizione, attesa la di lui morte naturale, dopo l’ultima Sentenza avvenuta. Scontata la pena, quelli fra i delinquenti che sono Sudditi Esteri, verranno banditi.
      Tale Suprema Decisione, e tale clementissima Sovrana Risoluzione vengono portate a pubblica notizia, in esecuzione del venerato Aulico Decreto del Senato Lombardo-Veneto del Supremo Tribunale di Giustizia 13 corrente N° 7, partecipato col rispettato Dispaccio dell’Imperiale Regia Commissione Speciale di seconda Istanza 16 detto mese N° 34.
      Dall’Imp. Regia Commissione Speciale di prima Istanza
      Venezia li 21 Febbraio 1822.

GUGLIELMO CONTE GARDANI Presidente.
      De’ Rosmini Segretario

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Per Francesco Andreola I. R. Tipografo privilegiato dell’Eccelso Governo, e Provinciale.”””

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