bella 116

ACCADEVA CENT'ANNI FA (Maggio 2016)

      Cent'anni fa, da un anno si era in guerra. Ecco come veniva presentata da tre dei quotidiani bollettini di guerra di Maggio. Sembrava tutto soft, ben lontano dall'"inutile strage" (così definita dal Papa) che causò, in Italia, 600.000 morti ed un milione tra feriti e mutilati. Ci sono parole strane, desuete, ma il testo è virgolettato.

      """""6 maggio
      Sulle pendici del Mozzolo (Valle Giudicaria), Sull’Alto Astico, sulla Marmolada, intense azioni delle artiglierie e scontri di riparti di fanteria. L’avversario subì ovunque sensibili perdite.
      In Carnia l’artiglieria nemica lanciò alcuni proiettili di medio calibro sull’abitato di Paluzza, nell’Alto But, producendo lievi danni. Di rimando le nostre artiglierie bombardarono Mauthen nella Valle del Gail. Nella zona di Plezzo il nemico pronunciò con forze numerose insistenti attacchi contro le nostre posizioni di Cukla. Ricacciato ogni volta lungo quasi tutto il tratto della fronte assalita, all’ala destra riuscì a mantenersi in una nostra trincea. Prendemmo 43 prigionieri, tra i quali 1 ufficiale.
      Nella zona di Gorizia un velivolo nemico colpito da una nostra batteria contraerea fu visto precipitare in territorio proprio nei pressi della città.
            Firmato: Cadorna"""""

      """""15 maggio
      Nella zona dell’Adamello i nostri alpini completarono il possesso della cresta occidentale delle vedrette di Fargorida e di Lares, occupandone il tratto tra il Crozzon di Fargorida e il Crozzon di Lares. Fu snche espugnata l’antistante posizione del Crozzon del Diavolo a 3015 metri di altitudine. Prendemmo una ventina di prigionieri.
      In Valle di Ledro sono segnalati nuovi progressi della nostra avanzata sul Monte Sperone.
      Dopo intenso fuoco di artiglieria contro tutte le nostre posizioni della Valle di Concei il nemico tentò un attacco contro Cima delle Coste a nord di Lenzumo, ma fu prontamente ricacciato.
      Lungo la fronte da Valle Lagarina alla testata di Valle d’Assa l’artiglieria avversaria eseguì ieri un violento bombardamento al quale risposero con efficacia le nostre artiglierie. Qualche proiettile di grosso calibro cadde su Asiago. Vi furono pochi feriti nella popolazione.
      Uguale intenso bombardamento si ebbe lungo la fronte dell’Isonzo dal Monte Nero al mare.
      Seguirono durante la notte piccoli attacchi nemici nelle zone di Plava e di San Martino del Carso, ma furono subito respinti.
            Firmato: Cadorna"""""

      """""23 maggio
      Tra Garda ed Adige sono segnalati ammassamenti di truppe nemiche nella zona di Riva ed attività aerea dell’avversario sul Baldo.
      Dall’Adige all’Astico semplici avvisaglie di nuclei in ricognizione.
      Tra Astico e Brenta ed in Valle Sugana, ricacciati nella giornata del 22 gli attacchi nemici contro le nostre linee avanzate, ieri le nostre truppe ripiegarono gradatamente sulle linee principali di resistenza. Il movimento fu eseguito in perfetto ordine, fuori della pressione del nemico.
      Nell’Alto Cordevole un nostro reparto espugnò una importante posizione nemica sul Monte Sief prendendovi una cinquantina di prigionieri tra i quali un ufficiale, armi e munizioni.
      Lungo la rimanente fronte azioni delle artiglierie, più intense nell’Alto But, sulle alture a nord-ovest di Gorizia e nel settore di Monfalcone.
      Radi velivoli nemici lanciarono qualche bomba in località della pianura veneta: poche vittime, nessun danno.
            Firmato: Cadorna"""""

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