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GUERRA, SEMPRE GUERRA... (Ottobre 2016)

      Che cosa accadeva cent'anni fa? Leggiamo alcuni fatti dai giornali dell'epoca e meditiamoci sopra.

Prima notizia - Da IL MONFERRATO DEL 29 OTTOBRE 1916

      Ecco un esempio di retorica, adatta a coprire le tragedie della guerra. Un parlamentare, in lungo e prolisso discorso, così chiudeva:
      """;Ed ora, concittadini, avanti: avanti per l’aspra via che conduce alla imminente vittoria. E così si rinnovi all'Italia l'augurio alato del bardo del nostro riscatto:

Dov’è la vittoria?
Ie porga la chioma
Che schiava di Roma
Iddio la creò.

      E sarà la divina Vittoria che rinnoverà il mito dell’Ellade antica, la Vittoria che rimarrà in mezzo a noi senza ali, non potrà più partirsi. Essa irradierà coronata di luce I’ avvenire di pace ed avrà un nome dolce come la voce più cara, terribile come lo squillo più alto e sonoro perchè sarà la Vittoria della Patria e della civiltà."""
      "Ed ora, Turchetti, fiato alle trombe!" avrebbe detto Mike Buongiorno.

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      Già allora avevamo buoni rapporti con la popolazione albanese, come si vede dal

CORRIERE DI SALUZZO del 7 ottobre 1916

      All’alba del 2 ottobre, nostre truppe di terra e di mare, con la protezione e col concorso di forze navali, Sbarcavano a Santi Quaranta. Il giorno stesso, una nostra colonna partita da Tepeleni, con rapida marcia raggiungeva Argirocastro e lo occupava. Il successivo giorno 3, da Santi Quaranta un nostro distaccamento si spingeva su Delvino e ne prendeva possesso. Ovunque i nostri soldati e marinai furono festosamente accolti dalla popolazione.

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      Anche nella prima guerra mondiale, le carenze alimentari costrinsero il Governo a decretare la requisizione (si chiamava, eufemisticamente, “incetta”) dei bovini. Come si vede da

LA GAZZETTA DI MONDOVI' del 25/10/1916

      """Il Consiglio Provinciale ha votato unanime un ordine del giorno presentato dal Consigliere Provinciale di Carrù (patria del bue grasso, aggiungo io) sig. Giuseppe Ghio nel quale si chiede al Governo di evitare i gravi inconvenienti lamentati circa il ritardo dei pagamenti dei bovini che il Governo incetta, nonché quelli per la paglia e il fieno. Succede infatti che i nostri contadini dopo aver portato il bestiame alla Commissione d’incetta, devono attendere due e persino tre mesi, prima di avere il loro denaro, con grave danno e con evidente ingiustizia""". (Aggiungo io che il prezzo non era quello di mercato, ma quello stabilito dal Governo, ben lontano dalla realtà).

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      Al fronte, nelle trincee, sui monti, si muore a grappoli ed i soldati cominciano a scarseggiare. Il Governo ha necessità di raschiare il barile e rivisitare tutti i riformati, rendendone abili buon numero. Ecco il provvedimento, da

LA FEDELTA’ del 25/10/1916

      “””Gli iscritti di leva ed i militari nati negli anni 1876, 1877, 1878, 1879, 1880 e 1881, stati riformati dal Consiglio di leva od in seguito a rassegna a tutto il 31 agosto 1915, sono chiamati a nuova visita”””. (Seguono le date delle visite).

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