bella 129

ACCADEVA 100 ANNI FA... (Ottobre 2017)

      Ci lamentiamo tanto; come andavano le scuole 100 anni fa?
      Leggo sul Corriere di Dronero del 6 Ottobre 1917:

“””A proposito di scuole

      Quando si daranno gli esami di ammissione e di riparazione nelle nostre scuole elementari?
      Abbiamo domandato notizie ai Sigg. Insegnanti e nessuno sa darci qualche risposta o qualche utile rischiarimento.
      Preghiamo perciò da queste colonne il R. V. Ispettore Scolastico di togliere da queste penose condizioni parecchi padri di famiglia, ed anche di assicurarci se il D. L. che dava diritto agli alunni aspiranti da una classe di frequentare detta classe sino il giorno degli esami, venne abrogata.
      Un padre di famiglia”””

      Sempre sullo stesso giornale:

“””Notizie Scolastiche

      Veniamo informati che dal 3 corr. Sono state iniziate le iscrizioni in tutte le classi elementari del capoluogo e delle frazioni.
      La 2^ sessione per gli esami di maturità fu tenuta il 5 e 6 corr.; per le licenze tecniche invece avranno luogo il 12 e 13 corrente.””

      Intanto, continuava la guerra e il Governo ricorse alla tessera; si ridussero anche i fondi per i Comuni. I sindaci del tempo non riuscivano a far quadrare i bilanci in nessun modo, ma, ligi alla linea nordica di non far debiti per i posteri, in molti pensarono di dimettersi (che differenza dai sindaci di oggi!) nella speranza che si trovasse un sindaco più capace; non erano nemmeno presuntuosi. Oggi avrebbero fatto una montagna di debiti dicendo: ci penseranno quelli che verranno dopo...
      Il Governo si preoccupò a tal punto che fu costretto ad emettere la legge che trovai nel Corriere di Dronero del 13 Ottobre 1917. Ecco il testo dell’articolo:

“””L’Epidemia Dimissionaria e le sanzioni contro i Sindaci dimissionari senza motivo legittimo.

      Avevamo lamentato, a proposito delle insistenti dimissioni di Sindaci che si andavano accentuando, la nostra speranza che la cosa avesse a cessare.
      Fortunatamente la legge stessa ha trovato adeguato rimedio al male ed ecco qui appresso il testo del decreto luogotenenziale che regola la faccenda:
      «I sindaci, assessori e consiglieri comunali che durante la guerra, con le dimissioni rassegnate senza legittimo motivo, rendano necessario lo scioglimento dei rispettivi Consigli, sono responsabili in proprio e in solido delle spese sostenute dai Comuni per la straordinaria gestione e ciò senza pregiudizio di altre eventuali responsabilità, sia di natura penale che patrimoniale. La stessa disposizione si applica a quegli amministratori i quali compiono od incorrono in omissioni al fine di provocare in tal modo lo scioglimento dei Consigli medesimi».”””
      Imparate, Sindaci (non solo quello di Roma!)…

      E la guerra come andava?
      Avevamo già subìto la sconfitta della Bainsizza e la disfatta di Caporetto, col discutibile comportamento di Badoglio, ma il nemico non ci dava tregua. Ecco il bollettino del 14 Ottobre 1914:

      ””Nella sera del 12, sul Piave l' avversario tentò un forte colpo di mano in corrispondenza di Zenson.
      Il tentativo fallì completamente.
      Prese sotto il fuoco delle nostre mitragliatrici e delle artiglierie, le imbarcazioni nemiche andarono alla deriva e le pattuglie di nuotatori che le accompagnavano dovettero retrocedere in disordine con gravi perdite.
      Nella giornata di ieri nostre pattuglie penetrate nelle posizioni avanzate avversarie a nord di Sano (occidente di Mori) annientarono le piccole guardie che le presidiavano e riportarono prigionieri, armi e materiale.
      Sulla rimanente fronte l' attività dei nostri esploratori molestò efficacemente l' avversario, provocando allarmi e viva reazione di fuoco.
      Nella zona di Monte Pertica venne catturato qualche prigioniero.”””

      E quello del 25 Ottobre diceva:

      “”” Aspri combattimenti si sono svolti nella mattinata di ieri nella regione del Monte Grappa.
      Nostri reparti, malgrado la pioggia dirotta sopravvenuta, attaccarono risolutamente alcuni tratti delle formidabili posizioni avversarie, riuscendo a strappare ed a mantenere il possesso d' importanti punti d' appoggio nella zona occidentale e settentrionale del massiccio e a stabilirsi sulla sponda nord del torrente Ornic, nella conca d' Alano.
      Il nemico che oppose accanita resistenza subì perdite rilevanti.
      Sul Piave alle Grave di Papadopoli, vennero occupati alcuni isolotti: i presidi nemici furono fatti prigionieri.
      Nel settore Posina ?Astico e in Val d' Assa posti avanzati avversari vennero annientati.
      Sull' Altipiano d' Asiago pattuglie nostre ed alleate eseguirono con successo piccoli colpi di mano.
      Il numero complessivo dei nemici catturati dalle ore 24 del giorno 23 alla mezzanotte del giorno 24 è di 84 ufficiali e 2791 uomini di truppa.
      Le avverse condizioni atmosferiche hanno impedito qualsiasi attività aerea.”””

      Le cose, coll’aiuto dei Francesi e degli Inglesi, cominciavano ad andare meglio, ma si era sempre fermi al Piave, cioè, in Italia.
      Tutti i bollettini chiudevano con la dicitura: “Firmato: DIAZ”, per cui, in moltissimi italiani si radicò la convinzione che il nome del nostro comandante in Capo (a parte il Re) fosse un certo Firmato di nome e Diaz di cognome.

      Però, si facevano sempre più frequenti voci popolari contro la guerra; allora il Governo ricorse (come sempre si fa in questi casi) alla censura, limitando la libertà di opinione col seguente decreto, da La Stampa del 6 Ottobre 1917:

"""Il testo del Decreto per le nuove sanzioni penali

      Roma, 5 notte
      La Gazzetta Ufficiale pubblica il seguente Decreto luogotenenziale:
      Art. 1 - Chiunque con qualunque mezzo commette o inciti a commettere un fatto che può deprimere lo spirito pubblico o altrimenti diminuire la resistenza del Paese col recare pregiudizio agli interessi nazionali connessi con la guerra e con la situazione interna e internazionale dello Stato, quando tale fatto non costituisca altro reato previsto e represso dalla legge, sarà punito con la reclusione sino a cinque anni e colla multa fino a L. 5.000 e nei casi di maggiore gravità la reclusione potrà estendersi fino a 10 anni e la multa fino a L. 10.000. Non è mai applicabile la sospensione condizionale prevista dagli articoli 423 e 424 del C.P.P.
      Art. 2 - La cognizione del delitto previsto dal precedente articolo appartiene al tribunale. Contro l'imputato può essere spedito mandato di cattura.
      Art. 3 - Il presente decreto entrerà in vigore il giorno della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale."""

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