bella 129

ACCADEVA 100 ANNI FA... (Novembre 2017)

      Quanti morti! Quanti morti!
      La guerra in corso imponeva sempre più restrizioni alle normali attività, specie a quelle legate all’alimentazione. Ne fecero le spese anche due prodotti tipici della Provincia di Cuneo: le castagne e le patate.

Ecco due notizie dell’epoca, prese da Il Corriere di Dronero 3/11/1917:

La prima:
      “Il Prefetto comunica con telegramma espresso di Stato n. 2095: Da oggi nessuna esportazione castagne per quantità superiori quintali due può essere effettuata da questa provincia senza autorizzazione prefettura, salvo spedizioni disposte dall’autorità militare”.

E l’altra:
      “Con ordinanza di ieri sono mutate le precedenti disposizioni riguardanti il commercio e la requisizione delle patate. Il commercio ne rimane libero, ma le esportazioni da provincia a provincia per quantità superiore a un quintale debbono essere denunciate al prefetto e da questo autorizzate. E’ imposto l’obbligo della denuncia al prefetto delle quantità di patate da chiunque detenute in quantità superiore a cinque quintali.
      La requisizione per i bisogni dell’esercito verrà fatta in base a un prezzo da stabilirsi provincia per provincia, tenuto conto di tutti gli elementi di costo e di mercato.”

°°°°°O°°°°°

      E la guerra come va? Male. Gli Austroungarici hanno sfondato e sono arrivati fino al Piave. Da poco abbiamo subìto la disfatta di Caporetto e gli austriaci tentano di passare il Piave per dilagare in pianura e arrivare in Lombardia. Il generale Cadorna continua a far ammazzare i nostri soldati con strategia insensata; Badoglio è a caccia di gloria e crea disastri maggiori, la cui colpa ricadrà su Cadorna. Ma ci sono anche gli eroi, come il soldatino (chissà se è sopravvissuto) che scrive una frase rimasta famosa su una casa cannoneggiata:

      Il bollettino di Cadorna del 25/11/1917 dice:
      “Sulla fronte montana, dall’altopiano di Asiago alla Piave poderose puntate avversarie, largamente preparate da tiro di artiglieria e tenacemente eseguite, fallirono tutte. Nel piano, nuclei nemici che tentavano in barca il passaggio del Piave, vennero rovesciati nel fiume a cannonate. Tre velivoli avversari furono abbattuti dai nostri aviatori”.

      E manca tutto; si devono persino sopprimere molti treni, perché manca il carbone; allora, chiediamo – già allora... – aiuto agli Stati Uniti, come emerge da La Stampa del 27/11/1917:
      “Parecchi membri della missione americana partiranno prossimamente per l’Italia. La soppressione di 173 treni in Italia per la mancanza di carbone ha impressionato i membri della missione, i quali sono compresi della urgenza di rifornire l’Italia di combustibile per le sue ferrovie e le fabbriche di armi e munizioni”.

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