Da La Stampa del 9 Febbraio 1918
Gravi condanne per omicidio
E’ interessante notare come l’ubriachezza, invece di essere un’aggravante, fosse un’attenuante.
L’art. 119 esentava alcune categorie di sacerdoti.
Camia, il panettiere del mio paese natio, era dei primi mesi del 1900, primo scaglione; fu chiamato alle armi e inviato al fronte. Per sua fortuna, rimase poco, perché la guerra terminò, ma erano talmente tanti i morti, che non c’erano più uomini validi da utilizzare. Non solo i ragazzi del ‘99, ma anche parecchi diciottenni, ma proprio appena diciottenni, furono mandati al massacro.
Aveva sempre fatto il servo di campagna e dormito sul fienile o nella stalla. Diceva con orgoglio che, nei pochi giorni in caserma per un minimo di addestramento, dormì per la prima volta in una branda.
""Ieri mattina una pattuglia della squadra di vigilanza sui consumi, procedeva all’arresto della negoziante di generi alimentari B. Rosa., abitante in via San Donato 6, per violazione del calmiere sul formaggio. Processata in giornata dal Tribunale, veniva condannata a sette giorni di detenzione e a L. 70 di multa.
A cura della stessa squadra, veniva deferita all’Autorità giudiziaria la negoziante M. Anna, di via Madama Cristina n. 63, per violazione del calmiere sul formaggio gorgonzola.”""
Si noti la velocità del processo; altro che termini di prescrizione!
La guerra ristagna; gli austriaci sono nel Veneto e non si muovono. Noi non riusciamo a progredire; si direbbe che aspettiamo che gli altri ci aiutino.
"""“Nella giornata di ieri il maltempo ha ridotto al minimo l’attività bellica nei tratti montani della fronte. Solo nella regione dell’Astico si ebbe qualche vivace bombardamento a oriente del fiume e azioni di pattuglie sul fondo valle.
Di fronte al Montello nuclei britannici in esplorazione, guadata arditamente la Piave, raggiunsero le linee avversarie. In pianura consuete azioni di fuoco. Una nostra pattuglia, uscita dalla testa di ponte di Capo Sile, sorprese una piccola guardia nemica e rientrò al completo, riportando le armi dei nemici uccisi o fuggiti."""
Da L’Eco della Zizzola del 1 Febbraio 1918
""“La Giunta Municipale della Città di Bra, con suo atto odierno, ha vietata la vendita all’ingrosso del petrolio.
Epperciò da oggi, la vendita da parte dei concessionari di deposito di petrolio, non potrà effettuarsi che ai soli rivenditori in quantità non eccedente una latta della capienza normale di litri diciotto.
I rivenditori al minuto non potranno cedere petrolio in quantità superiore a mezzo litro per caduna famiglia, e sempre quando risulti che la famiglia sia residente in Bra, e sia in possesso di tessere annonarie rilasciate dall’Ufficio Comunale.
Il rivenditore del petrolio non potrà prelevare dai magazzini comunali e dalle cooperative e da altri depositi qualsiasi, quantità nuova di petrolio se non avrà giustificato di averne esaurito la scorta, esibendo regolare documentazione.”""
C’era anche la tessera per il petrolio, che allora si usava soprattutto per l’illuminazione, in alternativa all’acetilene. C’erano già anche i fornelletti a petrolio. Nei piccoli centri (paesini, frazioni, borgate), non c’era l’elettricità, né il gas, né i termosifoni. Il petrolio era un bene necessario. Sarebbe stato interessante conoscere se il buono della tessera di mezzo litro era settimanale, mensile o che cosa.
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