COSE NOSTRANE (Dicembre 2006)

In quest'ultimo mese, sui giornali si sono lette le seguenti notizie:
1) In Italia bisognerebbe chiudere oltre il 40% delle scuole di ogni ordine e grado, per inagibilità.
       Commento. - Quasi come molti stadi di calcio. Ma scoppierebbe la rivoluzione: per gli stadi, ovviamente, non per quella trascurabile ed inutile faccenda che è la scuola.
2) Le Ferrovie Italiane sono alla bancarotta: se non ricevono una poderosa iniezione di miliardi di euro (avete letto giusto: miliardi di euro) si dovranno portare i libri in tribunale.
       Commento. - Tutti a piedi, ragazzi, non c'è una lira.
3) L'Alitalia deve chiudere.
       Commento. - O trova un matrimonio (leggi: l'assorbimento) da parte dei cuginastri francesi o di chicchessia, o si chiude: anche qui, non c'è una lira. Il fatto è che per decenni tutti i partiti (tutti, nessuno escluso) hanno succhiato il succhiabile dai carrozzoni statali, rigenerati dai quattrini delle nostre tasse da gestioni procacciatrici di voti e di buonuscite miliardarie (in lire). In altre parole: ci rubano in tasca, sperperano, ingrassano e dovremmo pure dire grazie col voto, poffarbacco!
4) La Comunità Europea, tanto per non cambiare, ci ha messo sotto inchiesta per l'affare Autostrade e matrimonio con gli Spagnoli.
       Commento. - Il fatto è che, sotto sotto, c'è una sfrenata lotta per il potere, per delle poltrone (quella delle Autostrade, quella dell'Anas, e via autostradando) che sono ricchissime, visto che gestiscono una cassaforte che non riescono a svuotare neppure i politici italiani, pensate voi! E pensare che avevamo insegnato a fare le Autostrade a tutto il mondo: la prima fu inaugurata nel 1924 da Milano a Como, dal Cavalier Mussolini, in finanziera e bombetta. Poi il Benito cambiò look: non si può fare il dittatore in bombetta, è disumano…..
5) Prodi cerca di fare la faccia feroce e minaccia di spremere il limone già esausto dei cittadini.
       Commento. - Si dimentica dei 100mila miliardi di lire (dato dell'ISTAT) che sono il PIL in nero, che sfugge, cioè. Ma farli emergere vuol dire toccare certe classi sociali, certi raggruppamenti e certe fasce di popolazione che sono la quintessenza del serbatoio di voti di scambio. "Pagare tutti per pagare meno", pontificano i soloni adunchi e tristi. E le case non censite in metà del paese? E i bolli auto non pagati? In compenso tassano tutto e il contrario di tutto. Non tassano gli sprechi. Non tassano quegli Enti inutili che servono solo a dare uno stipendio ad ossequiosi portaborse.
6) Fondi negati alla ricerca e ritrovati.
       Commento. - Se non si fosse mossa una dolce vecchietta di mille anni ed un premio Nobel, la Rita Levi Montalcini, avrebbero levato i soldi pure alla ricerca. Ma la dolce vecchina ha detto semplicemente: o rimettete le risorse o vi volto le spalle. E siccome ha più attributi la dolce vecchina di tutto il governo al completo, hanno ovviamente ceduto. Per paura, però, mica perché la ricerca sia il futuro di un Popolo; se ne infischiano se, se senza di essa, si muore per inedia tecnologica. L'Indonesia destina alla ricerca l'8 per cento del suo Pil, noi non arriviamo al 2. Bravi!
7) Sono usciti i dati sul numero di scarcerati per indulto.
       Commento. - Noi siamo bravi a fare gli indulti. Che sarebbe una faccenda che funziona così: siccome non siamo in grado di far finire un processo prima di dieci/quindici anni, con conseguente sovraffollamento delle carceri, ci si inventa una ondata di buonismo e si rimettono in libertà fior di farabutti. Se ci chiediamo perché maggioranza ed opposizione abbiano votato con tanta celerità l'indulto, troviamo la risposta nell'articolo di Giovanni Sartori sul Corriere del 17 Novembre: "I furbacchioni da ultimo hanno fulmineamente varato l'indulto Mastella (suo di nome, perché era già scritto per qualsiasi ministro) soprattutto perché metteva al sicuro un'ottantina e passa dei loro poco onorevoli colleghi variamente imputati, condannati o prescritti: gli onorevoli wanted (dalla giustizia) minuziosamente elencati da Gomez e Travaglio in un loro recente libro. In un Paese serio i predetti ottanta non dico che sarebbero in prigione; ma sarebbero certo a casa. Invece da noi restano impuniti e pimpanti." E votati e ben pagati, aggiungo io.
8) I magistrati sono senza carta (da scrivere) e ci si commuove per il loro superlavoro, sottacendo il fatto che nella sola Campania vi sono più giudici che in tutto il Regno Unito.
       Commento: là, ci sono altre leggi e, soprattutto, altre teste.
9) Una buona notizia c'è: robusta operazione di Carabinieri e Polizia contro la Mafia.
       Commento. - Peccato che sia una notizia ricorrente a cadenze fisse, tanto che sorge il dubbio che il politico di turno che la sbandiera cambi solo i nomi delle città e dei paesi e che il giornalista, di conseguenza, non possa fare a meno di riciclare sempre lo stesso articolo. Sul piano della macroeconomia, la Mafia si afferma sempre più come la vera classe imprenditrice del Sud. Non la batti con i Carabinieri; troppo legalitari, troppo garantisti, con le mani troppo legate. Non la batti con la magistratura (e qui mi taccio).
10) Il Senato ci costa oltre 2500 euro al minuto, 24 ore al giorno, 365 giorni all'anno.
       Commento. - La Camera il doppio. Ed abbiamo gli Europarlamentari più pagati d'Europa. Giusto, no? In compenso, sul Corriere della Sera del 19 Novembre, sono apparsi gli stipendi dei dipendenti pubblici, divisi per categoria. Eccoli, in ordine di stipendio annuo e col raffronto fra il 2006 ed il 2007 (e ipotizzato relativo aumento):

ENTE anno 2006 anno 2007 AUMENTO
Diplomatici e prefetti 120.931 124.430 3.499
Magistrati 106.702 109.790 3.088
Presidenza Consiglio Ministri 66.357 68.277 1.920
Forze armate 39.242 40.378 1.136
Università 37.116 38.235 1.119
Servizio sanitario nazionale 35.016 36.072 1.056
Corpi di polizia 33.909 34.890 981
Enti di ricerca 31.694 32.611 917
Ministeri 26.983 27.764 781
Scuola 25.676 26.419 743
Regioni e autonomie locali 24.641 25.374 743
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Media Pubblico Impiego 29.891 30.772 881

       Se mi chiedete il perché di certe macroscopiche disparità, anche qui, mi taccio.
       Si potrebbe continuare per ore. Il fatto è che non cambia nulla, destra o sinistra governante. L'unica soluzione sarebbe un 8 Settembre politico: tutti a casa! In un eccesso di buonismo, perché nel 1943 non a tutti riuscì di raggiungere casa.
       "Ma l'Europa?…." obietterà il politicamente corretto di turno. L'Europa è morta, ferita dal referendum francese e finita dalla testata di Zidane. Requiem.

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