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ACCADEVA IN PIEMONTE 100 ANNI FA (Dicembre 1918)

      E' passato più di un anno dalla fine della guerra e anche l'Italia deve leccare le sue ferite.

Dall' UNIONE MONREGALESE – 19 Dicembre 1918

"""Importante notizia per gli esoneri agricoli - Il Commissario Agricolo Cav. Bertone scrive:

      Porto a notizia degli agricoltori che il Ministero ha stabilito di dare corso alle nuove domande di esonero agricolo che vengano presentate alla Commissione provinciale fino al 31 gennaio prossimo.
      Le domande devono riferirsi ad aziende agricole rimaste prive di uomini validi fra i 16 ed i 65 anni, e che abbiano i requisiti prescritti dalla circolare 552: ossia abbiano una coltivazione a grano non inferiore a due quintali di semina, ed una superficie di tre ettari (circa 8 giornate) coltivata; escluso quindi il prato ed il pascolo naturale.
      Si può chiedere l’esonero di qualsiasi militare di truppa, abile od inabile, fino alla classe 1896 compresa."""
      La guerra è finita da un anno, ma i torbidi sono in agguato; perciò l’esercito non può smobilitare. I ragazzi del ’99, ’98 e ’97, se ancora vivi, rimangono sotto le armi.

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Da La Sentinella delle Alpi
21 Dicembre 1918

      Quando la moralità si credeva fosse cosa seria…

"""“ARRESTO

      A. Domenica di anni 15, da Dronero e C. Maria di anni 18 pure da Dronero sono due amiche, che sebbene giovanissime anziché darsi al lavoro preferiscono passeggiare sotto i portici di via Roma in cerca di avventure.
      Ieri l’altro però verso le ore 11 ebbero la brutta avventura d’incontrare gli agenti di P. S. i quali per misure della stessa e per moralità le arrestarono.
      Vennero rimandate al loro paese con foglio di via obbligatorio."""
      Non è precisata la città, ma La Sentinella delle Alpi era giornale di Cuneo.

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Da La Sentinella delle Alpi 12 Dicembre 1918

      Non solo extracomunitari…
“””Furto continuato – Si dice che il carcere redime, ma tal cosa par non sia per le già note Peroglio Maria ed Apaca Felicita di Alba, le quali alle patrie carceri già furono di frequente e, forse prese da nostalgia, vi fan sovente ritorno.
      Ancor ieri furono nuovamente arrestate per avere in diverse riprese nei giorni decorsi rubato dal negozio di Miroglio Carlo in Alba tanta stoffa per lire 600, e per avere sottratto a Falciola Gamba Carolina 12 cappelli da uomo pel valore di lire 120.”””

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Da LA STAMPA
del 6 Dicembre 1918

      “””V’è in Germania un vivo movimento, suscitato dal crescente pericolo che risulta dall’atteggiamento dei soldati reduci dal fronte. La rivolta morale dell’esercito sembra sorta specialmente per opera di una propaganda larvatamente reazionaria fatta nel Corpo degli ufficiali. A Colonia, a Coblenza, a Essen scorse il sangue. Anche a Berlino vi furono eguali dimostrazioni e venti reggimenti della Guardia si pronunziarono a favore del Governo contro il Corpo dei pionieri che vuole imporre formule radicali. I giornali notano essere necessaria molta buona volontà dei circoli democratici per impedire che il movimento controrivoluzionario prevalga e far sì che la repubblica dei diritti sociali getti salde radici.
      Molte preoccupazioni destano nel governo berlinese le tendenze separatiste sempre rinascenti nella Germania meridionale. Ieri a Colonia, un’assemblea del Centro, dopo violenti attacchi al governo berlinese, propugnò la proclamazione della repubblica renana-westfalese, confederata con le altre repubbliche tedesche. Anche la crescente disoccupazione suscita apprensioni. A Berlino vi sono migliaia e migliaia di operai che non trovano lavoro.”””

      Gli antigovernativi inneggiavano al cambiamento e pensavano di agire per il popolo. Qualcosa lo ottennero: costrinsero a stampare moneta per accontentare i cittadini poveri (con enorme dilatazione del debito pubblico), tutto aumentò ( si arrivò ad un chilo di pane per un milione di marchi), in nome della difesa del popolo crebbero i disordini e tutto si concluse con l’ascesa al potere di un uomo coi baffetti, che ristabilì l'"ordine". Ma ci vollero 5/6 anni; i tedeschi tenevano duro.
      In Italia, i populisti ottennero lo stesso risultato molto prima, col 28 Ottobre 1922.

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Da LA STAMPA
del 6 Dicembre 1918

“””La conferma della sentenza per l’affondamento della “Brin”.

      Oggi, dinanzi alle Sezioni Riunite della Corte di Cassazione, si è discusso il ricorso interposto a mezzo degli avvocati Franciosa e Borrè dal soldato Carpi Giorgio, dal marinaio Moschini Achille e dal marinaio Guglielmo Bartolini, i primi due condannati alla fucilazione e il terzo all’ergastolo perché ritenuti responsabili dell’affondamento della «Benedetto Brin».
      Il processo si svolse dinanzi alla prima sezione del Tribunale militare territoriale, la stessa che è investita ora della discussione del processo Cavallini. La sentenza fu esaminata dal Tribunale Supremo di guerra e marina, che la confermò in tutti i suoi campi,”””

      Le sentenze furono eseguite.
       Mi sono preso la briga di indagare sul fatto. La corazzata BRIN il 27 settembre 1915, alla fonda nella rada di Brindisi, alle 8 del mattino affondò per un’improvvisa esplosione del deposito munizioni di poppa.
      Morirono oltre 400 marinai. Fu complotto? Fu sabotaggio? Fu incidente?
      L’attentato è probabile e possibile, ma non provato. In ogni caso, non da parte dei tre condannati. Si ipotizza che le colpe fossero più in alto, ma che si dovessero evitare scandali. Alcuni indagatori propendono per responsabilità colpose da parte di alti ufficiali, per non consone disposizioni nel maneggio degli esplosivi a bordo.
      Comunque, fuciliamone due e non se ne parli più!

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