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ACCADEVA CENT'ANNI FA (Febbraio 2019)

      Da LA SENTINELLA DELLE ALPI del 3 Fabbraio 1919

""“Sindaco e Segretario processati per concussione

      Nel settembre 1916 pervenivano al Comandante la Stazione RR. CC. di S. Damiano Macra ripetute lagnanze contro il Sindaco di Lottulo, A. A., in merito alla distribuzione del sussidio alle famiglie dei richiamati sotto le armi, imputandosi al Sindaco di percepire abitualmente un centesimo per ogni lira di sussidio (nota: pari al 5%).
      L’inchiesta dei RR. CC. determinò l’autorità inquirente a promuovere regolare istruttoria, durante la quale il Sindaco, che prima si era addossata tutta la responsabilità delle indebite percezioni, oppose di essere stato istigato ad effettuare le falcidie sui sussidi dal Segretario Comunale provvisorio, L. L.
      Il Segretario, coinvolto nel processo, contestava l’imputazione e ritorceva contro il Sindaco il fatto che l’importo delle indebite percezioni era rimasto intieramente in sue mani, senza che esso Segretario avesse lucrato un centesimo”"".
      (omiss) La condanna di primo grado condannò il Sindaco a sette mesi di reclusione ed il Segretario a sei mesi della stessa pena.
      ""“Su appello dei condannati, la Corte d’Appello di Torino riparava la sentenza del Tribunale, assolvendo il L. L. da ogni imputazione e riducendo la pena inflitta al Sindaco a quattro mesi di reclusione, come colpevole di semplice corruzione col beneficio della condanna condizionale.”""

      Per la verità, il Sindaco non aveva tutti i torti; si era giustificato col dover andare ogni mese, a sue spese, da Lottulo a San Damiano per ritirare i sussidi. E, al contrario di adesso, allora i sindaci non avevano lo stipendio.

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Da L’UNIONE MONREGALESE del 12 Febbraio 1919

“Provvedimenti da prendersi

      """Il Governo da tempo ha promesso di procedere al congedamento delle classi dal 1885 al 1888; e pareva che questo dovesse farsi entro gennaio. Invece… Che si fa?
      E per i soldati delle classi 1890-91-92 sotto le armi da tanti e tanti anni, non è opportuno prendere sollecita decisione di renderli liberi cittadini? E analogo provvedimento dovrebbe prendersi per i soldati di 3^ categoria. Infatti, se in tempo di guerra tutti i giovani dovevano essere uguali di fronte alla legge, ota che la guerra è cessata dovrebbero essere inviati a casa subito tutti i figli di madre vedova e tutti coloro che in base alla legge sul reclutamento avevano diritto di rimanere a dare il loro aiuto ai vecchi ed ai minorenni.”""

      La guerra era finita, ma, con la strage di giovani (1.600.000 fra morti e mutilati, senza contare i semplici feriti od ammalati), occorreva comunque mantenere in servizio militari già asperti, tenuto conto che cominciavano a manifestarsi turbolenze politiche con riverbero sull’ordine pubblico.

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Da LA STAMPA del 22 Febbraio 1919

“Eisner e due altri ministri bavaresi assassinati a Monaco - Un episodio della controrivoluzione monarchica”

      Non riporto tutto l’articolo; basta il titolo per palesare come la situazione politica in Germania fosse più difficile che in Italia. Si tratta di uno dei tanti episodi di violenza fra monarchici e repubblicani. Per metterli in pace, venne un uomo di nome Adolfo.

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Da LA STAMPA del 15 Febbraio 1919

400.00 disoccupati a Berlino

      """Vi sono in questo momento a Berlino quattrocentomila disoccupati e fra un mese ve ne sarà forse il doppio. La fame e la disoccupazione preparano un terreno favorevole al massimalismo. L’Intesa (nota: governi di Gran Bretagna, Francia e Russia) non scorge il pericolo poiché sta commettendo gli stessi errori commessi in Russia e se ne pentirà. La pace di Brest-Litowsk fu un grave errore, perché quel trattato non riconciliava due popoli, ma serviva soltanto ai disegni di Lenin, il cui piano è la coalizione dei proletariati russo e tedesco contro il capitalismo dell’Intesa."""

      Traduzione: una enormità di disoccupati che vuole facce nuove al potere; facce nuove massimaliste (in nome del popolo) che promettono aiuto al popolo (i proletari); miglioramenti che non arrivano; popolo che aumenta le facce nuove che, magari in buona fede, non risolvono niente. Conclusione? E venne un nomo di nome Adolfo.

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Da LA STAMPA del 15 Febbraio 1919

Un ufficiale assassinato da un “ardito” in una stanza d’albergo

      Il truce misfatto è avvenuto in un noto e frequentato albergo di via Po, dove l’ufficiale – sottotenente Giuseppe Rosi, di anni 29, del 51° Reggimento Fanteria, attualmente di stanza in Francia – era sceso la scorsa settimana. Alla sera di venerdì fu visto rincasare con un commilitone con la divisa da “ardito” e ciò non fece alcuna impressione, perché la stanza era a due letti e spesso gli occupanti offrono un posto a commilitoni.
      Il compagno del Rosi ricomparve al pianterreno dell’albergo alle 7,30 del mattino di sabato. Era tranquillissimo; dimostrava, anzi, una certa giovialità di modi e franchezza di spirito. Disse al facchino di servizio: «Il mio amico ha voluto trattenermi tutta la notte. C’era un letto libero. Il mio compagno è stanco e vuol dormire: non lo sveglino».
      La sera del sabato, la cameriera, notato che la camera rimaneva chiusa, disse al proprietario: La chiave non c’è. Il tenente penserà lui a rifarsi il letto.
      La domenica, venne una signorina a chiedere del Rosi; visto che non c’era, lasciò una lettera.
      Come già domenica, anche lunedì il Rosi non comparve. Il proprietario ordinò al facchino di provare se qualcuna delle altre chiavi serviva ad aprir la stanza del Rosi. Il facchino non ci riuscì. Si decise allora di forzare la porta. Col facchino si trovava la cameriera, che fece un balzo indietro inorridita e si precipitò giù per le scale. Aveva intravisto il cadavere del Rosi e fuggì gridando: «Il tenente si è suicidato!».

      Poverina, non aveva visto il sangue!

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