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ACCADEVA CENT'ANNI FA (Settembre 2019)

      Da LA STAMPA del 1° Settembre 1919

La mortale disgrazia di un vecchio e il fatale errore di un padre

      Il vecchio possidente Rinaldi Enea, insieme al cognato Giuseppe Viola, percorrevano su un carretto la strada provinciale da Sassuolo a Bologna, quando, giunti in località Montale, il carrettino andava ad urtare con una ruota contro il tram di Maranello. Il Viola veniva sbalzato a terra con leggere contusioni, mentre il Rinaldi, che teneva le redini, veniva trascinato dal cavallo che, spaventatosi, si era dato a fuga precipitosa. Preso da paura e impotente ormai a trattenere il cavallo, il vecchio Rinaldi si gettò dal carrettino credendo di salvarsi; invece stramazzava a terra riportando la frattura del cranio e poco dopo spirava.
      Nota: “A chi la tocca, la tocca!” diceva il famoso Tonio del Manzoni.

      Per errore, il possidente Francesco Simoncini, di Spilimbergo, somministrava al figlio malato, in luogo di acqua zuccherata, dell’acido cloridrico. Il ragazzo è morto fra atroci spasimi e la inenarrabile costernazione del desolato padre che è stato denunciato per omicidio colposo.
      Nota: mio nonno, lavorando in cantina, sorseggiò da una bottiglia acido solforico, credendolo vino. Bocca, esofago, stomaco bruciacchiati per venti giorni, ma non smise di lavorare e imprecare. Poteva essere la volta buona per essere visitato per la prima volta da un medico, ma dovette rimandare. L’unica volta fu alcuni giorni prima di morire, quando il medico sentenziò: “marasma senile”, cioè, vecchiaia.

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      Come succede in ogni guerra, fatta la pace, arriva l’amnistia. In questo caso, riguarda i renitenti alla leva e i disertori già arruolati.

Da LA STAMPA del 3 Settembre 1919

      """Il Giornale Militare Ufficiale comunica:
      Questo Ministero determina:
      1° - Tutti coloro che siano dimessi da stabilimenti penali ordinari e che risultino nati anteriormente al 1° gennaio 1893 o posteriormente al 31 dicembre 1899 saranno senz’altro avviati alle loro case (omissis).
      2° - I dimessi dagli stabilimenti penali ordinari che risultino nati fra il 1° gennaio 1893 ed il 1° gennaio 1900, e perciò presumibilmente obbligati a prestare servizio alle armi, saranno invece avviati ai Comandi dei carabinieri più vicini, che provvederanno perché tali militari siano subito inviati al Comando del distretto militare del luogo (omissis).
      3° - (omissis)
      4° - Il Comando del Distretto militare, accertato l’obbligo di prestare ancora servizio alle armi, avvierà i singoli militari dimessi al centro di mobilitazione cui risulta che appartengono.
      Nota: E quelli che furono immediatamente fucilati per diserzione?

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      Da LA STAMPA del 5 Settembre 1919

Il diritto di voto discusso alla Camera
Parecchi paladini e qualche avversario

      Stralcio dal verbale della seduta:
      “MICHELI, in nome anche dei suoi amici del partito popolare, dichiara che voterà a favore della proposta di legge. La base di questa riforma è nel contributo che alle nuove necessità sociali ha dato la donna nella produzione e nel lavoro. Coloro le quali si tengono fuori da questo campo (nota: allude a prostitute, conviventi, eccetera), rinunciano spontaneamente al nuovo ufficio che la proposta di legge affida alla donna. Per questa fondamentale ragione egli si dichiara favorevole alla disposizione contenuta nel secondo comma del primo articolo, che esclude dal diritto di voto le donne di cui è parola nel regolamento sulla polizia dei costumi (nota: prostitute, ecc.).
      ROSADI (interrompendo): Il Vangelo ammonisce Publicani et metetrices praecedunt vos in regnum Dei (ilarità vivissima).
      MODIGLIANI: E Cristo perdonò alla Maddalena (nuovo scoppio di ilarità).
      MICHELI: Ma non le diede il voto.
      TURATI: Perché non c’era il partito popolare a reclamarlo (La Camera ride clamorosamente, sicché il Presidente scampanella per riportare un po’ di silenzio).
      MICHELI, oltre le affermazioni dell’on. Turati, che fece quasi l’apologia dell’amore venale, dichiara, in nome delle più alte tradizioni della morale cristiana, che la donna ha la missione non di abbassare ma di elevare l’umanità sino alle più nobili e pure espressioni della santità degli affetti (interruzioni dall’estrema sinistra, commenti).
      Nota – La proposta non passò e, per concedere il voto elettorale politico alle donne, si dovette attendere al 1945.

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      Da LA STAMPA del 7 Settembre 1919

Calmiere sui generi alimentari

      Il Sindaco (di Torino) decreta: A decorrere dal 7 settembre 1919 è applicato il seguente calmiere sulla vendita delle derrate sotto indicate:
      Frutta – Limoni a cassa al Mg. da L. 15 a 26; caduno da L. 0,05 a L 0,15 – Pere comuni al Mg. da L. 3, a 5,50; al Kg. Da 0,50 a 0,75 (omissis).
      Nota. I danni della guerra non finiscono mai; c’è ancora il calmiere per quasi tutti i generi alimentari, come per altre merci ci sono tasse particolari (lampadine elettriche, ad esempio). Il calmiere sopra citato è lunghissimo e sarebbe inutile trascriverlo tutto.

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      Da LA STAMPA del 30 Settembre 1919:

      D’Annunzio ha occupato Fiume coi suoi seguaci, violando i patti dell’armistizio. Il Governo è in difficoltà ed è in crisi proprio per Fiume. Le destre, sotto sotto, appoggiano D’Annunzio; il Partito Fascista, nato da poco, fa la voce sempre più grossa. Conclusione: il Presidente del Consiglio si dimette ed il Re è costretto ad indire nuove elezioni. Ecco il decreto:

      “””Vittorio Emanuele III, visto l’art. 9 dello Statuto fondamentale del Regno, visto il testo unico della legge elettorale politica approvato con R. Decreto 2 Settembre 1919, n. 1495, udito il Consiglio dei Ministri, sulla proposta del nostro Ministro, segretario di Stato per gli affari dell’Interno, Presidente del Consiglio dei Ministri, abbiamo decretato e decretiamo:
      Art. 1 – La Camera dei Deputati è sciolta.
      Art. 2 – I Collegi elettorali sono convocati per il giorno 16 Novembre 1919 all’effetto di eleggere il numero dei deputati a ciascuno di essi assegnati.
      Art. 3 – Il Senato del Regno e la Camera dei Deputati sono convocati per il giorno 1° Dicembre 1919.
      Ordiniamo che il presente Decreto, munito del sigillo dello Stato, sia inserto nella raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d’Italia mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
      Dato a Roma, addì 29 Settembre 1919.
      Firmato: VITTORIO EMANUELE
      Controfirmato: NITTI”””

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