“Un grave fatto alla “Capamianto”: due operai uccisi da un ingegnere
Gli stabilimenti seminati nella vasta zona (tutti occupati da due settimane) erano come al solito guardati a vista dalle guardie rosse. Su una torretta delle officine Frejius erano visibili le vedette – mentalità guerresca che ancora sorride – in abiti militari ma con la fascia rossa al braccio.”
(Conviene una sintesi. Gli operai della Debenedetti erano gli unici a non scioperare, perché avevano sempre avuto un trattamento superiore alla media. L’ing. Debenedetti stava rincasando, quando fu minacciato con urla e colpi di arma da fuoco. Rispose e riuscì a rincasare. Non solo, ma corse – era mezzanotte ad avvertire i carabinieri del timore di un assalto.
“L’ing. Debenedetti faceva allora ritorno a casa sua. Aveva noleggiata una vettura pubblica e la località era oscura e silenziosa. La vettura stava per fermarsi davanti al portone quando da un terrazzo della capamianto partirono alcuni colpi di arma da fuoco. L’ingegnere balzò al suolo. Quasi contemporaneamente alcune ombre si profilavano sul prato e partivano altri colpi. L’aggredito cercò una via di scampo verso altra parte, ma anche di là gente accovacciata sorse in piedi a sparargli contro. Estratta la rivoltella, incominciò anch’egli a sparare. Furono minuti angosciosi; furono sparati oltre cinquanta colpi.”
Altra sintesi. Il Debenedetti scappò a ritroso fino alla Stazione dei carabinieri, che, con una scorta, lo asccompagnò a casa.
“La mattina seguente, il capo.reparto della Debenedetti che mangiava in officina, da una finestra venne fatto segno ad un colpo di rivoltella, partito da un gruppo di individui che stavano sul balcone della Capamianto. La palla sfiorò il malcapitato, che fece appena in tempo a ritirarsi, gettando l’allarme perché altri colpi rintronarono. In quel momento, il fratello del Debenedetti era uscito dalla fabbrica e veniva fatto segno a colpi d’arma da fuoco partiti. L’ing. Francesco allarmato corse ad un finestrino che guardava lo stabilimento dirimpetto e s’era appena affacciato dietro un vetro che una palla infrangeva il vetro stesso. Lo stesso gruppo aveva fatto fuoco contro di lui, che sentì la palla sfiorarlo. Aveva un fucile modello m e lo puntò sul gruppo, rispondendo al fuoco per due volte: due colpi, due caduti. Ambedue (sul balcone di fronte) erano stati colpiti alla testa e giacevano orrendamente sfigurati.” (Omissis)
Ai carabinieri sopraggiunti “i presenti esclusero subito che il morto fosse un operaio dello stabilimento (Capamianto) e si arguì doversi trattare di una di quelle “guardie rosse” che nella giornata precedente avevano invaso la fabbrica.”
Venne identificato per T. G. di Barletta, abitante aTorino, calzolaio di 36 anni.
Anche l’altro morto all’ospedale venne identificato: era V. R. da Bruxelles, ufficialmente calzolaio di 30 anni.
Commento - Bisognerebbe studiare di più la storia, per capire come si evolvono le situazioni. Quanti italiani, oggi viventi, sanno come fu abolita la democrazia e giunse Mussolini? Si cominciò con le proteste, poi con gli scioperi normali, poi con le intimidazioni, poi con le occupazioni forzate in nome della libertà, poi con lo sparare a chiunque fosse padrone di qualcosa (imitando i soviet in Russia), poi coll'ammazzare il carabiniere che osasse sparare a chi gli sparava o a chi non si fosse fermato all'alt. Così giunge la "primavera di bellezza".
°°°°°O°°°°°
Da LA STAMPA del 20 Settembre 1920
“Un meccanico ucciso in conflitto a Milano – Disordini a Brescia – La situazione nella nostra città: una notte turbolenta; rivoltellate e fucilate al ponte delle Benne; un ufficiale fermato”.
Commento - Non è necessario.
°°°°°O°°°°°
Da LA STAMPA del 20 Settembre 1920
“Dal nostro inviato a Monaco di Baviera
Qui è la xenofobia eretta protezionismo economico-finanziario, legalizzata da Governi provinciali, appoggiata e corroborata dalla pubbliche amministrazioni. Non esiste forse, alle porte di Basilea (nota: città svizzera) una stazione Badese (nota: la prima stazione tedesca) dove il biglietto per Berlino vien fatto pagare in franchi svizzeri al tasso di prima della guerra, ossia un numero di marchi quattro volte superiore a quello fissato dalla tariffa chilometrica?
(omissis) Gli unionisti di Vienna sono socialisti e guardano a Berlino (nota: vogliono unire l’Austria alla Germania); gli unionisti di Monaco sono conservatori e cattolici e non guardano che a Monaco (nota: vorrebbero la Baviera indipendente dalla Germania).”
Commento - Quando un governo è debole e senza accordi fra i partiti, sorge sempre l'uomo forte (sia Hitler o Mussolini o Stalin o Tito, ad esempio) che affascina il popolino colle promesse mirabolanti, con le spacconate toccasana a base di slogans e pugni sul tavolo, condite da parole tipo "per il popolo", giustizia, onestà, lavoro, progresso, assistenza, benessere, "prima noi"; tutte belle e tonanti parole che sanno bene che non potranno o non sapranno attuarle. C'è qualche analogia col tempo odierno?
°°°°°O°°°°°
Da LA STAMPA del 24 Settembre 1920
“Aggressioni isolate – Due guardie regie uccise a rivoltellate – Due morti rinvenuti nei pressi della via di Circonvallazione – Un giovane tornitore ucciso – Allarmi e rivoltellate nella notte – Un nazionalista e una guardia carceraria uccisi alla barriera di Milano”
Commento - Perché fare manifestazioni di piazza, quando si fa prima ad ammazzare i poliziotti?
°°°°°O°°°°°
Indietro
Lettera successiva
Torna all'indice
Torna a BELLA ITALIA