bella 167

ACCADEVA 100 ANNI FA (Giugno 2021)

      Da La Stampa del 4 Giugno 1921

Truffe di falsi decorati

      “””All’ufficio di polizia giudiziaria alla Questura Centrale era stata segnalata la presenza di due individui i quali, valendosi di tessere di Associazioni militari e politiche, di lettere commendatizie, di cui una portante la firma di Peppino Garibaldi, e di diversi altri documenti attestanti l’autenticità della loro condizione di valorosi combattenti italiano e francese, riuscivano a spillare denaro alle persone che avvicinavano.”””
      (omissis)
      “””Messi al cospetto del vice-commissario, uno di essi si dichiarò per certo Cirillo Ambrogio, ex aiutante di battaglia, da Catanzaro, combattente in Italia e in Francia, decorato di una medaglia d’oro, di due medaglie d’argento, di una di bronzo nonché di altre medaglie serbe e rumene. E, a completamento di tanti attestati di valore e di patriottismo, creato cavaliere della corona d’Italia. Il cavalier Cirillo elevò un’energica protesta contro la polizia che, senza alcun riguardo al suo passato, lo trattava quasi come un volgare malfattore.
      Il funzionario non si lasciò impressionare né commuovere dalle sue fiere e sdegnose parole, e volle approfondire.
      (omissis)
      Nel proseguimento delle indagini, si accertò che il sedicente cav. Cirillo era invece Jaconis Vincenzo, da Catanzaro, che non era mai stato aiutante di battaglia, che non aveva mai combattuto in Francia, che mai aveva avuto medaglie al valore, né italiane né estere. Risulta invece che egli era da anni colpito da mandato di cattura per un duplice omicidio avvenuto in Sicilia.”””
      (omissis).

      Nota – Tralascio la storia del suo compare. Emerge ancora una volta, invece, come noi Piemontesi siamo facile preda di persone più intelligenti di noi, provenienti spesso dal nobile ex Regno delle Due Sicilie. Se mi è permessa una digressione, l'argomento m'induce ad una considerazione del tutto personale. E’ tardi per renderci conto delle nostre carenze mentali piemontesi e per pentirci e provvedere (il che sarebbe ancora possibile) all’ingiustizia compiuta dai nostri avi con il barbaro accaparramento del citato Regno, cacciandone il legittimo Re. Eppure, era uno stato evoluto: nel 1839 inaugurò la prima ferrovia italiana da Napoli a Portici di ben 7,640 chilometri. Poi, al momento dell’ingiusta annessione al Regno di Sardegna (1861), il Regno delle due Sicilie era arrivato a ben 175 km. di ferrovia.
      Ma, ormai, è inutile piangere sul latte versato e il povero Sud non riesce a riottenere la meritata libertà come Stato autonomo nei confini del vecchio reame.
      Se può servire come notizia, il barbaro Regno di Sardegna costruì la prima ferrovia soltanto nel 1848. Se ci riferiamo al nefasto 1861, il Regno delle Due Sicilie, dopo 22 anni, trionfava con 175 km. di ferrovia, mentre quei cavernicoli del Regno di Sardegna, dopo 13 anni, arrancavano coi loro oltre 1420 chilometri di ferrovia funzionanti; mancavano solo i collegamenti transalpini cogli Stati confinanti.

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      Da La Stampa del 4 Giugno 1921

Fucilate di comunisti contro un treno a Trino Vercellese

      Queste popolazioni, tuttora sotto l’impressione dolorosa della tragica aggressione comunista di domenica scorsa, nella quale caddero vittime due giovani fascisti e feriti più o meno gravemente altri cinque loro compagni, sono oggi nuovamente turbate da nuovi incidenti. I brutti fatti di domenica, oltre che dall’odio tra fascisti e comunisti, parevano ispirati dal rancore dei comunisti contro quegli operai che frequentano le officine della “Cementi Po”, dove da parecchie settimane vige lo sciopero. Il fatto avvenuto ieri avvalora questa supposizione. Nel pomeriggio, un trenino locale, che fa servizio per il trasporto delle calci e dei cementi della “Cementi Po”, venne assalito da parecchi comunisti i quali, portatisi sul posto con una barca attraverso il Po, si appostarono ed all’arrivo del trenino lo fecero segno ad oltre venti colpi di fucile. Non si hanno al momento altri particolari, ma pare che non vi siano feriti gravi e che il personale di macchina, venuto a colluttazione con qualcuno degli assalitori, abbia tentato di reagire.

      Nota – Se non fossero spesso finiti in tragedia, che noia leggere tutti i giorni di ammazzamenti fra rossi e neri. Per questo è sempre più ncessario che conoscano e studino la storia i giovani e i non giovani (specie quelli che quaquareggiano la domenica sulla piazzetta con la sigaretta o l’aperitivo in mano).

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      Da La Stampa del 10 Giugno 1921

Un fascista ucciso a Valenza - La rappresaglia: incendio della Camera del lavoro e del Circolo comunista – 1° sciopero generale

      “””Tre fascisti alessandrini erano venuti qui a Valenza per riorganizzarvi la sezione fascista, che. sembra non funzionasse troppo convenientemente secondo le direttivo del comitato centrale. La presenza aveva sollevato una forte apprensione nelle file comuniste. Ieri sera, verso le 23, mentre i tre fascisti transitavano nel viale est della stazione, echeggiarono numerosi colpi di arma da fuoco sparati a brevissima distanza al loro indirizzo. I fascisti reagirono prontamente, ma i comunisti erano protetti da un muricciolo alto due metri, dietro il quale sparavano fucilate e rivoltellate contro gli avversari. Nella mischia rimase colpito il fascista Allamando, ferito mortalmente. Il collega Mantelli tentò di portargli le prime cure e si sforzò di portarlo all’ospedale, dove spirò appena giunto. Più tardi, il Mantelli riuscì a noleggiare un camion e. con questo andò in cerca di altri fascisti. Alcune ore dopo piombavano a Valenza numerosi fascisti venuti dai paesi circonvicini, ed essi subito si dettero a danneggiare ed incendiare la Camera del Lavoro ed il Circolo comunista, senza fare vittime. Ovunque, è stato effettuato lo sciopero di protesta per la distruzione della sede delle organizzazioni operaie. L'amministrazione comunale ha affisso un manifesto, un altro lo ha affisso la sezione socialista. L'autorità ha invece proibito la pubblicazione di un manifesto comunista, che faceva ricadere la responsabilità degli avvenimenti sui fascisti.
      La salma del fascista ucciso è vegliata dagli amici, che sono accorsi da ogni parte. Sarà trasportate a Frugarolo dove seguiranno i funerali Nella giornata d'oggi sono avvenuti altri incidenti tra fascisti e comunisti. Pugni e bastonate furono scambiate, ma senza serie conseguenze. Presso il muro di dove furono sparati i colpi, vennero trovali oltre trenta bossoli di proiettili di fucile e di rivoltella.”””

      Nota – Così andava l’Italia e continuerà ancora per qualche anno.

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      Da La stampa del 10 Giugno 1921

La scoperta dell'uccisore del commissario Cangiano

      “””In seguito all'uccisione avvenuta a Firenze nell'agosto scorso in piazza Vittorio Emanuele del commìssario Giuseppe Cangiano, l’Autorità aveva praticato delle minuziose indagini le quali solo oggi hanno portato alla scoperta dell'uccisore. Egli è certo Tanini Giuseppe anarchico, arrestato quale lanciatore di una bomba durante il corteo liberale che costò la vita ad uno studente dodicenne. Interrogato sull'uccisione del Cangiano, avvenuta alcuni giorni prima della bomba, il Tanini accusò un certo Romolo, che pero potè provare la sua innocenza. Sottoposto a stringente interrogatorio in questi giorni, il Tanini ha finito per confessare di aver ucciso il commissario Cangiano sparandogli due colpi di rivoltella da breve distanza. Un terzo colpo lo ha tirato da una certa distanza, voltandosi mentre fuggiva. Pare che questo proiettile abbia ucciso il commesso della cooperativa Gino Bartoli, che si trovava ad un centinaio di metri dal luogo dove venne assassinato il Cangiano.”””

      Nota – Nessuna. E’ un fatto normale a quei tempi.

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      Da La Stampa del 16 Giugno 1921

Ritocco al calmiere

      “””Lo stato d'animo della popolazione stremata, che reclama energicamente un graduale, ma sensibile ritorno a condizioni di vita meno onerose per quanto riguarda il prezzo di tutti i generi, ha trovato una certa rispondenza nei ceti commerciali ed esercenteschi, i quali si vanno, poco a poco, persuadendo ,che occorre cedere alle imperiose esigenze del momento prima che il movimento si aggravi e si risolva in un danno infinitamente maggiore.”””
      (omissis)
      “””Intanto, questa sera, il Municipio (di Torino) ha emanato un nuovo calmiere sui prezzi delle vivande nelle trattorie e nei pubblici licali.
      Si è stabilito che a decorrere dal 23 giugno corrente gli importatori ridurranno il prezzo di vendita del latte consegnato a Torino da L. 1,30 come in passato, a L. 1 per litro: in relazione a tale, diminuzione i venditori al minuto applicheranno il prezzo di vendita in ragione di L. 1,15 al litro invece di quello di lire. 1,30 finora praticato""".

      Nota – Sono passati quasi tre anni dalla fine della guerra; è stata abolita la tessera annonaria, ma i viveri alimentari sono ancora calmierati. La gente giustamente si agita, a destra e a sinistra; conflitti, tafferugli, eccetera. Quando ci renderemo conto che la guerra è quasi sempre un danno, anche per il vincitore?

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