Mio figlio, quello prete, su una rubrica del Corriere della Sera on-line, illustrò ciò che dice la Chiesa cattolica su alcuni argomenti.
Non l'avesse mai fatto! Invece di dire: io la penso diversamente e, precisamente, così...eccetera", lo coprirono d'insulti, fra cui il più tenero era "talebano".
Lo stesso capitò a padre Colombo, che aveva detto semplicemente ciò che pensa la Chiesa.
Reputo interssante riportare integralmente l'ultima lettera di mio figlio ad un grande giornalista, dalla quale si può capire da che parte sia l'intolleranza.
"""""Caro Severgnini,
ancora lettere sulla Chiesa e la morale! Adesso tocca a don Colombo (7 marzo) prendersi del fanatico/talebano, come toccò a me prima. Cari lettori di Italians, siamo in una democrazia, per ora. Ognuno cerca di promuovere le leggi che ritiene più consone ai propri ideali: cristiani, atei, radicali, liberisti e, Dio non voglia, fascisti e guerrafondai. Ognuno cerca di eleggere deputati e senatori che porteranno avanti quei valori, e fare tutte le pressioni democratiche consentite dal sistema.
Per favore, smettetela di dire che se le pressioni le fa il cardinal Ruini (beh, le faceva) è un talebano mentre se le fate voi siete liberali. Il digiuno è talebano se lo fanno i cristiani in Quaresima ed è sacrosanto se lo fa Pannella? La democrazia è un confronto di idee, ma mi pare che voi non siate molto diversi, nel gestire idee diverse dalle vostre, da noialtri: "scomuniche", character-assassination, distorsioni della realtà, belle frasi a effetto ("amore vero", "libertà di coscienza" e cose simili) per cercare di convincere altri, eccetera.
Forse aveva ragione chi proponeva il "cuius regio eius religio" = gente della stessa religione si fa uno stato a parte!
Non è uno scherzo: c'è in giro, ad alto livello accademico, un serio dibattito se religioni (o ateismi) diversi possano convivere senza implicitamente accettarne uno come "predominante".
Cordiali saluti."""""
Indietro
Lettera successiva
Torna all'indice
Torna a BELLA ITALIA