(sonoro)
I FRUTTI DELLA SAGGEZZA
Leggo su un giornale che, per non fare propaganda, non nomino:
«Invitiamo i popoli arabi e musulmani e i palestinesi da ogni luogo, in particolare nei campi profughi all'estero, a marciare verso i confini della Palestina occupata in solidarietà con la Palestina, Gerusalemme e la Moschea di Al-Aqsa». L'appuntamento è per oggi, il giorno di preghiera. L'obiettivo è mostrare al mondo intero la compattezza dei sostenitori della causa palestinese nel primo venerdì dopo l'attacco a Israele. L'ex capo di Hamas Khaled Meshaal ha lanciato l'appello alla mobilitazione dopo «i risultati storici ottenuti dalla resistenza palestinese contro l'occupazione israeliana» con l'obiettivo di «sostenere la resistenza» e un invito per un "Al-Aqsa Flood Friday", rivolto «al popolo palestinese, alle nazioni arabe e musulmane e ai popoli liberi del mondo».
L'Italia non è da meno e, specie i giovani, sono pronti a manifestare contro gli israeliani. Non dico pro palestinesi, perché non è vero; sono semplicemente antisemiti,da sempre, come da sempre sono contro gli U.S.A. forse perché è lo stato con la democrazia più funzionante, che si può vantare di non avere (né avere avuto) colonie vere e proprie.
Non sono ignoranti; sanno benissimo che, nel novembre del 1947, l'O.N.U. riconobbe due stati liberi (Israele e Palestina) con confini netti e precisi. Sanno anche che i popoli mussulmani insorsero subito e lo fecero più volte, per occupare il terreno israeliano e per spazzare via tutti gli ebrei. E, nella guerra dei sei giorni ci riuscirono quasi.
Ma Israele, in pericolo di morte, si difese strenuamente e si allargò leggermente, facendo poi fruttare meravigliosamente quella terra fino ad allora allo stato brado. Il concetto dei nazifascisti vecchi e nuovi (cioè antisemiti) è che, se vinco io prendo la tua terra, se vinci tu non vale. Qualcuno sa dirmi quando Israele occupò terreni palestinesi di sua iniziativa, senza essere stato prima minacciato, bombardato, assassinato dai terroristi (di vari stati mussulmani) fautori della libertà? Perché si parla poco di Nazareth?
Nazareth è una delle città di Israele in cui è numericamente più forte la minoranza araba. Alcuni attivisti per la pace hanno avviato diverse iniziative che hanno attirato l'attenzione dell'UNESCO.
Nazareth è anche la sede del primo museo arabo sulla Shoah, per iniziativa di un avvocato arabo-israeliano. La fondazione di questo museo non è stata priva di polemiche, sia da parte arabo-israeliana sia da parte ebraico-israeliana. La famosa organizzazione Hamas ha più volte chiesto all'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi di non parlare più della Shoah in nessuna scuola.
Da Nazareth partì un pellegrinaggio interreligioso ai campi di concentramento di Auschwitz-Birkenau in Polonia. Il viaggio è stato organizzato nel 2003 dal parroco archimandrita melchita. Questa iniziativa ha visto la partecipazione diretta di oltre 500 persone (di cui circa un terzo ebrei, un terzo cristiani e un terzo musulmani), ed è valsa a Emile Shoufani (prete cristiano palestinese) il Premio UNESCO per l'educazione alla pace.
Nazareth è una delle città di Israele in cui è numericamente più forte la minoranza araba.
Nazareth è anche la sede del primo museo arabo sulla Shoah.
Fui a Nazareth più volte e vidi una differenza enorme dagli anni '60 ai '90. Pulita, ordinata, molto più ricca, sicura, eccetera. Mi informai. Semplicemente, le varie autorità civili, militari e religiose fecero un patto tra di loro (solo a Nazareth): smettiamola di ammazzarci a vicenda; ognuno si faccia la sinagoga, la moschea e la chiesa che vuole.
Non fu facile, ma funziona.
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