bella 191

APOTEOSI DELL'IPOCRISIA (Gennaio 2024)

      Fra le tante definizioni dell'ipocrisia, la più breve dice: l'ipocrisia è l'atto di mentire consapevolmente per attirare favori (di qualsiasi genere).
      E' l'arte in cui si esercitano in questi giorni quelli che piangono per i morti civili. Io ho compiuto i novant'anni e ricordo benissimo la guerra; so, (ma lo sanno anche i giovani), che non è possibile una guerra senza morti civili. Occorre la pace, e su questo siamo tutti d'accordo, ma l'ipocrisia di gridare all'orrore per i morti civili non regge se non si distingue.
 Quante città, nella seconda guerra mondiale, ebbero ammazzata almeno la metà della popolazione civile? Ne cito alcune: Rotterdam, Lipsia, Dresda, Amburgo, Varsavia, Hiroshima, Coventry (da cui il verbo coventrizzare), Berlino, Leningrado e Rovaniemi. I responsabili furono impiccati? Si tenne un processo alla Norimberga? No, per un semplice motivo: che la crudeltà si ha quando si uccide volontariamente il civile nemico, come dicono stia facendo Hamas (o chi altri, ma non mi pronuncio). Le città venivano bombardate per indebolirne la capacità produttiva, per interrompere i servizi, eccetera. Si è sempre fatto e, purtroppo, si ripeterà, finché non ci sarà pace.
      Ma l'ipocrisia, per fine non recondito (aiutare l'aggressore), equipara chi assassina il civile perché vuole sterminarlo a chi uccide il civile per inevitabilità belliche, ma non è la verita: il primo vuole uccidere; il secondo, se potesse, non ucciderebbe. E ciò indipendentemente dalla ricerca nella storia o preistoria di chi abbia ragione.
      Sono da condannare per la morte dei civili (spesso del proprio paese) quelli che si acquartierano negli ospedali, nelle scuole, nei mercati, facendosi scudo dei ricoverati, dei ragazzi, dei negozianti. Eppure, l'ipocrisia (anche italiana) convince a non parlare di questi casi.
      Allora, battiamoci per la pace, per tutte le paci, ma senza fare gli ipocriti. Condanniamo gli aggressori, sempre, e cerchiamo di capire chi deve difendersi per sopravvivere.

Indietro
Lettera successiva
Torna all'indice
Torna a BELLA ITALIA