POVERINI! (Settembre 2007)

Politici che rubano (soldi nostri), politici che sniffano (coi soldi nostri), politici che vanno a donne in alberghi di lusso (coi soldi nostri), politici che ne fanno di tutti i colori (sempre coi soldi nostri) e, soprattutto, politici che si lamentano perché - poverini! - , per trenta milioni di lire al mese (più o meno) stanno quattro giorni alla settimana lontani dalla famiglia (famiglia n. 1, n. 2, n. 3? Quale?). Ma come sono smammati...
       Chi, come me e tanti altri, è stato lontano mesi, per lavoro, con lo stipendio da statale e basta, si sente preso in giro.
       Chi, come me, per anni è andato a lavorare in moto (40 km.), estate ed inverno, col sole e colla neve, a spese proprie, si sente avvilito.
       Chi, come me, a 60 anni compiuti, si alzava prima delle 6 per essere in ufficio a Torino per le 8, si sente insultato.
       Specie se la lamentela viene dall'onorevole segretario dell'UDC, che non è nemmmeno sfiorato dall'ombra della vergogna.
       Qual è il credito dei nostri parlamentari? Io penso che ci sia un modo per scoprirlo: basterebbe una piccola legge costituzionale quale quella che suggerii in una lettera pubblicata sul Corriere della Sera il 24 Luglio 2007.
       Dicevo semplicemente:

""""""""""Da anni imperversa il tormentone sul come ridurre il numero dei parlamentari. Senza modificare gli attuali numeri massimi (630 e 315), basterebbe introdurre una norma costituzionale che, ad ogni elezione, riduca il numero degli eletti in proporzione al numero dei voti validamente espressi. Ad edempio, se gli elettori sono 40 milioni ed i voti validi 24 milioni, i deputati sarebbero 378 ed i senatori 189. Si vedrebbe anche quale sia l'amore per gli uomini politici.
       Io lancio l'idea, nella speranza che qualche partito masochista la faccia propria.
       Scommettiamo che non ci saranno risposte, da nessun partito?
Giovanni Ferrero, Cuneo
ferrerogiovanni@tiscali.it""""""""""

Ho riportato anche la firma, con l'indirizzo elettronico, com'è d'uso sul Corriere, per dare ai lettori la possibilità di un'eventuale replica.
       Ma il Corriere, stranamente, non ha pubblicato l'e-mail. Così, nessuna risposta.
       "Sopire, quietare, troncare..." diceva il Conte Zio nei Promessi Sposi.
       Tanto paghiamo noi.

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