HABEMUS PAPPAM! (Giugno 2008)

Habemus pappam! E' il grido dei quasi mille parlamentari rieletti o neoeletti.
       Dopo tante chiacchiere elettorali, le loro prebende non sono state toccate di un euro. Lo faranno, lo hanno promesso. Ma dopo, per quelli che verranno dopo.
       Aveva ragione quella candidata non eletta della sinistra-sinistra, che diceva: se la politica è opera di volontariato, sia veramente tale, si dia ai parlamentari la retribuzione di sussistenza (parlava di 1500 euro) e basta. Ripeto, aveva ragione. Si vedrebbero subito coloro che intendono la politica come servizio e nient'altro. Forse esagerava, ma il concetto era giusto.
       Eppoi, la demonizzazione continua. Mi ha deluso il commento di Veltroni sul nuovo governo: è debole. Come fa a saperlo? Più equilibrato è stato Cesa, che disse di aspettarlo all'opera, prima di giudicarlo.
       Sono mille i modi della demonizzazione; a sinistra, c'è chi disse "Oh, le solite facce", proprio di un governo dove le novità sono tante, fin troppe e - secondo me - fin troppo giovani. Ma tant'è.
       Anche per tele, la demonizzazione continua: basta seguire Ballarò, Annozero, Che tempo che fa. Perfino Telekabul, pardon, RAI3, non cambia. Ho sentito una conduttrice interrogare, a proposito dell'omicidio di Verona, il sindaco di quella città (credo leghista) e chiedergli se è vero che girava con un tigrotto al guinzaglio per sbranare gli extracomunitari.
       Ora, era ovvio che non era così ed il sindaco non ebbe difficoltà a dire che girava con un tigrotto nel 1997 (ripeto, 1997), quando non era nè sindaco nè assessore, perché faceva la pubblicità ad un circo equestre, ovviamente, senza pensare agli extracomunitari.
       E' il modo subdolo di demonizzare. Sarebbe come se, inventando di sana pianta, il sindaco avesse chiesto alla signora conduttrice se è vero che da giovane è stata l'amante di un Presidente della Repubblica. Sarebbe stata una pura invenzione, ma la domanda sarebbe rimasta e la risposta, anche se sdegnata, non sarebbe bastata a riparare il danno.
       La signora conduttrice si mostrò magnanima, dicendo al sindaco che aveva il diritto di dire la sua verità; peccato che il sindaco non abbia ricordato alla signora che lei, come giornalista conduttrice, aveva il dovere di dire SOLO la verità.
       Il Berlusca, però, parte col piede sbagliato su due punti. Non doveva parlare dell'Alitalia, ma lasciare che questa seguisse il suo destino. Prima si toglierà dai piedi e lascerà il campo (le tratte aeree) ad altre compagnie, meglio sarà. Inoltre, non doveva (tramite tanti suoi parlamentari) opporsi a Visco ed alla pubblicazione di tutti i redditi. Io chiedo che il mio reddito sia pubblicato, ma non solo il mio.
       Di ciò parlerò ancora in futuro. Per ora, viva Visco.
       Per finire, a metà Maggio, ho seguito tutti gli interventi parlamentari per la fiducia al nuovo governo. Che nobili parole! Che "vogliamoci bene"! (a parte Di Pietro), Quali commoventi propositi! Quali disinteressati consigli! In certi casi, che sfoggio di retorica!
       Mi è venuta voglia di fare la cacca.

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