Aprile 2011

Aprile 2011

MISTERO DOLOROSO

 

            Gli individui, quando vengono raggiunti da un avviso di garanzia - eufemismo per dire che stanno finendo sotto processo - la prima cosa che dicono è: "Ho fiducia nella giustizia", intendendo per "giustizia" i giudici. Beati loro.

            Io ho qualche dubbio, facendo una netta distinzione fra il penale ed il civile, con particolare riguardo all'amministrativo (compreso il contabile).

            Invero, mentre in materia penale penso che si possa avere ancora fiducia, nell'amministrativo io accetto le decisioni dei magistrati perché così m'impone la legge: non per niente Alexis de Tocqueville parlava di dittatura dei giudici. Le accetto e le rispetto, ma il mio cuore piange.

            Un esempio? Quando ero ancora in servizio (diciamo, 15 anni fa), se una graduatoria provinciale per l'insegnamento era esaurita, si potevano utilizzare aspiranti di graduatorie di altre province che ne avessero fatto domanda. Ovviamente, solo dopo aver esaurito la graduatoria. Il tutto nella perfetta costituzionalità. Era cosa buona e giusta, equa e salutare, perché alleggeriva il precariato e non rubava il posto a chi se lo era meritato. (ricordiamo, fra parentesi, per motivi che sarebbe breve - non è un errore...- spiegare, che le graduatorie provinciali non sono fra di loro comparabili).

            Ora, lo stesso principio, codificato dal ministro Gelmini anziché dall'ex ministro X, è diventato incostituzionale; vale a dire che un precario, comunque e dovunque abbia ottenuto un punteggio, può farlo valere comunque e dovunque. Lo hanno detto il T.A.R. Lazio ed anche la Consulta, presieduta da Napolitano, perbacco! Sarebbe come dire che, se al mio paesello (mille abitanti) si fa il concorso per applicato comunale e se nessuno vuole andarci perché in montagna; se si convince un individuo a partecipare e per invogliarlo gli si riconosce un punteggio stratosferico (tanto è l'unico candidato), questi potrà dire: con tutti quei punti chiedo di andare al Comune di Milano. Ovviamente, passerà davanti a centinaia di aspiranti.

            Tornando a noi, cosa diranno le decine di migliaia di precari del Nord, perdendo il posto a vantaggio di decine di migliaia di precari del Sud, che hanno ottenuto un alto punteggio in modo legittimo, ma in condizioni diverse e comunque in concorsi diversi?

            Le decine di migliaia del Nord che perderanno il posto si mettano l'animo in pace: non lo avranno mai più. Cambino mestiere.

            Non colpisce il fatto che il presidente Napolitano (nomen omen), rivedendo il decreto milleproroghe, abbia cancellato proprio il punto che ridava ai precari del Nord ciò che spettava ai precari del Nord? Possibile che sia il problema più grande che lo assilla? O gli è stato suggerito? E da chi? Non oso pensarlo. Mistero! Sì, ma doloroso...

            Povera Italia, così divisa (gonzi e furbi), così diversa (onesti e intelligenti), così dilaniata (lavoratori e "uomini di rispetto")!

            L'ottimismo non è più di prammatica; ma qualcuno dovrebbe svegliarsi.

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