bella 90

COSI' DICE LA STAMPA (Dicembre 2013)

Settant'anni fa, su LA STAMPA di Torino, compariva un articolo che, letto col senno di poi, fa vedere come fossero moltigli italiani che non approvavano le persecuzioni contro gli ebrei, ma, nello stesso tempo, fa vedere come i fascisti della Repubblica Sociale Italiana appoggiassero tutto ciò che si stava facendo contro gli ebrei.
      Ecco brani del lungo articolo, pubblicato il 20 Dicembre 1943:

IL PIETISMO E GLI EBREI (La Stampa 20 dicembre 1943)

"""""Vi sono molti da noi che deplorano la sorte riservata dall'Italia Repubblicana agli ebrei. Inni di pietismo si elevano ovunque. Ma non solo i pietisti in buona o cattiva fede, bensì molti altri italiani - anche dei fascisti repubblicani - non sanno o, per lo meno, si dimenticano che i fautori, i provocatori dell'attuale conflitto furono gli ebrei. Furono costoro, difatti, a volere la guerra per vendicarsi degli Stati autoritari che li combattevano, per abbattere con gli Stati autoritari il minaccioso risveglio delle razze ariane e perché, dato che questi Stati traevano la loro forza dal sentimento nazionale e soprattutto da una forma di progresso meno materialistica e più spirituale, gli ebrei capivano di non potere più, con la semplice via dell'erosione, della corruzione e della decomposizione, raggiungere la conquista del mondo voluta e ad essi imposta dal loro dio Jeova. Necessitava ricorrere alla guerra. Non c'era altra via, altro mezzo. Di conseguenza, la politica della guerra formò per anni lo scopo, la mèta, l'essenza stessa del Comitato dell'Alleanza Israelitica Internazionale, supremo consesso giudaico, avente sede negli Stati Uniti.
      Perciò, in America, in Inghilterra, in Francia, i giudei, padroni dell'oro e, quindi, in grado di paralizzare il potere politico e gli organi d'informazione pubblica, rivoluzionari di istinto e, quindi, abili nel suonare la cornamusa delle ideologie sociali, razzisti furibondi e, quindi, senz'altra mira che far passare i loro interessi davanti a quelli della razza ospite, i giudei, perciò, nel '38 e '39 operarono ovunque vi fosse un untrigo da tramare, un allarme da suscitare, una tensione da inasprire, ovunque vi fosse una possibilità di inventare, di diffondere e di aggravare una minaccia od un pericolo di guerra, di creare ostacoli ad un'azione mediatrice, di turbarla o di deviarla, ovunque vi fosse la probabilità di scatenare gli sciovinismi e sfruttare le mistiche ideologie.
      (omissis)
      E in Francia, il noto giornalista Bergéry, genero del giudeo bolscevico Krassin, commentava sull'Oeuvre: «L'attitudine degli ebrei durante il mese di settembre è sintomatica. Ebrei rifugiati, che cercano la rivincita contro persecuzioni di cui si proclamano vittime; ebrei francesi, che subiscono l'influenza dei rifugiati. Gli uni e gli altri appoggiano una politica della quale il meno che si possa dire è che rischia di condurci alla guerra. E alla guerra, non per difendere gli interessi della Francia, ma per abbattere in Germania il regime hitleriano. In breve, la morte di milioni di uomini per vendicare qualche ebreo ucciso e qualche migliaio di ebrei perseguitati"."""""
      (omissis)
      L'articolo così conclude:
      """""Una volta scatenata la guerra, gli ebrei d'Italia presero a boicottare la guerra. Era il compito affidato loro dalla internazionale giudaica. E, a onor del vero, bisogna confessare che l'hanno assolto bene."""

L'articolo, in prima pagina, non ha firma, per cui si deve attribuire al direttore che, in quella data, era Concetto Pettinato.

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Fa pendant colla notizia apparsa nel Dicembre del 1943 su IL PIEMONTE REPUBBLICANO, un trisettimanale che si pubblicava a Cuneo e di cui ignoravo l'esistenza, ma il dottor Roberto Martelli, della Biblioteca Civica di Cuneo - a conoscenza delle mie ricerche dell'epoca - me lo segnalò e me lo mise a disposizione per la lettura.
      Ecco la notizia, comparsa nel primo numero, pubblicato il 4 Dicembre 1943:

Denuncia dei debiti contratti verso gli ebrei
La prefettura comunica:

"""""Il Capo della Provincia di Cuneo, visto il Decreto 8 luglio 1938 n. 1415 che approva i testi delle leggi di guerra; visto il Decreto 10 giugno 1940 n. 566 che ordina l’applicazione di dette leggi nei territori dello Stato; viste le disposizioni impartite dal Ministero dell’Interno in data 1° dicembre 1943; ritenuto che gli ebrei sono considerati sudditi nemici; visto l’art. 19 della legge Comunale e Provinciale T. U. 3 marzo 1934 n. 383, decreta:
      Tutti i debitori di somme e valori in genere vero ebrei sono tenuti a denunciare il loro debito all’Istituto di S. Paolo di Torino e per esso alle filiali di Cuneo (via Roma 21), Alba, Bra, Carrù, Ceva, Dogliani, Fossano, Mondovì, Saluzzo, Savigliano."""""
      Tradotto in Italiano, sarebbe: "Se avete debiti verso degli ebrei, non pagateli, ma versateli allo Stato. A "saldare" gli ebrei penseremo noi".

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