Continuando la lettura di IL PIEMONTE REPUBBLICANO, trisettimanale della Repubblica Sociale pubblicato a Cuneo e fattomi conoscere dal dott. Roberto Martelli della Biblioteca Civica di Cuneo, stralcio tre notizie (fra le tante) che rendono l'idea di ciò che pubblicava la stampa di regime in quel periodo e anche di com'era difficile e triste la vita.
"""""Il Capo della Provincia ordina che:
Tutti i produttori di verdura fresca del territorio dei Comuni di Alba, Cherasco e Bra hanno l’obbligo di conferire la loro produzione alle ditte autorizzate e designate dalla Sepral.
La consegna dei prodotti deve essere fatta immediatamente al momento della loro maturazione.
I prodotti devono essere pagati a prezzo di listino ed all’atto della consegna.
I prodotti rimangono a disposizione dell’Ufficio Prov. Approvvigionamento Prodotti Ortofrutticoli che ne curerà l’immissione al consumo, presi gli ordini dalla Sezione Prov. dell’Alimentazione.
E’ vietata l’esportazione delle verdure fresche fuori Provincia senza bolletta di accompagnamento rilasciata dall’Ufficio Prov. Approvvigionamento Prodotti Ortofrutticoli.
I trasgressori alle presenti disposizioni saranno perseguiti a norma delle leggi di guerra."""""
Per denigrare chiunque si opponesse al regime fascista, la stampa governativa spacciava tutti i partigiani per banditi e malfattori comuni. Eccone un triste esempio.
Il giorno 19 Marzo 1944 furono condannati a morte per porto abusivo di armi, il contadino ISAIA Giovanni di Ceretto e il macellaio MANIGRASSI Gilberto di Costigliole Saluzzo.
La sentenza è stata eseguita mediante fucilazione il giorno 20 Marzo 1944.
I condannati si sono resi colpevoli di aver partecipato il giorno 23-12-43 ad una impresa di ribelli contro borghesi con lo scopo di asportare a forza dei cavalli, carri e cereali. In detta impresa vennero impiegate alcune pistole, due fucili mitragliatori e due cassette portamunizioni. Si svolse una sparatoria in Villafalletto fra carabinieri ed i succitati, nella quale rimase mortalmente ferito il Carabiniere Brucini Giovanni.
Cuneo, 21 Marzo 1944
Il Comandante Militare Germanico."""""
Anche il Commissario prefettizio (cioè, il funzionario di sicura fede fascista posto a sostituire il Prefetto, nel dubbio che quest'ultimo non desse garanzie di sufficiente fascismo) doveva stare attento. Infatti, dai solerti sfegatati venne ripreso perché aveva omesso, nella data, di contare gli anni dalla Marcia su Roma e non soltanto dalla nascita di Cristo.
Va messo all’Indice il Commissario prefettizio di Cuneo che ad un primo richiamo generico ha fatto orecchio da mercante e che continua a emettere manifesti senza il XXII. (Ci capirà stavolta? Diavolo se ce ne vuole!)."""""
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