SE AMA L'ITALIA... (Aprile 2004)

o QUATTRO PAGHE PER IL LESSO? (dal Carducci)

- "Devo salvare l'Italia!", grida, ogni quarto d'ora, il nostro amato Cavaliere Presidente.

Allora, diamogli una mano indirettamente, fornendo qualche buon consiglio ai suoi alleati.
       Non pensate che io sia antiberlusconiano per partito preso: non è così. Se dovessi scegliere fra centrosinistra e centrodestra, non esiterei a scegliere quest'ultimo, per la semplice ragione che s'intende un po' più di economia e di politica economica. La sostanza è che a sinistra si sbraita da decenni sulla necessità di distribuire la ricchezza, senza preoccuparsi della sua produzione, mentre a destra - parlo di destra economica, non di partiti - ci si preoccupa soprattutto di come produrla.
       Non dico di amarlo, perchè, spesso, le parole sono bugiarde, ma, insomma, mi viene in mente quel mio compaesano che litigava sempre col parroco.
       - "Ma allora lei mi odia!", sbottò un giorno il reverendo.
       - "Odiarla, io? Nemmeno per idea. Pensi, signor Arciprete, se non le voglio bene: prego sempre per lei, perché vada in Paradiso. Presto presto, possibilmente...".

Detto questo, torno ai consigli. Gli avversari politici del Cavaliere insistono ogni giorno - che piagnisteo! - sul conflitto d'interessi e gli chiedono di risolverlo. Come? Forse buttando via i suoi dieci miliardi di dollari di patrimonio (stima ufficiale di un organismo internazionale)? Ma guarda un po' che pretese... Mi pare una richiesta fatta apposta per non poter essere esaudita; e ciò, al fine di poter continuare ad agitare lo stesso problema all'infinito.
       Diamo un consiglio, non a Berlusconi, ma ai suoi colleghi di governo, AN, Lega, UDC: perchè non gli dite chiaro che, se vuole veramente il bene dell'Italia, lo dimostri occupandosi di Forza Italia e non dell'Italia; lo dimostri impegnandosi a non accettare alcuna carica in un futuro governo, nè altra carica istituzionale, nè altra carica pubblica o di designazione governativa (presidenza RAI, ad esempio, o di Banca d'Italia o che so io), ma, da semplice parlamentare (nemmeno facente parte di commissioni), lo dimostri dedicandosi al rafforzamento del suo partito e basta. Siamo certi che, in Forza Italia o nella coalizione di governo, ci sono persone capaci di esercitare la funzione di Primo Ministro quanto, se non meglio, di lui.
       La ritengo una cartina di tornasole rivelatrice delle vere intenzioni del premier: lui alla guida del suo partito (per rafforzarlo e sostenerlo); il suo partito alla guida del governo. Se pensa all'Italia - e noi ce lo auguriamo -, è ciò che dovrebbe fare. Se pensa ad altro (Mediaset, Mediolanum, impunità penale soprattutto, ecc.)... ma dài, ne traggano le conseguenze i suoi alleati.
       Già fin d'ora, gli alleati di governo dovrebbero dirgli: "Caro Berlusconi, noi stiamo ai patti e ti voteremo la fiducia ogniqualvolta la richiederai, ma, senza richiesta di voto di fiducia, ci riterremo liberi di votare secondo coscienza sempre, anche sui disegni di legge governativi".
       Poi, però, bisognerà votare davvero secondo coscienza, non secondo convenienza personale.
       Ci sarà la paura delle ritorsioni, il timore di non essere ricandidati. Ma è uno scotto che ogni politico onesto dovrebbe mettere in conto. Certo che, con la legge elettorale che si sono votati (e con le modifiche costituzionali in corso!), hanno un po' la corda al collo. In ciò, il Silvio è stato veramente bravo, ma gli ex di tutti i partiti confluiti in Forza Italia e gli ex confluiti nelle forze alleate se la sono voluta.

Mi stupisce, però, che simili argomentazioni non siano mai state propugnate dagli organi di stampa; mi aspetto che qualche opinionista lo faccia quanto prima. Non solo, ma l'invito sopra descritto al Cavaliere che più cavaliere non si può andrebbe ripetuto ogni giorno, su ogni giornale, in modo così assillante da farlo entrare nella testa di noi elettori.

Ma siamo sicuri che le sinistre vogliano l'eliminazione politica di Berlusconi? E se lo volessero solo un po' più debole e perennemente criticabile? E se l'assillo vero fosse il timore di un (ri)sorgere di una UDC ben strutturata, stile vecchia gloriosa DC? Mah...

Ripeto il concetto e concludo: si avrà soluzione del problema soltanto se Berlusconi si dedicherà anima e corpo esclusivamente al suo partito, da semplice parlamentare, mettendo a capo del governo - in caso di futura vittoria elettorale, beninteso; se perde, il problema si risolve da sè - una delle tante capacissime persone che, checchè se ne dica, esistono nell'attuale maggioranza, a cominciare dalla nostra Provincia.

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