(sonoro)

DEFUNTI NEL 1932

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1 - Abbona Peirotti Maria Rosa di f. Giuseppe (Fasana) morta il 5 gennaio con tutti i sacramenti in età di anni 74. Oriunda di distinta famiglia di Bonvicino, fu donna di antico stampo, dalla fede profonda, di vita sentitamente cristiana, vissuta per la famiglia, per la preghiera e per il lavoro. Lascia col figlio Antonio una numerosa corona di nipoti che fanno, che ricopiano le sue virtù e quelle del compianto nonno Onorato.
2 - Boggione Montanaro Francesca di anni 76 f. Sabino nativa di Monforte ved. di Montanaro Stefano morta il 10 febbraio in casa della figlia e del genero Tarditi Luigi (S. Giuseppe).
Fu donna di pietà e di lavoro. Pochi giorni di fortissima polmonite bastarono a vincere la sua fibra ancora robusta.
3 - Passone Pietro f. Michele e di Rossotto Maria, d'anni 74 nat. di Novello. Morì con tutti i Sacramenti, circondato dalla numerosa famiglia il 23 febbraio. I solenni funerali dissero l'amore dei figli e la stima dei numerosi conoscenti anche forestieri.
4 - Suor Luigia Angelica Tarditi fu Giovanni Antonio e fu Tarditi Domenica d'anni 80. Nata a Novello e morta a Genova il 23 febbraio.
La salma di questa vera eroina della carità, per desiderio della defunta e per opera degli affezionati nipoti, la famiglia Tarditi della Fracchia, ritornava al paese natio dopo 63 anni di assenza il giorno 26 febbraio per riposare nel nostro bel Camposanto accanto alle spoglie amate di suo fratello Giovanni Antonio, della cognata Stroppiana Tarditi Maria e della sorella Suor Clotilde pure Figlia della Carità, nel sepolcreto della famiglia Tarditi della Fracchia.
Era entrata tra le Figlie della Carità nel 1869 a 17 anni, seguendo l'esempio di due sorelle pure suore come lei già volate al Cielo piene di meriti: Suor Clotilde Catterina e Suor Domenica morta in Sardegna, tutte sorelle al Rev.mo D. Giuseppe Tarditi che fu Parroco amatissimo a Pezzolo (Cortemilia) e di poi fondatore della Casa del Cottolengo di Alba, della cui famiglia fece parte fino alla morte avvenuta a Torino. Famiglia di Suore e di Preti dunque quelli della Fracchia le cui tradizioni religiose sono santamente continuate dai degni nipoti D. Gabriele Tarditi prof. in Seminario d'Alba, dal prof. Alfonso Tarditi a Genova e dalle nipoti che senza essere entrate in convento sanno vivere in casa la vita religiosa in modo edificante.
Dire della vita, delle vittù, del bene operato da Suor Luigia nei suoi 63 anni di vita religiosa è cosaimpossibile. Occorrerebbe averla seguita negli ardori del suo noviziato, nell'entusiasmo dei 25 anni passati in Sardegna e soprattuttonegli esercizi della carità esplicata a Genova attraverso gli svariati campi della sua missione e soprattutto nelle soffitte, nelle carceri, negli ospedali ove col sorriso tutto proprio versava con larga mano l'offerta raccolta nelle sale patrizie.
Milioni di lire passarono tra le sue mani per la beneficenza, ai quali ella povera in vita ed in morte non attaccò il cuore, considerando sempre il denaro come strumento per fare del bene.
Alla notizia della sua morte migliaia e migliaia di persone s'accorsero di aver perduta la mamma e tutta Genova dal nobile al plebeo, dal milionario allo straccione, sfilò commossa davanti alla salma composta nella pace dei giusti.
Fu santo orgoglio per Novello ricevere la venerata salma e dare onorata sepoltura a chi tanto aveva amato ed onorato il paese natio. Poiché è doveroso dirlo poche persone come Suor Tarditi riescono a conservare del paese natio in un'assenza di tanti anni il ricordo vivo, l'affezione intensa, l'interessamento efficace. A 65 anni di distanza essa viveva la vita del nostro paese come noi, conosceva tutti, chiamava di tutti e tutti potendo beneficava. Parlerà specialmente a lungo di lei la Crocetta che chiamava la sua Madonna.Di qui si spiega perché, anche se per una persona ai più personalmente sconosciuta ed in un giorno di freddo eccezionale, Venerdì 26 la sepoltura sia riuscita un vero trionfo. La venerata salma era stata nella giornata di giovedì portata alla Crocetta per soddisfare ad un postumo desiderio della defunta. Là fu recitato più volte il Rosario intiero coronato da poche commosse parole dell'arciprete. Alla sepoltura intervennero le Autorità, l'Asilo, i nipoti D. Gabriele e Prof. Alfonso che con la rappresentanza della casa di Genova Suor Giuseppina e Suor Anna avevano accompagnata la salma a Novello e tutte le Compagnie religiose e uno stuolo di popolo riverente e commosso. In chiesa la Cantoria femminile eseguì la Messa da morto del Beauvagne e disse brevi parole l'Arciprete. Poscia la salma sempre portata a spalle dai nipoti e famigliari proseguì pel Camposanto ove disse rotte dal singhiozzo brevi parole il prof. D. Tarditi Gabriele, ringraziando. In verità di pochi defunti si può dire come di questa santa Suora ciò che fu detto di Cristo sulla tomba di Lazzaro: Guarda come lo amava.
Alla distinta famiglia Tarditi della Fracchia giungano le vive, sentite condoglianze del Bollettino che perde in suor Luigia uno dei più cari lettori e assidui benefattori.
5 - Cogno Luigi fu Giovanni e fu Stra Catterina d'anni 55 unito in matrimonio con Taricco Giovanna (Corini). Spirò serenamente con tutti i Sacramenti il 2 Marzo, mentre la malattia superata dava migliori speranze. Fu uomo di grande estimazione e lascia un vuoto incalcolabile nella famiglia e nella borgata che meritamente seguiva le direttive, e che deve a lui in massima parte la comoda strada che l'unisce al paese. Fu buon cristiano senza ostentazione e senza rispetto umano e quest'anno copriva colla sua degna Consorte, la Carica di Priore del Carmine. Di rado si vede tanta gente alla sepoltura di un uomo di campagna.
6 - Arnulfo Catterina moglie di Stra Domenico (Ciocchini). Un male improvviso la strappava alla vita la sera del 2 Marzo dando appena tempo all'assoluzione del Sacerdote subito accorso.
7 - Viglione Anna Maria Ved. di Daniele Francesco di anni 90 nativa di La Morra e domic. Novello (paese) in casa del figlio Daniele Deograzia. 7 Marzo.
Soffrì con edificante rassegnazione il dolorosissimo martirio che consumò in un mese la sua fibbra robustissima e la sua morte fu degna chiusura di una vita lunga passata nel lavoro e nella preghiera. Quante Messe, quante Comunioni quanti Rosari quante preghiere, quante opere buone ignorate si sia portate appresso questa bella figura di vegliarda, Dio solo lo sa. Nella famiglia del figlio, che l'amava come poche famiglie sanno fare, lascia oltre il vuoto della sua scomparsa il profumo delle sue virtù. Ricevette più volte i SS. Sacramenti.
8 - Debenedetti Margherita ved. di Blengino Giuseppe, d'anni 65 (Panerole). 7 Marzo. Anche questa donna lascia una buona memoria nella famiglia e nella Borgata. Ricordiamo la sua assiduità alla Parrocchia, anche a costo di gravi sacrifici ed il suo attaccamento alla Cappella locale. Anch'essa predica alle sue consorelle il detto del B. D. Bosco: In morte si raccoglie il frutto delle opere buone fatte in vita. Morì con tutti i Sacramenti.
9 - Bozzone Lidia di Carlo e di Baroero Margherita di mesi 17 (Moriglione). Fu accompagnata al Camposanto dai bambini dell'Asilo e dalle lacrime dei poveri genitori.
10 - Roggia Andrea fu Francesco d'anni 91 (Font. Olmo). 12 Marzo. Era l'uomo più vecchio della Parrocchia e tutti ricordano la sua figura di vecchio simpatico ed arzillo. Morì senza malattie, di vecchiaia, nella casa del figlio che gli procurò solenni funerali. Anch'egli fu l'uomo simplex et rectus la cui vita fu lavoro e preghiera. Fu confortato da tutti i Sacramenti.
11 - Taricco Isabella moglie di Rossotto Carlo di anni 66 n. e d. in Novello. Ricevette i Ss.Sacramenti e passò all'altra vita il 25 marzo col dolore rassegnato di lasciare una famiglia di cui ella era il sostegno morale e che ancora abbisognava delle sue cure. Era sua virtù degna d'imitazione il silenzio e la pazienza.
12 - Abbona Maria ved. di Allario Giuseppe, di anni 79 (Fornaci). Chiuse la sua lunga e virtuosa vita piena di sofferenze, confortata dai Ss. Sacramenti.
13 - A Villar-Perosa ove era domiciliato colla famiglia è morto il 1° aprile il sig. Musso Dcmenico fu Chiaffredo. La salma lu trasportata a Novello ove ebbe solenni funerali e sepoltura nel nostro Cimitero il 3 aprile. Aveva appena 40 anni e lascia sia a Novello che a Villar-Perosa uu buon nome.
14 - Manzone-Abbona Clementina di anni 51, moglie di Abbona Giovanni (Fornaci). Morì assistita dal Parroco dopo aver ricevuti tutti i conforti religiosi il 12 aprile e fu sepolta il 14 nel Cimitero di Monchiero ove ebbe pure la sepoltura. Lascia una famiglia ancora in giovane età tra cui due bambini ancora tanto bisognosi delle cure materne.
15 - Marrone Andrea f. Domenico di anni 86. Colpito da improvviso malore terminò la sua vita laboriosa e buona, assistito dal Sacerdote e confortato da tutti i Sacramenti il 20 us. Contemporaneamente alla morte del Padre giungeva alla fam. Marrone la notizia che a Sampierdarena, ove lavorava, colpito da meningite fulminante, moriva il nipote Ravera Amilcare, domiciliato a Savona, che fu per parecchi anni guardia a Novello.
16 - Dotta Cristina di Filippo di mesi 8 (Corini) volò al Cielo il 9 maggio.
17 - Boffa Domenico di Giovanni (Fornaci) di giorni 8, il 14 maggio.
18 - Raviola Luigi fu Sebastiano di anni 57, morto con tutti i Sacramenti, il 23 giugno.
E' la perdita più grave fatta in questi tre mesi. Sopportò pazientemente la lunga malattia che purtroppo doveva aver ragione della robustissima fibra e rese la sua anima a Dio rassegnato, lasciando una famiglia che in parte aveva ancor bisogno del suo lavoro. Ebbe solenni funerali in cui la scuola femminile eseguì la Messa da requiem in omaggio alla figlia Teonilla, membro della Scuola.
19 - Giacosa Luigia ved. di Cogno Giovanni (Corini), di anni 70, morta il 22 Luglio munita di tutti i Sacramenti, nativa di Millesimo. Nella breve e dolorosa malattia sopportata con cristiana rassegnazione fu amorosamente assistita dai suoi, specie dalla figlia espressamente venuta dalla Francia, che provvide pure per i suoi funerali e per un buon numero di S. Messe di suffragio.
20 - Ferrero Barbara Maria moglie di Borio Stefano (Fornaci). Aveva già subìto anni fa una dolorosa amputazione di una gamba e s'era portata sempre con rassegnazione la sua croce, che diventava più grave per non poter più recarsi in chiesa. Quante volte la poveretta ha sospirato una Cappella ai Fornaci e come ha esultato di gioia quando la cosa parve un fatto compiuto che poi fu stroncato sul più bello! La morte la colse improvvisamente il 24 Sett. lasciandole però il tempo a ricevere tutti i Sacramenti. Ebbe funerali solenni in Parrocchia.
21 - Vietto Pietro f. Giuseppe d'anni 64 morto l'8 ottobre (Panerole).
Di quest'uomo, di cui non si può dire che bene, ha già fatto gli elogi la Gazzetta d'Alba e non vogliamo ripetere quanto là fu scritto con ragione. e? certo che la perdita fu grave e per la famiglia e per la borgata e per la Cappella. La famiglia piange il più affezionato ma anche il più esemplare dei padri che lascia un patrimonio immenso di esempi di laboriosità, di religiosità, di carità del prossimo, di compatimento, di civismo ben inteso. Non essere l'uomo della critica in questi tempi in cui è tanto facile dire, difficile fare, è già gran merito, esempio degno di imitazione. La Borgata perde il suo consigliere più prudente e più intelligente e la Cappella ricorderà sempre in lui l'amministratore affezionato, il tesoriere interessato, l'anima di quanto s'è fatto e per la Chiesa e per la Scuola annessa. La morte lo colse immatura, ma non inaspettata. Aveva terminato col mese di Settembre i Nove primi Venerdì del Mese, fu sempre assiduo alla Lega di Perseveranza e i dieci giorni di malattia in cui si comunicò parecchie volte furono degna preparazione della morte del giusto. Lascia una numerosa famiglia che gli fa onore e che segue le sue tradizioni religiose e civili. I funerali seguiti lunedì 10 solennissimi, provarono la stima in cui il caro Pietro era tenuto e nella borgata e nel Paese e nei dintorni. Sia pace all'anima sua.
22 - Tarditi Margherita di Natale e di Tarditi Albertina (Belmonda) di anni uno, volò al cielo il 16 ottobre.
23 - Tarditi Sebastiano fu Giuseppe e fu Altare Angela (Chiarene) morì confortato da tutti i Sacramenti il 22 nov., ebbe sepoltura solenne.

A tutte le famiglie colpite dal dolore il bollettino presenta sentite condoglianze e preghiere di conforto e suffragio.

Note
      (Aprile)
- Il mese di Marzo fu portroppo fatale per la nostra Parrocchia per il numero di vittime mietute dalla morte. Sono otto famiglie che piangono la partenza di uno dei loro cari alcuno dei quali la morte avrebbe dovuto parere assai lontana. Pochi mesi come il Marzo 1932 hanno sentito suonare a morto le nostre campane.
      Alle desolate famiflie il Bollettino manda le più vive condoglianze.
      (Dicembre) - E' morta a Torino, in seguito ad operazione chirurgica la Sig.ra Viglione-Borio Petronilla, sposata a La-Morra, di anni 50.

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