DEFUNTI NEL 1940

(Marzo 2012)

DEFUNTI NEL 1940                               

A Novello, nel 1940, sono decedute le sottoelencate persone.

1 – Tarditi-Schellino Catterina d’anni 81 (chiarene), morta con tutti i Sacramenti il 9 Gennaio 1940.

2 – Borgogno-Ruffinengo Francesca di anni 35, morta con tutti i Sacramenti, nell’Ospedale Civico di Alba il 13 Gennaio. Anche questa morte lascia grande impressione in Parrocchia ove nessuno s’attendeva la ferale notizia. Lascia col marito inconsolabile un tenero figlio, Walter, di appena 10 anni, ancora quasi inconscio della grave sventura e più che mai bisognoso delle cure materne.

2bis – A Torino, il 3 Febbraio, confortato da tutti i Sacramenti, moriva, dopo breve malattia il nostro compaesano Abbio Luigi fu Michele di anni 84, stimatissimo artigiano in Torino e conosciutissimo anche a Novello cui era tanto affezionato. La sua salma, per suo espresso desiderio, fu trasportata al nostro paese e tumulata nel nostro Camposanto, dopo una sepoltura solenne alla quale prese parte una imponente folla di amici e conoscenti, tra i quali molti erano venuti da Torino su apposito autobus. Al Camposanto salutò un amico di famiglia esaltando le doti del defunto, lavoratore indefesso, animo mite e buono.

       Il Bollettino s’unisce nelle condoglianze alla vedova Daniele Modesta, alla Figlia Maria in Cadario ed alle Famiglie Abbio e Daniele cui il defunto era affezionatissimo e che sentitamente ringraziano gli amici di Torino e di Novello per la commossa e spontanea dimostrazione data al loro Defunto.

3 – Spinardi Giuseppe fu Lorenzo d’anni 84 (Moriglione), morto con tutti i Sacramenti amministratigli dal Rettore Can. Garezzo il 29 Marzo. Ebbe sepoltura di I.a cl. ord. a Novello il 30 accompagnato da un buon numero di borghigiani, cui la famiglia esprime riconoscenza.

4 – Decanto Giovanna di N. N. di mesi 7, affidata ai Coniugi Abbio Michele e Costa Elena, morta il 6 Aprile.

5 – Grimaldi Giacinta vedova di Alessandria Giovanni d’anni 70 (Loschetto). Segue a pochi mesi di distanza il marito. Donna amante della sua casa, si preparò alla morte, che la trovò munita di tutti i Sacramenti il giorno 26 Aprile u. s. nel lavoro e nella preghiera. Condoglianze alla famiglia.

6 – Stroppiana Maria di Nicola d’anni 26 (Linetti). A quanto riportiamo dalla Gazzetta d’Alba aggiungiamo semplicemente che la buona Maria si preparò alla morte accettando con rassegnazione la lunga e dolorosa malattia nella quale trovava conforto col ricevere sovente la S. Comunione.

GIGLI E CRISANTEMI si sono bellamente intrecciati in morte di Stroppiana Maria di Nicola d’anni 26 avvenuta sabato 27 scorso Aprile.

Priora delle Figlie di Maria, Socia della Gioventù Femm. di A. C., Zelatrice del S. Cuore. Erano questi i titoli onorifici e meritori con cui il manifesto funebre annunziava la morte ed i funerali della buona Maria. E devono essere anche questi i titoli che valgano a confortare i desolati genitori, le affezionatissime sorelle, le amiche e parenti.

Proprio come sette anni fa un egual manifesto annunziava la morte della sorella Catterina, di cui non è ancor spenta la memoria.

E se vogliamo parlare con la fede alla mano, occorre dire che alla Famiglia Stroppiana il Signore voglia un gran bene portando via i suoi fiori (la Maria è la terza della famiglia che muore in giovane età) prima che il turbine del mondo li guasti o li agghiacci il gelo dell’incredulità. Proprio così come canta la Chiesa nella festa dei Santi Innocenti.

E la Maria se lo meritava il Paradiso. Buona, divota, sorridente con tutti, gelosa della sua virtù, esempio di lavoro e di preghiera lascia un profondo rimpianto tra le numerose figlie di Maria che la conoscevano e l’amavano. E chi sa dire davanti a questi apparenti misteri che cosa sia meglio: morire giovani nella certezza di salvarsi o crescere il pericolo col crescere degli anni? Solo Colui che ci ha data la vita sa come e quando è meglio per noi restituirgliela.

Intanto, come ben fu osservato, nessun corteo di nozze riesce solenne, commovente, confortante come il corteo che ha accompagnata martedì 30 Aprile la buona Maria al riposo dei giusti. In un trionfo di bianco impressionante le Figlie di Maria vollero per sé l’onore di portare la loro Priora, mentre sulla salma dolcemente composta nella pace sorridente della morte s’erano moltiplicate le lacrime, le preghiere, i fiori.

Pace alla sua bell’anima e conforto cristiano dell’addolorata famiglia.

7 – Rosso Luigia vedova di Taricco Giacomo (Paese) d’anni 71, morta, dopo lunga malattia, con tutti i Sacramenti il 22 Maggio. Fu Priora delle Umiliate e godeva buona stima in paese. Assidua alla Chiesa ed ottima massaia. Ebbe funerali imponenti il 25 Maggio.

8 – Foglio Margherita ved. di Tarditi Giuseppe (Paese) d’anni 86, morta improvvisamente il 15 Giugno, dopo quasi due giorni d’agonia in cui non riprese conoscenza. Ebbe sepoltura domenica sera 16 con numeroso accompagnamento.

9 – Marengo Francesco (Ravera) morto in Alba e colà seppellito il 16 Giugno 1940. Lascia una famiglia numerosa di cui parte ancora tenera. Buon lavoratore e buon cristiano era da tutti stimato.

9bis – Avv. Cav. Uff. Giuseppe Giordano d’anni 59, R. Pretore di Carrù, colà morto improvvisamente il 21 Giugno. La salma fu trasferita a Torino nella tomba di famiglia. Consigliere, benefattore, esempio di virtù civili e religiose, lascia a Novello, sua patria d’adozione, profondo rimpianto.

10 – Passone Maria Teresa di Domenico, di mesi 7, morta il 15 Luglio.

11 – Audisio Michele fu Giovanni d’anni 71 (Paese). Colpito da apoplessia morì munito dell’Estrema Unzione il 26 Luglio.

12 – Rossotto Carlo fu Domenico d’anni 73 (Paese). Ebbe lunga e dolorosa malattia, amorosamente assistito dalla figlia Maria. Morì confortato da tutti i Sacramenti l’8 Agosto.

13 – Conterno Giuseppe di Mattia d’anni 44 (Palaretta). Fu giovane serio e laborioso; un male violento che lo fece soffrire assai lo portò via innanzi tempo. Ebbe tutti i Sacramenti, sepoltura onorata con copioso intervento di amici e conoscenti. Lascia in famiglia un largo rimpianto.

14 – Alessandria Catterina fu Bartolomeo d’anni 56 (Fasana). Era sofferente da molto tempo e non valsero le cure di specialisti e le lunghe degenze in primarie case di cura. La sua scomparsa destò in tutti profonda commozione. Ebbe funerali solenni il 5 Ottobre. La Sorella ha disposto per la immediata celebrazione delle “Messe Gregoriane”.

15 – Tarditi Stefano fu Giuseppe (Balestra) d’anni 76 (Bergera). Dopo lunghe sofferenze si spense cristianamente confortato  da tutti i Sacramenti l’11 Nov. Ebbe sepoltura di 1° cl. il 13.

16 – Rapalino Giovanni fu Carlo nativo di Niella B. d’anni 78 (Bergera). Uomo di antica tempra, ottimo cristiano e lavoratore indefesso. Trasferitosi con la famiglia a Novello quasi povero, col lavoro e l’onestà fece una discreta fortuna. Ebbe il conforto di tutti i Sacramenti. Morì il 2 Dicembre. La famiglia volle per lui la sepoltura solenne cui intervenne numerosa popolazione ed una buona rappresentanza con bandiera dell’Unione di A. C. cui il defunto apparteneva. Condoglianze alla famiglia.

17 – Balocco Dott Cav. Adolfo d'anni 83, medico condotto pensionato, nato a Rocchetta C. Si spegneva rassegnato e confortato da tutti i Sacramenti, dopo breve malattia, la sera del 2 Dicembre. Riportiamo dalla Gazzetta d'Alba la breve e succosa necrologia dettata da chi ben lo conosceva, aggiungendo per conto nostro che la scomparsa del Dott. Balocco lascia un profondo e quasi incolmabile vuoto non solo nelle sua famiglia, ma anche in paese dove era conosciutissimo e profondamente stimato. Fu per tanti anni amministratore del nostro Asilo ove diede sempre l'opera sua disinteressata e preziosa di medico e di consigliere. L'Asilo lo ricorda tra i suoi benefattori ed i bimbi avranno sempre per lui una preghiera. Sia pace all'anima sua buona ed il pensiero della sua vita e della sua fine cristiana

sia di conforto alla famiglia, specie alla figlia Lidia che lo circondò, specie in questi ultimi anni, delle cure più affettuose, rinunziando per lui alle gioie di una propria famiglia, esempio di amore figliale oggi non tanto frequente.

Da LA GAZZETTA D'ALBA

Il giorno 2 corrente  serenamente si spegneva in Novello a 83 anni il Dott. Cav. Adolfo Balocco.

Era da 56 anni a Novello ove ha percorso tutta la sua carriera di medico dalla Laurea alla morte.

Col paese di Novello si era tanto immedesimato da considerarlo come suo paese nativo, ed il paese considerava il dott. Balocco come il suo medico per eccellenza.

L'attività del Defunto è sempre stata instancabile e generosa a favore di tutti, in tutte le circostanze anche le più tragiche.

Durante l'epidemia delia spagnola che imperversò così violentemente, il povero dottore doveva tenere da solo il fronte di combattimento contro l'inesorabile falciatrice nei paesi di Barolo, Novello, Monchiero. Affrontò animosamente la lotta percorrendo più volte ogni giorno, nella stagione più rigida, le strade fangose ed interminabili giungendo in ogni casa, anche la più isolata, a recare il conforto della sua scienza e della sua bontà. Mangiava dove e come capitava senza più restituirsi a casa che per brevi sonni sempre interrotti da nuove scampanellate.

Tutta la sua vita è stata una milizia ed egli non se ne stancò mai, mai se ne lamentò, animato da una forza morale che dà serenità nel sacrificio e fa apparir più naturali le più crude rinunzie.

Per tutte le famiglie di Novello egli fu consigliere ed amico, tutte le famiglie lo ebbero presente nelle occasioni più solenni della vita, sia che si trattasse del vagito di un neonato o del rantolo di un moribondo.

E così come fu ottimo sanitario egli fu ottimo padre e marito guidando la propria famiglia con intelletto d'amore ed ispirando reverenza senza bisogno di prendere atteggiamenti di autorità. Molto pretendeva da se stesso e poco dagli altri, sicché egli con l'esempio assai più che con la parola, insegnava ai suoi figli a percorrere le non facili vie della vita. I! paese di Novello gli tributò funerali così solenni, con tale partecipazione di popolo convenuto anche dai comuni vicini, da dimostrare quale posto il dott. Balocco si fosse conquistato nell'animo di tutti.

L'arciprete Cav. Dott D. Bernardo Graneris tessè del Defunto in piena chiesa, un elogio che è un autentico diploma di nobiltà spirituale per il Defunto di cui mise in luce le tappe del lungo cammino con sobrietà di parola ed elevazione di concetti.

Il testamento del Defunto conferma le parole dell'arciprete non solo per quanto dispose in beneficenza (due mila lire all'asilo; 1000 alla parrocchia; 500 ai poveri; 250 al ricovero poveri vecchi), ma anche per la consegna morale lasciata ai figli di rispettarsi a vicenda e di volersi bene.

Il vuoto lasciato dal dott. Balocco nella sua casa è irreparabile. Sopratutto per la figlia Lidia che, senza una famiglia propria, aveva in lui solo la sua ragione di vita. Ora essa vagola per la deserta casa, ove tutto parla di lui che non c'è più, come smarrita e con un gran buio attorno a sè. A Lei volgiamo in modo speciale le nostre condoglianze e la nostra parola di fede.

18 – Tarditi Elia Giuseppe f. Angelo, farmacista, di anni 55, nato e residente a Novello, morto improvvisamente a Mondovì il 27 Dicembre u. s. Il Bollettino si unisce alle numerose condoglianze giunte alla stimata famiglia Tarditi che in modo così tragico ed inaspettato è stata colpita dalla maggiore delle disgrazie: la perdita dell'amato padre. In modo speciale vuole che le sue condoglianze vadano al figlio Angelo, distinto geometra, che proprio di questi giorni ha lasciate sole in casa la Mamma e le sorelle per compiere il suo dovere di soldato.

Ecco quanto in occasione del triste fatto pubblicò la "Gazzetta d'Alba ".

NOVELLO - ANCORA GRAMAGLIE.

Un'altra vittima in questo scorso anno ha ancora mietuto la morte nel caimpo dei nostri uomini più rappresentativi. Dopo il Dott. Stella, il Segretario Comunale Angelo Guido Tarditi, l'Avv. Giordano, il Dott. Balocco, venerdì 27 dicembre fu la volta del Dottor Elia Giuseppe Tarditi, nostro farmacista, Segretario del Fascio locale e Giudice Conciliatore del Comune. Era partito la mattina stessa al primo treno da Monchiero in piena salute, ed era arrivato a Mondovì, dove a veva fatta a piedi la breve strada che separa la stazione vecchia dalla nuova. Il treno per Cuneo, ov'egli era diretto, s'era appena posto in moto che il povero Tarditi s'accasciava nel carrozzone. Una donna che viaggiava nello stesso scompartimento s'accorge che stava per succedere qualcosa di grave e suona il segnale di allarme. Il treno si ferma, accorrono fattorini e viaggiatori, tra cui un capitano medico, sollevano il povero corpo già reso cadavere. La morte dev'essere stata istantanea.

Non erano ancora le otto quando una telefonata da Mondovì avvertiva con prudenza la famiglia della grave sciagura.

Il cadavere, deposto nella camera mortuaria del Cimitero, veniva poi trasportato a Novello sabato mattina a cura della Ditta Servetti.

I funerali solenni che ebbero luogo domenica attirarono attorno al feretro, oltre la popolazione novellese numerosi forestieri amici del povero defunto e della famiglia. I giovani fascisti, che già ne avevano vegliata la salma facendo scorta di onore in divisa, vollero per loro l'onore di portare a spalla il loro Segretario Politico, mentre il Comune ed il Fascio, con pensiero altamente encomiabile, facevano sapere alla popolazione che invece di fiori avrebbero dato pane ai poveri in memoria e suffragio del Defunto, troppo presto strappato all'affetto della Famiglia ed all'esercizio della sua duplice carica di Conciliatore e di Segretario del Fascio, cariche che come ben disse chi parlò di lui, egli assolse sempre con somma prudenza, con encomiabile disinteresse, con profonda visione della loro delicatezza ed importanza, a costo anche di gravi sacrifici.

Al Campo Santo di Lui bene disse a nome del Fascio il M.o Ferrero lumeggiando la sua figura di lavoratore fascista cristiano e patriota. E disse il vero poiché il Sig. Tarditi non fece mai mistero delle proprie convinzioni religiose che però non si fermavano alla speculazione delle verità, ma scendevano alla pratica colla frequenza alla Chiesa ed ai Sacramenti.

E valga questo pensiero a lenire il dolore senza pari della povera Famiglia cosi duramente e tragicamente provata, alla quale presentiamo le più vive condoglianze.

 

Alle Famiglie visitate dalla morte le più sentite condoglianze.

Pace eterna ai morti e condoglianze alle Famiglie.

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