Se son Fioroni, fioriranno? 18

GIMCANA (Marzo 2008)

Il Decreto Ministeriale n. 42 del 22 Maggio 2007 detta nuove regole per i debiti formativi, come abbiamo già visto il mese scorso. Gli articoli 3 e 4 di detto decreto stabiliscono modalità ed articolazione degli interventi di recupero. Il tutto è poi regolato dal D. M. n. 80 del 3 Ottobre 2007, il quale, pur con qualche difficoltà lessicale (Ahi! Ministero dell'Istruzione...), prevede il ricupero "entro il 31 agosto dell'anno scolastico di riferimento".
         Non entro nei particolari dell'astruso meccanismo, ma mi limito a dire che sento confortata la mia tesi di una dozzina di anni fa, sostenente la necessità di chiudere le lezioni con una promozione od una bocciatura. Col nuovo corso, docenti e dirigenti dovranno compiere vere e proprie gimcane fra i vari articoletti delle disposizioni per non incorrere nelle ire dei TAR. La preparazione vera e propria non potrà che soffrirne.
         La scuola dovrebbe già spontaneamente, durante tutto l'anno, attivare corsi (chiamiamoli così, per semplicità) per i meno abbienti mentalmente. Invece, ora, mi pare che le norme impongano tante di quelle regolette a docenti e capi d'istituto che, alla fine, si giungerà a stimare cosa saggia promuovere tutti senza debiti.
         Il discorso è sempre quello: scegliere insegnanti idonei, farli lavorare meglio, pagarli meglio e licenziarli se non vanno, senza tante procedure. Ma in Italia ciò è inattuabile. Non ho nemmeno la forza di proporre qualche rimedio. E ce ne sono, anche se drastici.
         Poi, bisognerebbe abolire i TAR. Ve lo immaginate un TAR che non concede una sospensiva in materia? Che, poi, non trova che il dirigente ha omesso qualche virgola e non accoglie il ricorso? Se così facesse, chi ricorrerebbe ancora? Se, poi, ci si mettono anche i giudici del lavoro... Pedofilo d'Aosta docet.
         Nella Scuola, l'ultima parola dovrebbe essere soltanto della Scuola. Invece, in Italia, sulla Scuola pontificano tutti: genitori, sindacati, TAR, eccetera.
         Poi, nella graduatoria di valutazione dell'istruzione, in ambito europeo ci troviamo al terzultimo posto. E il Ministro si gingilla col peso degli zainetti ed altre piccolezze.
         Non ho più parole e sono tentato di non parlare più di scuola.

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