TUTTI PROMOSSI? (Aprile 2008)

Ho letto che il mondo italiano si è molto scandalizzato perché i ragazzi delle secondarie hanno troppi debiti.
        Ho sentito genitori lamentarsi della severità dei docenti.
        Ho sentito studenti riversare le colpe sugli insegnanti, perché, secondo loro, li hanno presi a malvolere. Ogni studente crede, o si sforza di credere per giustificarsi, di essere preso di mira dagli insegnanti.
        Tralasciando l'annoso problema del reclutamento, del controllo e della condizione economica dei docenti, mi limito al fatto dei debiti. Si devono saldare o no? Mi pare che si voglia dare l'impressione che, in Italia, i debiti, di qualunque tipo, scolastici o pecuniari, l'importante sia non saldarli. Non è un buon esempio educativo. Come non lo è il costringere docenti e studenti (e con loro le famiglie) a ritornare sui banchi gli ultimi giorni d'agosto per ricuperare.
        Ammesso che sia possibile.
        Mi ricordo quando furono aboliti gli esami di riparazione nelle medie inferiori: agitazioni a non finire. Così come ricordo quando furono aboliti gli esami di riparazione nelle secondarie di 2^ grado: scioperi a non finire perché non venissero eliminati.
        Ora, se si parla di ripristinarli, agitazioni forsennate "contro" il ripristino.
        Rimango della mia vecchia idea, maturata in quarant'anni di esperienza: o si ripristinano come prima o, - cosa che riterrei decisamente migliore - si aboliscono del tutto, senza ricuperi. A giugno, un consiglio di classe sa benissimo se un ragazzo è da promuovere o meno; sa benissimo che un ricupero di alcune ore in una o due materie servirebbe a poco, specie se svolto collettivamente.
        Ma i bocciati ricorrerebbero al T.A.R.: mi pare giusto. I magistrati dei T.A.R, che possono giudicare amministrativamente su tutto, (pagati come si deve, non come gli insegnanti), si prendano loro la responsabilità di giudicare se un ragazzo non deve essere bocciato.
        Sarebbe un modo barbaro di far funzionare la scuola. Ma l'Italia pare avviata così.