Ei fu. I posteri lo ricorderanno? Il buon Fioroni non è fiorito. Era, ed è, un brav'uomo, un bravo medico, un buon cristiano, uno che non si arrabbia mai, uno che perdona, eccetera. Ma come ministro della Pubblica Istruzione?
Se andiamo indietro in questi due anni e sfogliamo l'elenco dei provvedimenri emessi o, a livello di legge, da lui proposti, troviamo il vuoto in fatto di modernizzazione del sistema educativo. I veri problemi che declassano, sul piano europeo, la nostra scuola, sono rimasti tali e quali.
Non è migliorato il sistema di reclutamento degli insegnanti, non è migliorato il sistema del loro controllo continuo, non è migliorato l'aumento della loro credibilità (che passa anche, ma non soprattutto, attraverso la loro condizione economica), non è migliorata la possibilità di governo dei dirigenti scolastici, non è migliorato l'assenteismo impunito, non è migliorata l'educazione dei genitori all'accettazione del responso scolastico. Insomma, non è migliorato niente.
Allora, forse, essere un brav'uomo non basta per fare il ministro; non basta, soprattutto, per curare la P. I.
La sua fu vera gloria? Ai posteri la non ardua sentenza.
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