Ave, Maristella 1

BEATA GIOVENTU' (Giugno 2008)

Ave, Maristella, scopa nuova a Trastevere!
         Ho sentito le interviste, ho letto le meraviglie che si dicono di lei, ho meditato (e rimeditato) la proposta di legge che aveva presentato il 5 febbraio 2008, quando ancora era all'opposizione. Beata gioventù! Intenzioni buonissime, ma troverà un'altra realtà.
         Cito i due punti che più mi hanno colpito.
         Il primo:
"""""1) il rafforzamento dei poteri organizzativi e disciplinari dei dirigenti scolastici e degli organismi di amministrazione che li adiuvano, con compiti di gestione amministrativa e di reclutamento del corpo docente;"""""
         Da sempre vado dicendo ai miei quattro lettori che, se non si restituisce ai dirigenti scolastici l'autorità per comandare (uso volutamente un termine duro), si costruisce sulla sabbia. Su questo punto non mi dilungo, ma rimando alle mie esternazioni dei mesi precedenti.
         Il Ministro, però, deve stare attento: occorre, innanzitutto, avere dirigenti veramente capaci. Perciò, occorrono ispettori ancor più capaci, che sappiano valutare continuamente l'operato dei dirigenti scolastici. Ispettori (e dirigenti scolastici) che non siano in quota politica nè lecchini. Di questo aspetto non vi è traccia nella proposta di legge. Si ricordi il Ministro (ma, data la tenera età, non può) che la valutazione dei dirigenti scolastici fu già effettuata nel 2000. Risultato? Meglio non parlarne. E non parlare del costo.
         Il secondo:
""""") valorizzazione del merito dei docenti, mediante:
1) l’eliminazione di ogni automatismo nelle progressioni retributive e di carriera degli insegnanti;
2) la progressiva liberalizzazione della professione, da attuare attraverso la chiamata nominativa da parte delle autonomie scolastiche su liste di idonei, con un periodo di prova di due anni scolastici propedeutico all’assunzione a tempo indeterminato, garantendo comunque la mobilita` dei docenti;""""".
         E' un sistema che potrebbe funzionare, se i dirigenti scolastici sapranno fare il loro mestiere, se sapranno valutare bene i propri docenti. Ci sono casi in cui sarebbe da cacciare il dirigente, non il docente. Allora, a che serve l'azzeramento dell'anzianità? E la chiamata diretta degli amici? Se l'immagina il signor Ministro i sindacati chi farebbero chiamare?
         Eppoi, ammesso che si scelgano i migliori, se si dovrà scegliere solo fra mediocri, anche il migliore sarà fra questi.
         Il mio vecchio ritornello è: finchè i docenti non saranno invogliati economicamente con retribuzioni come i magistrati (l'istruzione dovrebbe venire prima della giustizia, ma, a differenza di questa, non fa paura...), il miglioramento della qualità della docenza resterà un'illusione. Come illusione è la retribuzione adeguata. Utopia pura, lo so, che dimostra, però, il grado di considerazione in cui è tenuta la Scuola. Allora, almeno, smettiamola con le megariforme: o si pecca d'ipocrisia o si pecca d'ingenuità. Nè l'una nè l'altra sono lodi per un politico.
         Coraggio, Maristella!

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