LE FOTO NN. 735 e 736 (Febbraio 2017)

        In attesa che qualche amico mi fornisca foto in bianconero, possibilmente di Novello o di Monforte, continuo con gli autografi di personaggi celebri (i pochi che ho).
      Questo mese si tratta di due personaggi, ben noti a tutti: l'astronauta Malerba e la sciatrice Stefania Belmondo, la nostra Stefy d'oro, com'è ancora scritto su un muretto all'entrata di Cuneo.

       735) - 1996 - Il dr. Franco Malerba è il primo astronauta italiano. Volò nel 1992 con la Missione dello Space Shuttle.
       Per otto giorni, in orbita nello spazio, condusse indagini scientifiche sul funzionamento degli Strumenti di Satellite Tethered.
       Nato a Busalla (GE) nel 1946, il Dr. Malerba si è laureato summa cum laude all'Università di Genova nel 1970 con un dottorato in ingegneria elettronica e una specializzazione nel settore delle telecomunicazioni. Dopo il lavoro di ricerca per il Consiglio Nazionale delle Ricerche e presso il prestigioso National Institute di Bethesda, (Md-USA), ha conseguito una seconda laurea in fisica, con specializzazione in biofisica presso l'Università di Genova. Fu Ufficiale di riserva della Marina italiana.
       Malerba fu scelto dall'Agenzia spaziale europea (ESA) nel 1978 per essere uno dei quattro scientifici astronauti candidati per la prima missione Spacelab. Dopo la sua selezione, fu sottoposto ad un lungo periodo di preparazione, che si protrasse sino al 1989, quando fu deciso il suo lancio per il 1992.
       Ebbi occasione d'incontrarlo nel 1996 e non mancai l'occasione di un autografo, che dedicò ai miei nipoti Robi e Dani, col cognome sbagliato per colpa mia, perchè dissi Ferrero, mentre loro sono Sorba.

       736) - 1997 - . E' un semplice autografo, senza fotografia. Per la verità, la foto sul retro c'è, ma è con l'insegna dello sponsor della squadra italiana di sci di allora e non vorrei essere criticato per abuso fotografico.
       L'impressione che ho sempre avuto della ex signorina Belmondo (ora signora e madre di famiglia, ma non ricordo il nome del marito) è quella di una persona molto sensibile, molto equilibrata, aliena da ogni esibizionismo, sempre gentile, di non molte parole, insomma, cuneese fino al midollo.
       In una cerimonia sportiva, quando ancora gareggiava, scherzando le dissi "Traditrice..." ed il Coordinatore di Educazione Fisica e Sportiva di allora le spiegò che alludevo al fatto che, essendo diplomata magistrale, aveva preferito lo sport all'insegnamento (ma era una battuta...).
       Tanti, della mia età, ce l'hanno ancora nel cuore e negli occhi; più che all'arrivo, la immaginiamo alla partenza, col suo gesto scalpitante e di sistemazione di maniche, segno che tutto sarebbe andato bene (e così era).

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