LA FOTO N. 740 (Aprile 2017)

        In attesa che qualche amico mi fornisca foto in bianconero, possibilmente di Novello o di Monforte, continuo con gli autografi di personaggi celebri (i pochi che ho).
      Questo mese si tratta di una persona ammirevole: il Beato Vincenzo Cimatti, Salesiano.

       740) - 1923 - Mio padre ottiene il diploma da maestro alla scuola di Mons. Cimatti, allora docente a Torino-Valsalice, in procinto di partire per il Giappone.
       Chi era don Vincenzo Cimatti? Romagnolo di Faenza, nasce il 15 luglio 1879 da Giacomo e Rosa Pasi, genitori di modestissima condizione economica. Proviene da una famiglia di santi: dei tre figli superstiti, lui è venerabile; la sorella, suor Maria Raffaella, della Congregazione delle Suore Ospedaliere della Misericordia, è stata beatificata il 12 maggio 1996; Luigi, Salesiano coadiutore e missionario in America Latina, morì in concetto di santità. A 3 anni il piccolo Vincenzo è già orfano di padre. Pochi giorni dopo è portato dalla mamma nella chiesa parrocchiale dove predica don Bosco: “Vincenzino, guarda, guarda don Bosco!” e lo tiene sopra la testa di tutti. Salesiano a 17 anni, prete a 24, Vincenzo accumula titoli di studio: diploma di composizione presso il Conservatorio di Parma, laurea in agraria, in filosofia e pedagogia a Torino. Per 20 anni è insegnante e brillantissimo compositore nel collegio di Torino-Valsalice.
       Come mai è chiamato il “Don Bosco del Giappone”? Natale 1925: il Rettor Maggiore, il beato don Filippo Rinaldi, lo manda come capogruppo a fondare la missione e l’opera salesiana in Giappone. Vi lavorerà 40 anni. Conquista il cuore dei giapponesi con la sua finezza e con il suo talento artistico: dirige concerti con strepitoso successo e più ancora con la sua bontà. Va dai più poveri, dai bimbi, dai vecchi, dai malati. Apre orfanotrofi, oratori, scuole professionali. Mette in piedi a Tokyo un’editrice. Muore a 86 anni il 6 ottobre 1965. Aveva detto: “Vorrei morire qui per diventare terra giapponese”. È stato dichiarato venerabile il 21 dicembre 1991.
       D. Renato Ziggiotti, 5° Successore di Don Bosco e allievo di Don Cimatti, ci ha lasciato questa estimonianza: «Per me Mons. Cimatti è il salesiano più completo che abbia conosciuto per pietà, abilità, spirito di fraternità, paternità, arte di conquistatore di anime. Fu educatore più che professore di pedagogia, versatilissimo e affabilissimo, vera copia di S. Giovanni Bosco».
       Ho avuto l'onore (e dico onore, perché lo ritengo tale) di incontrarlo due volte. La prima nel 1952 a Torino. Mio padre, sapendo che era venuto in Italia, volle andare a salutare il suo vecchio professore, che non aveva più visto dagli anni '20. Lo trovammo a Valdocco in Sacrestia e quale fu la nostra sorpresa quando, vedendoci entrare, disse: "Oh! Caro Michelino (mio padre), quanto tempo è che non ti vedo; come stai?". Aveva una memoria di ferro.
       Ma, siccome la mia non è di ferro, non ricordo la data della seconda volta, comunque ancora negli anni '50.

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