741) - Maurizio Damilano, del 1957, è l'ex atleta italiano campione olimpico di marcia a Mosca nel 1980 e due volte campione mondiale nella 20 Km. Pur avendo gareggiato su tutte le distanze della marcia, la gara della 20 km è stata la sua specialità. Su tale distanza ha vinto in carriera un oro e due bronzi (oltre ad un quarto posto) ai Giochi olimpici estivi, due titoli iridati ai Mondiali di atletica leggera e 9 titoli italiani. Detiene il record del mondo sui 30.000 m. in pista e sulla 2 ore in pista, ottenuto a Cuneo nel 1992. Quel 3 Ottobre del 1992, al campo di atletica di Cuneo, c'ero anch'io ad incitarlo quando ottenne il record mondiale sui 30.000 metri col tempo di 2h01'44"1.       Il fratello Alessandro, del 1950, si laureò all'ISEF (sport anche per lui!) e si specializzò come allenatore. Ha allenato alcuni dei migliori atleti italiani: i fratelli gemelli Maurizio e Giorgio Damilano, Elisabetta Perrone, Erica Alfridi, Lorenzo Civallero, Rossella Giordano, Elisa Rigaudo, Alex Schwazer, Giorgio Rubino. È stato commissario tecnico della Federazione Italiana di Atletica Leggera e tecnico del settore marcia fino al 2011, quando, di comune accordo con il presidente della federazione Franco Arese, decise di passare alla federazione cinese di atletica leggera. Preparò i migliori marciatori cinesi: Wang Zhen (oro olimpico e argento mondiale), Cai Zelin (argento olimpico) e Liu Hong (oro e bronzo olimpico, 2 ori, 1 argento e 1 bronzo mondiali, primatista mondiale sui 20 km.)       GianPaolo Ormezzano, del 1935, è stato direttore responsabile di Tuttosport, editorialista de La Stampa, ed è tuttora commentatore di molte trasmissioni televisive in qualità di giornalista nonché convinto tifoso del Torino. I suoi libri (tanti!), scritti con un brio entusiasmante, sono pilastri dello scrivere di sport, a cominciare dai titoli (esempio: Il Vangelo del vero Anti-juventino).       Lo salutai per l'ultima volta (finora) proprio a Novello, qualche anno fa, in un convegno al castello sulle Paraolimpiadi di Torino.

742) - Del senatore Giulio Andreotti è inutile parlare, visto che si tratta di persona a tutti nota.       A proposito di notorietà, me ne resi conto quando, nel 1992 (mi pare), essendo a Pechino con un collega d'ufficio, andai a Messa nella Cattedrale Cattolica e, all'uscita, dissi alla suorina di guardia che la Messa non era proprio come da noi. Per dimostrarmi che andava bene lo stesso, mi mostrò una foto in bella mostra con Andreotti che entrava in Chiesa, dicendomi: persino Andreotti è venuto a Messa qui. Mi arresi, specie quando vidi che la mostrava a tutti i turisti stranieri.       Lo incontrai solo un paio di volte, l'ultima delle quali qui a Cuneo, quando mi vollero candidare in una lista da lui sostenuta e dovetti (volentieri) sedere al suo fianco in un incontro col pubblico.

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