LA FOTO N. 794 (Gennaio 2019)

        Questo mese, la foto non è una foto o, meglio, è la foto della lettera che mio figlio, Salesiano con prudenza a Pechino, invia tutti gli anni a Natale ai suoi amici.
        Natale è passato, ma solo ora ho la possibilità di pubblicarla.

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NATALE A PECHINO 2018

COSA C’ENTRA DIO?

        Ho dovuto chiedere, per favore, ad autorità locali di poter dire Messa a Natale.
        Le autorità insistevano che il 25 dicembre 2018 non era domenica e non ci dovevano essere celebrazioni pubbliche.
        Bisogna capirli, i miei amici atei cinesi del grande partito.
        Ci hanno messo 40 anni per accettare che la domenica ai cristiani deve essere permesso usare la chiesa.
        Ora gli diciamo che vogliamo un martedì.
        “Il 25 dicembre i cristiani vanno a Messa, come fosse una domenica” – ho detto.
        L’amico, a un tavolo, mangiando, perché così qui si costuma, mi rispose.
        “Sì, poi cosa chiederete? Il 15 agosto? Il 1° novembre? Vi conosciamo, voi cristiani.
        Se vi lasciamo andare in chiesa, poi non smettete più.
        Prima o poi ci chiederete addirittura tre giorni, magari iniziando giovedì sera.
        Vi conosciamo. Sì.
        Perché Natale per voi non è un giorno di festa. E’ un evento, una rivoluzione.
        Noi abbiamo esperienza di rivoluzioni. Cominciano, si parte, poi non ci si ferma.
        Il vostro Natale non ci piace.”
        Tuffò i bastoncini nel brodo speziato bollente, ne estrasse un pezzo di agnello, ci meditò brevemente, lo inghiottì con noia. Continuò:     
        “Cominciate con due musichette in un negozio.
        Finite con volervi prendere cura di orfani e handicappati.
        Quattro luci e un Babbo Natale sulla porta.
        E finite con voler amare uno sconosciuto ferito per strada.
        Vi conosciamo, voi cristiani.
        Si comincia con un alberello nell’atrio. Si finisce con voler perdonare i nemici.
        Cominciate con usanze locali: panettoni, dolci irlandesi, torte francesi, biscotti polacchi. Poi ci farete digiunare per espiare i peccati.     
        Mettete tre statuine – un’antica tradizione occidentale, dite – e ci porterete a non voler più abortire.
        Una stella in cielo, e ci costringerete a pensare all’anima.
        Due cartoline di auguri, e ci buttate in mezzo la dignità di ogni essere umano.
        Vi conosciamo. Tutte le scuse sono buone per cercare di salvarci.
        Se solo teneste il vostro Natale nella plastica dei supermercati, sarebbe così facile!
        E no! Ci volete mettere di mezzo Dio.
        Insistendo per di più che Dio, una volta venuto, non se ne va più.
        Ma cosa c’entra Dio con il Natale?”
        Alzò il bicchiere, mi offrì un brindisi (non era il primo).
        ”Quest’anno vi permettiamo di dire Messa un martedì.
        Ma non fatevi venire altre idee.”
        Così parlò, a Pechino, un amico cinese ateo in questo Natale 2018.

BUON NATALE A TUTTO IL MONDO!

                     Don Michele Ferrero

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