LE FOTO DA 820 A 822 (Dicembre 2019)

      Nel Maggio scorso, feci un viaggio solitario - turista fai da te - ad Addis Abeba. Mio padre, negli anni '30, era abbonato al Touring Club Italiano che, nel 1938, regalò agli abbonati una monumentare guida dell'A.O.I. (Africa Orientale Italiana). 664 pagine, per me, erano troppe; mi limitai a leggerne alcune, fra cui quelle dedicate alla capitale, Addis Abeba, di ben 90.000 abitanti. Ora, è oltre i tre milioni, ma pare siano molti di più.
      Imparai molte cose di storia italiana, note e meno note. Ad esempio, malgrado le atrocità di Graziani, che ci fecero perdere l'onore, come italiani siamo ancora ben visti, soprattutto per le opere sociali e le infrastrutture di cui li abbiamo dotati.

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      820) - 2019 - Il monumento al Meyazia 27 o monumento alla Vittoria è un monumento commemorativo della liberazione dell'Etiopia dall'occupazione italiana.
      Il monumento, denominato Meyazia 27 in riferimento alla data del calendario etiopico (equivalente al 5 maggio del calendario gregoriano) in cui nel 1941 Haile Selassie rientrò trionfalmente ad Addis Abeba dopo 5 anni esatti di occupazione italiana, fu inaugurato nel 1944 alla presenza dell'Imperatore.
      Da allora ogni anno il 5 maggio l'imperatore posò ai piedi della statua una corona di fiori, dopo aver partecipato a una funzione religiosa nella chiesa del Salvatore del Mondo.
      In seguito al colpo di Stato che portò al potere la giunta militare comunista del Derg, l'altorilievo del lato sud-est, raffigurante Hailé Selassié con la bandiera etiope, fu modificato trasformando il volto dell'Imperatore in quello di un guerrigliero; la data fu inoltre spostata al 6 aprile, in riferimento al giorno del 1941 in cui entrarono ad Addis Abeba le truppo britanniche, sudafricane e nigeriane guidate dal gen.le Cunningham. Dopo la caduta del regime, il monumento e la data furono riportati alle origini.
      Il 15 marzo del 2016, in occasione della visita di Stato in Etiopia, il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella depose una corona di fiori ai piedi del monumento, in ricordo delle atrocità compiute dagli italiani negli anni di occupazione.
      Da notare che non fu eretto nessun monumento apposito per commemorare la strage compiuta dal generale Graziani.

      821) - 2019 - E' la cattedrale cattolica di Addis Abeba e quel giorno era anche la Festa della Santa Patrona, essendo dedicata alla Natività della Beata Vergine Maria.
      Colpisce il non esserci alcuna ostilità fra le varie religioni. L’Etiopia è anche conosciuta come l’isola della cristianità in Africa. Infatti, mentre le fiorenti comunità cristiane del Nord Africa sono state spazzate via dall’avanzata dell’Islam nel VII secolo, l’Etiopia è stato l’unico paese dell’Africa che ha conservato fede e tradizione cristiana. Lo spirito di tolleranza cristiana ha consentito ad altre religioni di esistere, tanto che oggi l’Islam rappresenta oltre il 45% della popolazione etiope totale e fino a poco tempo fa il rispetto reciproco e la pacifica convivenza tra cristiani e musulmani sono stati davvero degni di nota.
La religione ufficiale è la cristiano-copta ed i cattolici sono appena l'1%, ma gestiscono l'80% delle opere assistenziali.
      Sono apprezzatissime le scuole religiose italiane, di ogni ordine e grado.
      Non esiste la difficoltà di accostare il sesso femminile, tipica delle regioni islamiche. Ho conversato tranquillamente, seduto sulla stessa panchina di un museo, con studentesse universitarie (fra l'altro, bellissime, ma non ho osato fotografarle), servendomi del dizionarietto.

      822) - 2019 - La circolazione si svolge quasi esclusivamente col taxi, ma non sanno sfruttare il turismo. Se una corsa, per loro, costa un euro, per uno straniero dicono subito 10 euro. Per tale motivo, l'accordo con la mia guida era che pensasse lei ad almeno 4 corse al giorno; non si faceva imbrogliare.
      I taxi sono per lo più vecchie LADA russe, brutta copia ella nostra Fiat 124. Tutti i momenti sono guaste. Furono importate durante il DERG, la dittatura comunista.
      Ho fotografato questo taxi per due motivi:
      1) Il tassista si era comprata la macchina nuova, a rate, e, per fare parure, si comprò anche la divisa intonata.
      2) Mentre andavamo verso la mia pensione, si fermò improvvisamente, accostò, spense il motore e si mise a chiacchierare tranquillamente con la mia guida. Stupìto, chiesi il motivo alla guida, che mi spiegò che, ad Addis Abeba, le strade sono talmente ingarbugliate e col nome composto da 4/5 alfanumeri (come una poassword...), che i tassisti non possono ricordarle. Così, viaggiano sempre tutti seguendo il navigatore; ma ad Addis Abeba spesso (molto spesso) internet non funziona. Allora bisogna fermarsi ed aspettare che torni internet.

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