LE FOTO DA 823 A 825 (Gennaio 2020)

      Nel Maggio scorso, feci un viaggio solitario - turista fai da te - ad Addis Abeba. Mio padre, negli anni '30, era abbonato al Touring Club Italiano che, nel 1938, regalò agli abbonati una monumentare guida dell'A.O.I. (Africa Orientale Italiana). 664 pagine, per me, erano troppe; mi limitai a leggerne alcune, fra cui quelle dedicate alla capitale, Addis Abeba, di ben 90.000 abitanti. Ora, è oltre i tre milioni, ma pare siano molti di più.
      Imparai molte cose di storia italiana, note e meno note. Ad esempio, malgrado le atrocità di Graziani, che ci fecero perdere l'onore, come italiani siamo ancora ben visti, soprattutto per le opere sociali e le infrastrutture di cui li abbiamo dotati.

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823) - 2019 -       Questa è la strada per arrivare alla pensione. La quale – scelta da me su internet – mi stupiva per il basso costo, pur essendo fornita di tutto: autista all’aeroporto per portarmi alla pensione, autista alla pensione per l’aeroporto, bagno privato completo, televisione, wi-fi in camera, acqua calda e fredda, pulizia quotidiana, colazione compresa, cambio di valuta, eccetera.
      Poi, compresi il motivo: solida e ben costruita, era in un quartiere-bidonville, uno dei più poveri della città, raggiungibile solo in auto; si attraversava persino un rigagnolo puzzolente. Per fortuna, avevo la guardia del corpo (ma costa…).
                        Questa è la strada di avvicinamento, non quella finale, perché non osavo farmi vedere che la fotografavo.

824) - 2019 - La Cattedrale della Santissima Trinità è la cattedrale ortodossa più antica di Addis Abeba, ricostruita per commemorare la liberazione dell'Etiopia dall'occupazione italiana a cui è stata assoggettata per anni. Si tratta anche del più importante luogo di preghiera del paese dopo la Chiesa di Nostra Signora di Sion di Axum.
      La chiesa è in realtà un complesso che comprende altri edifici, come la chiesa delle Quattro Creature del Cielo che funge da chiesa del monastero della Santissima Trinità. Quest'ultimo edificio costituisce un nucleo molto antico del complesso stesso in quanto risale ad un periodo persino precedente alla costruzione della cattedrale.
      Oltre alla chiesa del monastero, nel complesso trovano posto anche una scuola primaria e una secondaria, insieme ad un museo e ad una serie di monumenti e tombe di tutte le vittime massacrate in città dagli italiani.
      Custodisce anche le tombe e i monumenti funebri dei funzionari del governo imperiale giustiziati dal regime comunista del Derg, dell'imperatore Haile Selassie I e dell'imperatrice Menen Asfaw, e di altri membri della famiglia imperiale.
      La sua rilevanza religiosa è invece sottolineata dal fatto che proprio in questa cattedrale vengono consacrati tutti i vescovi della città.

825) - 2019 -       Il monumento allo Yekatit 12, chiamato anche monumento alle vittime del fascismo, è un memoriale con forma di obelisco eretto nel 1955 in memoria delle vittime etiopi della strage di Addis Abeba (conosciuta in Etiopia con il nome di Yekatit 12), la sanguinosa repressione italiana che, nel febbraio 1937, ebbe luogo nella capitale etiope dopo il tentato assassinio di Rodolfo Graziani, viceré dell'Etiopia italiana.
      Lo Yekatit 12 è una data nel calendario etiopico equivalente al 19 febbraio nel calendario gregoriano, comunemente usata per riferirsi alla strage di Addis Abeba del 19 febbraio 1937. Per commemorare tale evento e più in generale tutte le vittime delle repressioni fasciste avvenute durante l'epoca coloniale, venne eretto un monumento che porta il nome della data stessa, alla quale è anche intitolata la piazza Yekatit 12, e il cui nome completo è “monumento alle vittime del Fascismo”.
      L'obelisco fu progettato e realizzato nel 1955 da scultori jugoslavi con la collaborazione di scultori etiopi. L'inaugurazione avvenne il 14 dicembre 1955 in occasione della visita ufficiale in Etiopia del maresciallo Tito, che nell'occasione ricevette anche la cittadinanza onoraria e le chiavi della città di Addis Abeba.
      Con il termine strage di Addis Abeba si fa riferimento a episodi di indiscriminata e brutale rappresaglia, compiuti tra il 19 e il 21 febbraio 1937 nella capitale dell'Etiopia da parte di militari di Graziani e squadre fasciste contro civili etiopici.
      La repressione seguì il fallito attentato contro il viceré d'Etiopia e causò la morte di sette persone (quattro italiane) e il grave ferimento di Graziani, di due generali e di altre cinquanta persone.
      La rappresaglia fu un vero e proprio massacro della popolazione etiopica che nei due giorni successivi causò la morte di circa cinquemila persone, l'jncendio di oltre 110.000 abitazioni e l'arresto di chiunque fosse ritenuto sospettato o connivente nell'aggressione al viceré.

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