LE FOTO DA 868 A 869 (Marzo 2021)

      Trovai copia di questo atto, di un Piemontese di cui sempre più parla il mondo. Le sue missioni,sparse per il mondo, hanno fatto e fanno più progresso per la pace ed il benessere di quanto non ne facciano le facce arcigne dei capi dei grandi Stati. E tutto partendo da un principio: educare i giovani è più utile che pensare ai vecchi. Se i giovani migliorano, i futuri vecchi vivranno certamente meglio.
      Se studiassimo di più il suo mondo, comprenderemmo meglio ciò che occorrerebbe al mondo attuale e a quello futuro.

°°°°°O°°°°°

      868) - Torino - 1850 - A fianco, la fotocopia del passaporto di San Giovanni Bosco nel 1850, come si presentava allora.
La Prima Guerra d'Indipendenza era finita l'anno prima (1849) con la sconfitta dei Piemontesi, ma i rapporti fra gli Stati confinanti si erano subito ristabiliti. Infatti, non ci furomo remore nel rilasciare un passaporto per andare nel Lombardo-Veneto, sotto il dominio dell'Impero Austriaco, come non ci furono remore da parte dell'Austria nel permettere l'entrata nel suo territorio.
La sconfitta Piemontese indusse il re Carlo Alberto a dimettersi ed a lasciare il trono a suo figlio Vittorio Emanuele II.
Leggendo la storia dei Savoia, si vede come non fossero eccessivamente attaccati alla poltrona (come certi politici oggi...). Per non andare troppo indietro, ricordiamo le abdicazioni di Vittorio Emanuele I nel 1821 a favore di Carlo Felice, del citato Carlo Alberto nel 1849 a favore di Vittorio Emanuele II, di Vittorio Emanuele III il 9 Maggio 1946 a favore di Umberto II (dopo che già aveva ceduto al figlio il comando il 5 Giugno 1944), di Umberto II il 13 Giugno 1946, senza abdicare ufficialmente, ma andandosene - dopo che De Gasperi dichiarò (ma non era sua competenza) la vittoria della Repubblica - per evitare una guerra civile. Da notare che il referendum (monarchia o repubblica?) era stato indetto dallo stesso Umberto II.

      869) - Torino - 1850 - La trascrizione di quanto appare sulla pagina frontale del passaporto.
Io non ho il prezioso documento sopra illustrato; ne ho soltanto una copia fotografica.
Non solo. Ho solo la facciata principale.
Sul retro, che purtroppo non ho, erano indicati i timbri dei controlli avvenuti a Novara e Magenta. La scritta principale diceva: “timbro del “Regio Consolato Generale di Sardegna” in Milano, “buono per ripartire”: Milano, 13 Xbre 1850."
Non sono riuscito a trovare altre indicazioni, ma alcuni dati sono interessanti.
Uno, quello che dice che don Bosco era alto 38 oncie, cioè, 162 centimetri.
Un altro, che come professione fosse indicato come maestro di scuola. Sarei curioso di conoscerne il motivo

Pagina successiva
Pagina precedente
Torna a FOTO
Torna all'indice