LE FOTO DA 906 A 910 (Febbraio 2022)

      Il 6 Febbraio 1922 il cardinal Achille Ratti fu eletto Papa col nome di Pio XI. Era nato a Desio, ora in Provincia di Monza e Brianza, n3l 1857 e creò subito in Vaticano un notevole scompiglio per le sue aperture verso le difficoltà italiane e del mondo.

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      906 - Pio XI fu sempre estremamente critico con il ruolo passivo tenuto in campo sociale dal capitalismo. Nella sua enciclica Quadragesimo Anno del 1931 richiamò l'urgenza delle riforme sociali già indicate quaranta anni prima da papa Leone XIII, inoltre ribadì la condanna del liberalismo e di ogni forma di socialismo.
>      Mons. Ratti, che aveva studiato l'ebraico al corso del seminario arcivescovile e aveva approfondito gli studi con il rabbino capo di Milano Alessandro Da Fano, divenne docente di ebraico in seminario nel 1907 e mantenne l'incarico per tre anni. Come docente portava i suoi allievi nella Sinagoga di Milano, affinché familiarizzassero con l'ebraico orale, iniziativa ardita che era inusuale nei seminari. Questo considerare gli ebrei come fratelli maggiori (come li definì tanto tempo dopo Giovanni Paolo II) lo inimicò parecchio coi prelati conservatori.

      907) - Papa Ratti fu pure un appassionato alpinista: scalò diverse vette delle Alpi e fu il primo - il 31 luglio 1889 - a raggiungere la cima del Monte Rosa dalla parete orientale; conquistò, sebbene gravato del peso di un ragazzo che portava sulle spalle, il Gran Paradiso; il 7 agosto 1889 scala il Monte Cervino, e a fine luglio 1890 il Monte Bianco, aprendo la via successivamente chiamata "Via Ratti – Grasselli".
      Per lungo periodo Papa Ratti, prima di essere eletto, fu membro, collaboratore e redattore di articoli per il Club Alpino Italiano. Lo stesso Ratti disse che "l'alpinismo non è cosa da scavezzacolli, ma al contrario tutto e solo questione di prudenza, e di un po' di coraggio, di forza e di costanza, di sentimento della natura e delle sue più riposte bellezze".
      Lo ricordino gli Alpini di tutti i tempi.
      Peccato che la foto non indichi chi è Achille Ratti.

-      908 - Quando, il 6 Febbraio 1922, fu eletto Papa (scelto fra i Cardinali cosiddetti liberali ed osteggiato dai conservatori), volle affacciarsi alla loggia esterna della basilica vaticana, in luogo di quella interna utilizzata dai suoi tre ultimi predecessori come rifiuto di riconoscere l’unità d’Italia, Roma compresa. Incontrò la contrarietà dei pezzi grossi vaticani, ma volle presentarsi con lo sguardo rivolto verso la città di Roma e non entro le mura vaticane, per indicare la sua volontà di risolvere la questione romana, con l'irrisolto conflitto tra i suoi ruoli di capitale d'Italia e sede del potere temporale del papa. Significativamente, dal popolo si levarono le grida di Viva Pio XI, ma, per la prima volta, anche quelle di Viva l'Italia! Il che fece imbestialire i cardinali conservatori.
      Poi, l’11 Febbraio 1929, firmò i tanto attesi atti della cosiddetta “Conciliazione”.
      Achille Ratti diventò papa, nel febbraio del 1922 e, nove mesi dopo la famosa benedizione verso Roma, ascese al potere Benito Mussolini. Il 6 agosto Pio XI scrisse subito ai vescovi italiani in occasione dei tumultuosi scioperi e delle violenze fasciste, condannando le «passioni di parte» e le esasperazioni che portano «ora da una parte, ora dall'altra, a sanguinose offese». Questo atteggiamento neutrale fu ribadito il 30 ottobre, all'indomani della Marcia su Roma, quando l'Osservatore Romano scrisse che il papa «si tiene al di sopra delle parti, ma rimane la guida spirituale che sempre presiede ai destini delle nazioni». Non fece calcoli, ma ritenne condannabile sia il fascismo sia il comunismo.
      Nella foto, appena eletto, affacciato per la prima volta verso Piazza San Pietro e non verso l'interno del Vaicano.

      909) -       Nel Maggio del 1931, Mussolini ordina ai prefetti di «sciogliere tutte le associazioni giovanili non dipendenti direttamente dal Partito nazionale fascista e dall’Opera nazionale Balilla». Sedi dei circoli sigillate; beni e documenti sequestrati; soppresse l’Azione Cattolica e tutte le organizzazioni giovanili ecclesiastiche non governative.
      Il 29 giugno 1931, Pio XI promulga l’enciclica «Non abbiamo bisogno. Per l’Azione Cattolica» in risposta «alle calunnie dei fascisti» e per ribadire che essa «non è un movimento politico» e che «il fascismo vuole sottrarre la gioventù alla Chiesa, una violazione del diritto delle anime e del diritto della Chiesa».
      Mussolini pensa di infischiarsi della reazione immediata del focoso Pio XI, che scrisse: «Si può domandarci la vita, ma non il silenzio quando si fa scempio di quello che forma la predilezione vivissima del nostro cuore. Scempio perché preparato da una campagna di stampa a base di invenzioni, irriverenze, calunnie e da una campagna di piazza e di strada fatta di indecenze, sopraffazioni, violenze di molti contro pochi e sempre inermi figli e figlie nostri».
      Il regime accusa il colpo. Appena due anni dopo la Conciliazione (11 febbraio 1929), l’intesa tra Santa Sede e regime rischia di saltare. Il governo s’intimidisce e, iIn agosto le Questure cominciano a restituire le sedi e i documenti sequestrati. I circoli cattolici possono riaprire e la Santa Sede approva i nuovi statuti dell’AC.
      Nella foto, il cardinal Gasparri e Mussolini firmano il Concordato.

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      910 - L’attività di Pio XI termina con due grandi encicliche: una contro il nazismo «Mit brennender Sorge» (con viva preoccupazione), del 14 marzo 1937, volutamente in tedesco, in modo che Hitler capisca.
      Mit brennender Sorge è ufficialmente indirizzata ai vescovi tedeschi ed eccezionalmente redatta in tedesco per facilitarne la diffusione e la lettura nelle chiese del Paese. L’enciclica è incentrata «sulla situazione religiosa nel Reich tedesco» e, in particolare, sul dovere di contrastare le leggi razziali.
      L’altra enciclica non fu mai pubblicata, perché morì il 10 Febbraio del 1939. Era contro le leggi razziali da poco in vigore anche in Italia.
      Già anni prima, in un discorso radiotrasmesso da una emittente europea ricevibile in tutta Europa, aveva detto, quasi urlato: "L'antisemitismo è inammissibile. Spiritualmente siamo tutti semiti!".
      La foto riproduce il Papa che parla all'emittente europea.

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