LE FOTO DA 911 A 915 (Marzo 2022)

      Nel 1985, due figli ed io facemmo un viaggio economico in Egitto. In cinque foto ne riporto alcune notizie, con qualche nota di spiegazione.

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      902) -       L’Egitto dipendeva dall’Impero Ottomano, ma, nel 1882, fu invaso dagli inglesi col pretesto di difendere il Viceré d’Egitto da attacchi vari,ma, in realtà, per assicurarsi il controllo del Canale di Suez.
      Nel 1914, durante la la prima guerra mondiale, in cui l’Inghilterra si trovava schierata contro gli Ottomani, i Britannici proclamarono l'Egitto loro Protettorato, e sostituirono il viceré (di tendenze filo ottomane), con un altro membro della sua famiglia, proclamandolo Sultano d'Egitto. Praticamente, fu un sovrano posto sul trono dagli stessi inglesi ed era semplicemente figura di facciata.
      Dopo la rivoluzione cominciata nel 1919, il 22 febbraio del 1922 l’Egitto ottiene formalmente l’indipendenza dal Regno Unito, che però pone alcune condizioni. Al governo britannico, ad esempio, viene affidato il controllo sulla politica estera e sulla difesa, mantenendo la presenza militare sul Canale di Suez. Su questo punto, la “perfida Albione” (così si chiamava l’Inghilterra ai miei tempi), non cedette e continuò a mantenere il suo esercito in Egitto.
      Questa è la Moschea Reale, dove sono sepolti e re d'Egitto ed anche Reza Pahalevi, Scià di Persia, mandato in esilio nel 1979.

      903) - Faruk, re d’Egitto, nel 1939, colla moglie regina Farida e la figlia di un anno principessa Ferial, che morì in esilio a Ginevra il 29 Novembre 2009.
      Dopo la rivoluzione cominciata nel 1919, il 22 febbraio del 1922 l’Egitto ottiene formalmente l’indipendenza dal Regno Unito, che però pone alcune condizioni. Al governo britannico, ad esempio, viene affidato il controllo sulla politica estera e sulla difesa, mantenendo la presenza militare sul Canale di Suez. Su questo punto, la “perfida Albione” (così si chiamava l’Inghilterra ai miei tempi), non cedette e continuò a mantenere il suo esercito in Egitto.
      Contestata sia dalla borghesia sia dalle forze islamiche che facevano capo ai Fratelli musulmani (nati nel 1928), la monarchia egiziana viene rovesciata nel 1952 da un Comitato di ufficiali liberi guidato da Mohammed Neguib e da Gamal Abdel Nasser. Due anni dopo Nasser allontana il più moderato Neguib: resta unico arbitro della situazione e avvia una serie di riforme in senso socialista, fra cui l’allontanamento degli stranieri che lavoravano in proprio (specie se servivano gente nobile…).
      Ne pagò le conseguenze mia zia, che dovette vendere di corsa la casa e correre in Italia coi pochi soldi che era riuscita a salvare
      Il Regno d’Egitto, in ogni caso, fu il primo vero Stato moderno egiziano come nazione indipendente. Come già detto, esso nacque nel 1922, anno in cui il governo britannico concesse all'Egitto l'indipendenza al fine di sopprimere la crescita del nazionalismo, e durò fino al 1953, quando in seguito alla Rivoluzione Egiziana del 1952 venne abolita la monarchia (di fatto in precedenza l'Egitto era stato un territorio formalmente ottomano sotto occupazione britannica dal 1882 al 1914, e dal 1914 al '22 era diventato un protettorato britannico).

      904) - Visitammo la Moschea, colle tombe reali, e ci colpì quella dello Scià di Persia.
      Il Sovrano, deceduto al Cairo il 27 luglio 1980, è sepolto nella Moschea Reale di al-Rifa’i, dove riposano anche i Sovrani dell’Egitto.
      Il 27 luglio, come ogni anno in occasione dell’anniversario della morte del marito, lo Scià di Persia Mohammad Reza Pahlavi, l’Imperatrice Farah si raccoglie in preghiera sulla Sua tomba al Cairo.

      

      905) - Questa foto è del 1985 ed ha una particolarità.
      Al Cairo visitammo la Chiesa copta di San Giorgio, ma era vietato l’ingresso ai maschi coi pantaloni corti. I miei figli avevano i pantaloni corti e così facemmo la visita uno per volta. Sul retro della chiesa scambiai i pantaloni coi figli, uno per volta, ed io, per mezz’ora, rimasi ad aspettare sui gradini. Prima di ritornare “normale”, mi feci fotografare.
      I Cristiani comincivano ad essere malvisti, ma non c'era ancora l'ostilità raggiunta in questi ultimi tempi.

      906) - Il monumento a Soliman Pascià all'ingresso del Museo Militare del Cairo. Perché lo cito? Perché mia zia si costruì la casa in via Soliman Pascià e ci visse fino alla frettolosa partenza.
      Il vero nome di Soliman Pascià era Joseph Anthelme Sève, nato in Francia a Fontaines-Saint-Martin (Metropoli di Lione) nel 1788. Fino a 11 anni, visse coi suoi genitori nell'abitazione attigua a un mulino ad acqua del nonno, aperto d'altronde ancor oggi ai visitatori. Alle scuole elementari lo si soprannominò "leoncello".
      Era un ufficiale veterano della Grande Armée di Napoleone. Si convertì all'Islam e, nei ranghi del nuovo esercito egiziano, condusse a buon fine una profonda azione di riforma militare sul modello europeo. Divenne generalissimo dell'esercito egiziano nel 1833.
      Fece ritorno in Francia nel 1845, dove fu fatto Grande Ufficiale dell'Ordine della Legion d'onore dal re Luigi Filippo I.
      Si sposò con Maria Myriam Hanum, che gli dette tre figli, fra cui Nazli, nonna della regina Nazli, madre del re Faruk I d'Egitto. Di lui si conserva una statua nel Museo militare del Cairo, e un busto nella prefettura di Lione.
      È tanto l'affetto storico per il suo nome e la sua opera che una strada importante del Cairo, pur intitolata a Talat Harb, conserva ancor oggi, nell'uso corrente degli abitanti, il suo originario nome di via Solimàn Pascià (dove abitava mia zia).
      Tornò al Cairo per morire nel 1860.

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